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giovedì 26 settembre 2013

Sempiterno Amore Trascende Ogni Rosa

Sator è la prima parola dell’omonimo palindromo, costituito dalle cinque parole “SATOR - AREPO - TENET - OPERA – ROTAS”, ritrovato sia in forma di quadrato che in forma radiale o circolare su molti reperti archeologiciin Europa e in Italia, le cui prime tracce risalgono a oltre 2.000 anni fa. Essendo formato da parole di 5 lettere ciascuna, è possibile scrivere la frase entro un quadrato di 25 caselle, che rimane leggibile dall'alto, dal basso, da destra e da sinistra.Discreto e spesso nascosto alla vista, un simbolo antichissimo, ripreso quale talismano nel rinascimento, occhieggia sfidando i secoli: è il Quadrato Magico del SATOR, presente in chiese e castelli, noto ai romani ed ai costruttori medievali. Nella Provincia dell’Aquila vi sono tre esemplari- a San Pietro ad Oratorium presso Capestrano, a Santa Lucia a Magliano dei Marsi, nella cripta della chiesetta della Madonna Apparente a Campotosto - del misterioso Quadrato custode di una iscrizione palindroma che ha attraversato i secoli custodendo il suo segreto forse ora almeno parzialmente svelato. Nel Quadrato magico sembrerebbe celarsi il più grande dei segreti, quello del creato, quello che ha indotto gli scienziati a tentare di riprodurre le condizioni da cui è scaturita la prima scintilla nel vibrante vuoto primordiale. Chi e come ha saputo rinchiudere in un simbolo di straordinaria potenza una conoscenza che la moderna fisica sembra confermare? L’enigma del quadrato di Sator è stato oggetto di molteplici interpretazioni, tuttavia ancora oggi alcuni ritengono che esso custodisca un significato nascosto. Proprio la molteplicità dei luoghi e dei testi in cui ritorna ne hanno resa particolarmente controversa l’interpretazione, soprattutto perché il termine AREPO, in esso contenuto, risulterebbe non strettamente di origine latina, e indicherebbe probabilmente un tipo di carro in uso presso le popolazioni galliche. Difficile quindi stabilire il significato letterale della frase. Ad esempio, se si leggesse il palindromo da sinistra verso destra, si otterrebbe la frase “SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS”, che secondo una prima interpretazione potrebbe tradursi con: “Il seminatore, col suo carro, tiene con cura le ruote”. Una interpretazione più recente, vedrebbe nel palindromo un significato astronomico o cosmologico, e pertanto la traduzione sarebbe “il Creatore con il carro tiene in moto le orbite”. Tale interpretazione risulterebbe coerente con il modello di universo accettato nel basso Medioevo, che identificherebbe con la figura del Sator-Creatore il motore ultimo dell’universo. Viceversa, se si leggesse il palindromo cambiando verso di percorrenza alla fine di ogni riga o di ogni colonna, si otterrebbe la frase “SATOR OPERA TENET AREPO ROTAS”, in cui il termine SATOR indicherebbe il SEMINATORE, AREPO rappresenterebbe una contrazione di AREOPAGO (nel significato di tribunale supremo), e il palindromo potrebbe essere tradotto con: “Il seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il tribunale supremo decide il suo destino”; tale interpretazione attribuirebbe pertanto un significato morale al quadrato magico secondo cui: “L'uomo decide le sue azioni quotidiane, ma soltanto Dio decide il suo destino”. Ciascuno di noi gestisce le proprie attività e svolge le proprie mansioni, ma al di sopra di tutti noi c’è un destino che ci governa. Per raccogliere è necessario seminare, per costruire il proprio successo è essenziale lavorare con impegno. E saper essere in armonia con il mondo. Dunque moltissimi sono stati i tentativi di spiegazione delle cinque parole che si rincorrono in un giocoso girotondo, ma la traduzione letterale, che ho trovato nel testo "Il Quadrato Magico del SATOR - Il segreto dei Maestri Costruttori" di Maria Grazia Lopardi, penso sia la più precisa e pertinente: • SATOR = Il Creatore • AREPO = verso Cui tendo (forma contratta di ad-repo) • TENET = sostiene • OPERA = con la Sua azione • ROTAS = le sfere celesti. Le lettere dell’iscrizione sono alternativamente vocali e consonanti come a tracciare una scacchiera che, nella tradizione Indù rappresenta il campo di combattimento delle due forze opposte dei Deva e degli Asura che esprimono il dinamismo del creato, mentre unite tra di loro individuano un reticolo. Riferiscono i miti che con il suono il Grande Architetto dell’universo tutto dispose secondo misura, numero e peso (Sapienza, XI, 20) sì da indurre Bernardo di Chiaravalle a così definirlo: Cosa è Dio? Egli è lunghezza, larghezza, profondità e numero. Testi sacri e miti dei popoli della terra riconducono la creazione dell’universo ad un suono: "In principio era il Verbo/Ed il Verbo era presso Dio/Ed il Verbo era Dio tutto è stato fatto per mezzo di lui" (prologo - Vangelo di Giovanni) "Io sono l’Eterno, io sono Ra/colui che ha creato la Parola/Io sono la Parola" (tradizione egizia) "In principio era VAC(la voce moglie di Brahaman)/VAC era presso Brahman (Assoluto)/C'era Brahman" (Rig Veda in India) Mistero sommo è quello della creazione che ha portato quel che i miti chiamano vuoto o notte infinita, abisso o oceano, informe campo di energia a vibrare secondo un ritmo che è musica e danza. Con quel primo suono, grido o risata divini - secondo le varie tradizioni - il caos primordiale, l’infinito campo di possibilità, viene scosso da una vibrazione e la prima “stringa” per usare un termine della più recente fisica, prende a vibrare come la corda del famoso monocordo di Pitagora. “Un essere ancora immateriale dalla quiete del non essere improvvisamente risuona, a poco a poco convertendosi in materia e così diventa il mondo creato”(M. Schneider). Il mistero dell’armonia cosmica è in quel suono primordiale che conferisce forma alle galassie ed agli esseri più piccoli. Il diffondersi di quel suono tesse la tela, il velo di cui si ammanta il volto femminile di Dio per generare l’intero, armonioso cosmo ed oltre il velo che non dato ai mortali di sollevare, l’immanifesta fonte alimenta infinita la danza della vita. Nei miti dei popoli dee tessitrici sono le depositarie dei misteri della vita e della conoscenza del creato: Nonna Ragno degli Hopi, Atena, Proserpina, Methis, Iside tessono e si ammantano generate dal figlio che generano, dal principio ordinatore che si esprime nella loro stessa tela da cui, scendendo di frequenza, emerge il creato: è la rete del Tao cinese, del Wirth dei Celti, di Indra nella tradizione Indù, di Osiride o Ptah in Egitto, è la veste, velo o manto che avvolge il volto femminile di Dio che nel creato è Presenza. In quel reticolo è il mistero della creazione, il suono primordiale che si diffonde dando forma alla terra già informe, rendendo luminosa la matrice già oscura e silenziosa, trasformando la vergine nera, radice universale, in irradiante ed incoronata Aurea Matrix. Allora nel vuoto quadrato, simbolo della manifestazione come il cerchio lo è dell’immanifesto, grembo fecondo e sempre vergine, una prima polarizzazione consente ad una corda invisibile di vibrare e dal primo suono si sviluppano i relativi armonici così formando il reticolo della legge ordinatrice degli universi. La griglia ottenuta unendo le lettere del Quadrato Magico esprime esattamente il diffondersi del suono creatore con i suoi armonici, delimitando il cerchio inscritto nel quadrato l’ottava ed il suo diametro la corda pizzicata dal divino musicista, mentre i cerchi mano a mano di minore grandezza, indicano i rapporti musicali pitagorici: 1 a 2, 2 a 3, 3 a 4, dividendo quella corda in due parti (una ottava superiore), in tre (rapporto di quinta) in quattro (una ulteriore ottava su) ecc. I maestri costruttori avevano la conoscenza profonda del più grande dei misteri ed uno strumento semplice ed efficace, la magica scacchiera con la sua Matrix divina, consentiva loro di rigenerare il cosmo attraverso l’architettura, perché ogni costruzione rispettava e reiterava le leggi del creato divenendo strumento musicale che il suono creatore rendeva vivo e vibrante. Come suggeriva Pitagora l’uomo è misura di tutte le cose e così dal corpo umano vennero prese le misure utilizzate dai Maestri d’opera, vale a dire la Palma, il Palmo, la Spanna, il Piede, il Braccio o Cubito, occultati nello strumento misterioso che si unisce ai tradizionali squadra e compasso e consentire ai maestri costruttori di realizzare le straordinarie costruzioni che ancora suscitano ammirazione ed emozione. La squadra dei maestri costruttori presentava nel lato lungo la misura del cubito, in quello corto il piede e cubito e piede sono tra di loro in rapporto aureo come in successione le ulteriori misure che un simbolo di straordinaria potenza racchiudeva: la stella a cinque punte, sacro sigillo dei Pitagorici, custode dell’Armonia divina. Nel reticolo aureo l’occulto simbolo scaturisce dal rapporto di quinta musicale, il più significativo nell’ordine del creato disponendo i pianeti, informando fiori