Seduto in mezzo alle fronde,
tra i possenti rami dell’antico gelso,
gentile mi appare:
giovane e largo,
sorriso di perla
affacciato
all’orlo di due occhi lucidi di pece,
intensi,
eppur velati d’incerta malinconia;
siamo qui,
in silenzio,
io e te,
ad ascoltare il vento
teneramente abbracciate,
col sapore di more che si scioglie:
dolcissimo, insostenibile
ancora strette nella bocca
che -ora per allora- vorrebbe,
al cielo, all’unisono
gridare a squarciagola:
mamma mia,
non mi lasciare...!
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perla orientale... venata di notti... di baci... di sete... di un piacere mai appagato... perla che piange a tracimare fiumi sotto quel i tacchi diventati ponti!!
RispondiEliminaRiverberie di luz
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