buio vuoto nulla
conosceremo la spaventosa reale verità
dell'eterno potere di amore
e la pace infinita dell'essere
esistente ed esistito"
(levonah)
“Il bosone non porta grandi novità dal punto di vista operativo. Finora, si era sempre andati avanti come se esistesse, anche se non lo si era osservato. Ma il modello standard continua ad avere i suoi limiti … è un modello fenomenologico e dal punto di vista matematico non è rigoroso. Non contempla l’unificazione tra teoria quantistica e la teoria generale della relatività di Einstein, e questo è il problema concettuale più importante. Il fatto che non si riesca ancora a formulare una teoria unificata significa che non abbiamo compreso ancora a fondo queste teorie. Inoltre, il modello standard non descrive il comportamento della materia nelle condizioni più estreme e non prevede la materia oscura, che costituisce il 96% dell’universo … dal punto di vista matematico, il modello è inconsistente … non c’è dubbio che il modello funzioni, tuttavia la ragione ultima, concettuale, per cui funziona non è chiara ...affinché le onde energetiche si trasformino in particelle subatomiche è necessario l’impatto con la coscienza dell’osservatore. Rimangono onde se non vengono osservate e diventano particelle, dunque si caricano di massa, quando sono osservate..esse attingono massa dal vuoto quanto-meccanico; nel (…) Sankhya si afferma che il purusha si riveste di materia (massa) nel suo impatto con la prakriti nella forma di akasha, ed è da questo impatto che si genera il Tempo. Quest’ultimo ha infatti influenza solo sulla massa, ma non sul purusha. Il purusha non è eterno perché dura tanto nel Tempo, bensì perché non ha niente a che fare con esso. Né con lo Spazio: il purusha è definito pura coscienza, a-temporale e a-spaziale...la ricerca dell’origine della materia entra nel campo della metafisica, dove le unità di misura della fisica non hanno più senso. Una scienza che non ha compreso la necessità di Dio è una scienza amorale che ci permette di esseri immorali. L’umanità sta andando catastroficamente verso un disfacimento morale perché la scienza scientista fa credere che l’universo sia come un aereo che viaggia alla deriva senza pilota...ci sarebbe una soluzione differente per spiegare l’origine della materia, rispetto a quelle ipotizzate dalla fisica moderna: esisterebbe infatti un vuoto “pieno”, in grado di conferire massa alle particelle: il Vuoto Quantomeccanico, il luogo da dove avrebbe origine la materia”.
A proposito del rapporto tra il Tempo ed il processo che porta alla manifestazione del mondo fenomenico secondo il Sankhya, quando la prakriti si trova allo stato non manifesto (a-vyakta), le sue energie strutturanti (i guna) sono come forze contrapposte che si annullano reciprocamente producendo una stasi: questo è lo stato che si verifica alla fine di ogni ciclo cosmico, quando il tempo si è estinto e non ha ancora ripreso a scorrere. A causa dei karma residui, generati dalle azioni compiute nei cicli precedenti dagli esseri che non hanno raggiunto la liberazione e che sono quindi destinati a reincarnarsi, questo stato di equilibrio viene alterato: la prakriti viene di nuovo, per così dire, “sollecitata”, ed un nuovo ciclo, con una nuova manifestazione del cosmo, prende inizio. Ciò avviene ovviamente nel momento in cui nuovi purusha impattano con la prakriti, “osservandola”, nell’akasha: i guna si riattivano generando i fenomeni materiali e rimangono in moto fino a che non si produrrà lo stato di kaivalya (così come descritto negli Yoga-sutra di Patanjali), che consiste nel processo attraverso il quale il purusha si libera dalla prakriti, o meglio dalla massa che ha sviluppato, “per tornare ad essere puro purusha, puro brahman o puro ātman”. Il processo ciclico avrà termine soltanto quando tutti i purusha avranno conseguito la liberazione.
René Guénon: “Tutto quanto è di pertinenza della scienza attuale può solo appartenere al campo delle ipotesi, mentre, per le ‘scienze tradizionali’, si trattava di ben altro, cioè di conseguenze indubitabili tratte da verità conosciute intuitivamente e superrazionalmente, quindi in modo infallibile, nell’ordine metafisico”.