e foglie, mentre cristalli di ghiaccio, atomo del berillo, celle degli alveari ecc. rispondono ad altri rapporti armonici, quelli che disegnano il Sigillo di Salomone, la stella a sei punte in cui il triangolo del maschile e quello del femminile si incontrano, armonia scaturente dalle nozze sacre degli opposti. Frequenze del suono divino, i simboli geometrici riconducono agli archetipi che, come in alto così in basso, danno forma al creato ed alle costruzioni che ne reiterano l’Armonia. Segreto sommo trasmesso da maestro a discepolo, lo strumento sacro appare custodito nel cuore della diverse tradizioni dato che chiese romaniche e gotiche, sinagoghe, templi indù, moschee e persino le costruzioni dell’Imperatore Federico di Svevia risultano realizzate con la matrice aurea del Quadrato Magico custode degli arcani del cosmo e che conferisce loro la valenza di musica pietrificata. Con il magico strumento diviene semplicissimo tracciare le piante delle costruzioni secondo rapporti armonici:Le immagini che seguono rappresentano la pianta di Santa Croce a Firenze e la facciata di San Francesco ad Assisi. Unendo le lettere del Quadrato Magico del SATOR è possibile ricavare parole significative, come ROSA per l’imperatore Federico II, dato che ad una misteriosa donna di nome Rosa erano dedicate le poesie d’amore della corte palermitana: "Della rosa fronzuta/Diventerò pellegrino;/ch’io l’aggio così perduta"(Federico II) Ebbene dalle linee ottenute unendo le lettere RO e SA e dal fiore della vita emergente dal cuore della Matrice inizia la traccia del progetto di Castel del Monte di Puglia. La pietra che suona e risuona del canto del creato, trova il suo segreto nello strumento che, quale arca racchiude in sé i principi informatori della creazione per cui ogni costruzione sacra è essa stessa la custode di quelle leggi così navigando nelle acque primordiali da cui tutto emerge. Nel verificare presso le diverse tradizioni la conoscenza dello strumento segreto dei maestri costruttori, da solo in grado di permettere ogni realizzazione architettonica, dalla struttura ai singoli elementi e simboli, emerge con meraviglia che il percorso si traduce in una avventurosa cerca della conoscenza primordiale oltre la differenziazione delle lingue: le stesse radici delle parole si ripetono presso popoli diversi e lontani a suggerire la suggestiva ipotesi di una origine comune di un sapere straordinario. La radice STR di SaToR, per esempio, compare nell’ebraico SeTeR=segreto, nel greco SoTeR= salvatore, nell’indù SiTaR, lo strumento musicale che reitera il suono primordiale che conferisce salvezza rigenerando l’universo. Segreto salvifico che ricollega agli archetipi, alle forme scaturite dal suono creatore… Trasmesso gelosamente da maestro a discepolo, il sacro segreto è pervenuto a Leonardo da Vinci. Il famoso Cenacolo, anch’esso custode del segreto della creazione, dove il Cristo-sole è contornato dai 12 apostoli-segni zodiacali, in gruppi di tre secondo i quattro elementi costituenti il creato, a colpo d’occhio scaturisce dalla Aurea Matrix. SATOR Custode del mistero del creato/ per cui la Luce infinita/ divenendo grembo/ risuonò del Verbo/ e Matrice incoronata/ vibrando manifestò il cosmo/ in basso come in alto.../ da Maestro d'Opera a discepolo/ nel silenzio dell'Architettura sacra/ in cui si informa il canto del creato/ perviene Scrigno degli Arcani.../ nella forma e nelle cifre/ Potenza ed Armonia/ Fortuna e Sapienza.../ ...il Segreto dei Segreti/ (M. G. Lopardi -L'AQ.- solstizio d'inverno 2008)

2 commenti:

  1. Trascendo oltre questa valle di saggezza che sta riempiendosi come un bacino mostruoso di sapere... sono sopra, sulla cresta dell'invaso tuo, a guardare il vento che ti agita i marosi della scienza e della saggezza... ed il livello sale... così tu ascendi... e sei tutto in questo lago di piacere arcano...sei il fiore che si nutre dei segreti dell'universo... bella, svetti come una creazione, leggiadra, sembri volteggiare con i tacchi da defilè sulla superficie della nostra condizione... ne sento l'odore!

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  2. da piccola mi angosciavano le immagini riflesse all'infinito tra due specchi...ora cerco di osservarle dal centro e non mi fanno più paura perchè ciò che in alto e ciò che è in basso si equivalgono...così salire e scendere dai tacchi o restare un po' sulle punte a piedi nudi nel mezzo mi fa guardare un po' da tutte le altezze...;) kiss

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