A proposito del rapporto tra il Tempo ed il processo che porta alla manifestazione del mondo fenomenico secondo il Sankhya, quando la prakriti si trova allo stato non manifesto (a-vyakta), le sue energie strutturanti (i guna) sono come forze contrapposte che si annullano reciprocamente producendo una stasi: questo è lo stato che si verifica alla fine di ogni ciclo cosmico, quando il tempo si è estinto e non ha ancora ripreso a scorrere. A causa dei karma residui, generati dalle azioni compiute nei cicli precedenti dagli esseri che non hanno raggiunto la liberazione e che sono quindi destinati a reincarnarsi, questo stato di equilibrio viene alterato: la prakriti viene di nuovo, per così dire, “sollecitata”, ed un nuovo ciclo, con una nuova manifestazione del cosmo, prende inizio. Ciò avviene ovviamente nel momento in cui nuovi purusha impattano con la prakriti, “osservandola”, nell’akasha: i guna si riattivano generando i fenomeni materiali e rimangono in moto fino a che non si produrrà lo stato di kaivalya (così come descritto negli Yoga-sutra di Patanjali), che consiste nel processo attraverso il quale il purusha si libera dalla prakriti, o meglio dalla massa che ha sviluppato, “per tornare ad essere puro purusha, puro brahman o puro ātman”. Il processo ciclico avrà termine soltanto quando tutti i purusha avranno conseguito la liberazione.
René Guénon: “Tutto quanto è di pertinenza della scienza attuale può solo appartenere al campo delle ipotesi, mentre, per le ‘scienze tradizionali’, si trattava di ben altro, cioè di conseguenze indubitabili tratte da verità conosciute intuitivamente e superrazionalmente, quindi in modo infallibile, nell’ordine metafisico”.
Evola : “La scienza moderna non ha fatto penetrare l’uomo più a fondo nella realtà, l’ha anzi allontanato ed estraniato maggiormente da essa, e ciò che secondo essa la natura ‘veramente’ sarebbe si sottrae ad ogni intuizione concreta … con le entità dell’ultima scienza fisico-matematica non ci si può rappresentare assolutamente più nulla … (la natura) nel suo fondo resta chiusa all’uomo, e misteriosa più di prima. I misteri di essa sono stati soltanto ‘coperti’, e lo sguardo ne è stato distratto dalle realizzazioni più spettacolari nel campo della tecnica e dell’industria … dopo che ci è stato detto che non esiste la materia ma l’energia, che non viviamo in uno spazio euclideo a tre dimensioni bensì in uno spazio ‘curvo’ a quattro o più dimensioni e così via le cose restano come prima, la mia esperienza reale in nulla è cambiata, il significato ultimo di ciò che vedo – luce, sole, fuoco, mari, cielo, piante che fioriscono, esseri che muoiono – il significato ultimo di ogni processo e fenomeno non mi si è reso per nulla più trasparente. Di un trascendimento, di un conoscere in profondità, in termini spirituali o veramente intellettuali, non è affatto il caso di parlare … all’uomo di oggi, attraverso la scienza ultima, la realtà è divenuta più estranea e lontana di quanto lo fosse ai tempi del materialismo e della cosiddetta ‘fisica classica’; essa, poi, gli è infinitamente più estranea e lontana che all’uomo di altre civiltà e perfino che alle popolazioni selvagge. … si può capire che la controparte effettiva di tutto il progresso scientifico e tecnico-scientifico sia un ristagno o addirittura un inselvatichimento interiore. Tale progresso non corre parallelo ad un qualche progresso interiore, si svolge su un piano a parte, non incide sulla concreta situazione esistenziale dell’uomo, che invece è lasciata a se stessa”.
Goethe: la verità, soprattutto se si tratta di una verità suprema, ha questo di caratteristico, di essere più grande di qualsiasi pensiero e di qualunque parola di uomo”.
Io, tu e tutti questi re, e in futuro
mai nessuno di noi cesserà di esistere”.
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