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giovedì 22 marzo 2012

le porte

Il simbolismo delle porte solstiziali : gli archi disegnati in cielo dal Sole nei suoi due punti estremi, i solstizi, erano immaginati come due porte, laPorta degli Uomini a giugno e la Porta degli Dei a dicembre. Come già detto, la Via Lattea era il “sentiero delle anime morte” che vagavano in cielo in attesa di una collocazione definitiva: i “momenti di passaggio” loro concessi per abbandonare la situazione di precarietà erano appunto le due porte solstiziali. Attraverso la Porta degli Uomini (concessa a tutti) era permesso loro di tornare ad incarnarsi, a nascere un’altra volta sulla Terra; passando invece attraverso la Porta degli Dei (riservata a pochi eletti) essi potevano invece concludere per sempre le proprie peregrinazioni e raggiungere la beatificazione, il Paradiso. A presiedere ai due varchi, già citati in Omero, c’era, secondo i Romani, il dio dei passaggi e delle iniziazioni per eccellenza: Giano Bifronte Una traccia di questa usanza rimane nel nome del mese che segue il solstizio invernale, chiamato gennaio ovvero Januarius in onore proprio di questa divinità. In epoca cristiana la sua figura venne poi assimilata con quella dei due San Giovanni solstiziali: il Battista (la cui festività non a caso cade il 24 giugno) e l’Evangelista(celebrato il 27 dicembre). Dal punto di vista simbolico essi ben si sovrapponevano alla figura del dio pagano, rappresentandone il primo la faccia anziana (a simboleggiare il vecchio anno) ed il secondo la metà giovane (l’anno nuovo).
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In effetti, il Battista ben può essere considerato il “precursore” (il tempo passato) che anticipa la venuta di Cristo (identificabile col presente) mentre San Giovanni Evangelista (il futuro) ne è senza dubbio l’erede designato. Le due Porte dei solstizi dividevano il cielo in tre grandi aree: quella in cui si muovono il Sole, la Luna, i pianeti ed i segni dello Zodiaco (la Terra dei Vivi), ilRegno degli Dei che occupava la parte settentrionale del cielo (quella della stella polare e delle costellazioni circumpolari, che non sorgono e tramontano mai: ovvia l’associazione tra il non tramontare, l’immortalità e la divinità), e la Terra dei Morti, il regno di Orione (identificato in Egitto conOsiride, il dio degli inferi). Esso regnava all’estremo Sud del cielo, dove sono visibili solo costellazioni eternamente basse sull’orizzonte. Quest’ultima zona era anche chiamata Oceano (ed infatti ospita molte costellazioni dai nomi “acquatici” come la Nave Argo, il Pesce Australe, l’Idra (serpente marino), il Ceto (la balena). Essa rappresentava le profondità ctonie, infere, della Terra che vivevano nell’oscurità ed ospitavano il vero e proprio Regno dei Mortiidentificato dagli antichi con la stella Canopo -ritenuta erroneamente la “stella polare del Sud”-  (Guénon, 1990   E’ cosa risaputa che l’orientamento absidale fosse generalmente rivolto ad solem orientem e cioè all’Est: l’alba dei due equinozi. Benché questa non fosse affatto, nella pratica, una regola fissa (molti luoghi di culto erano orientati al sorgere del Sole in altre date: in genere corrispondenti a particolari festività liturgiche o al giorno della festività del santo cui la chiesa era dedicata) ciò rappresenta comunque una prova tangibile del profondo radicamento del simbolismo solare nell’architettura liturgica medievale. Nella costruzione di una chiesa quindi non era raro andare ben oltre al semplice orientamento Est-Ovest: nella figura qui a fianco si vede chiaramente che l’intera pianta dell’edificio era costruita attorno ai movimenti annuali del Sole. La figura geometrica di base era il cosiddetto “Poligono di Dio”, ovvero il decagono inscritto in un cerchio, da notare il simbolismo del numero dieci, simbolo di perfezione, di totalità e nel contempo di “ritorno all’unità”. 
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In aiuto dei costruttori, nell’allineare la chiesa ai movimenti solari, viene anche la geometria. Utilizzando ad esempio una maglia costruttiva costituita da quadrati e rettangoli aurei (vedere la figura a fianco) possiamo individuare con buona approssimazione (limitatamente alle nostre latitudini) la posizione del sole (indicata come altezza angolare) al mezzogiorno di solstizi ed equinozi. 

image117y image121himage006baeimage020ndAnuma, Anu, Enlil”:
.. se Venere sta vicino al disco (solare) quando si alza, il paese si ribellerà
Oppure
.. se Venere, nel I mese (dell’anno) porta la barba (alone?):
il potere d’acquisto sarà debole, la gente procreerà figli maschi

aditi


  
 
Dea del cielo infinito della mitologia induista, il suo nome significa letteralmente “libera da ogni legame”, o “priva di limiti”.
Nei Veda Aditi è la 'Dea-Madre' ed il suo simbolo terrestre è l’infinito e sconfinato spazio.
Aditi è dunque la madre-spazio/tempo, creatrice di vita, da cui ebbe origine tutto ciò che esiste.
Per la sua natura creativa viene considerata una Dea Madre, ma più precisamente Lei è l’energia che precede la creazione.
Infatti diede alla luce gli dei e le dee che a loro volta portarono tutto ciò che esiste sul piano della coscienza, dando così luogo alla realtà.
I Veda concordano nel ritenerla la dea del passato e del futuro, la settima dimensione del cosmo, la luce celestiale che permea ogni cosa,
e la coscienza di tutto ciò che esiste.
Lei è l’incarnazione femminile di tutto ciò che trascende la misurazione: l’infinito, il cosmo, la creazione continua, la divinità stessa.
Sempre secondo le scritture vediche, per quanto femminile al di là di ogni dubbio, essa era anche padre e figlio.
Non aveva madre e non è mai nata, poichè essa esisteva da sempre.

Come suggerisce il suo stesso nome, Aditi è l’archetipo per eccellenza della libertà più assoluta e sconfinata.

Libertà dai legami, dagli attaccamenti, dal dolore, dai condizionamenti, e anche dalla forma.
Lei personifica l’idea dell’immensità del cielo, l’inafferrabilità dell’etere, l’assoluto e infinito potenziale creativo, libero da ogni costrizione.
E’ forse il più completo archetipo aquariano cui si possa pensare, poiché lei rappresenta il mondo delle infinite possibilità della mente, del pensiero e dell’astrazione che precede la forma.
Infatti il governatore del segno dell’aquario è Urano. Questo pianeta rappresenta un’energia preposta ad introdurre “il nuovo” nella nostra vita sia su un piano collettivo che individuale. Il suo compito è farci superare i nostri limiti, e per questo viene definito il “grande liberatore” dello zodiaco.
Allo stesso modo Aditi offre un concetto di libertà che è infinita e superiore, perché trascende ogni forma, ogni concetto preesistente, ogni pregiudizio, e tutti i parametri di ciò che siamo soliti definire “la realtà”, per portarci in una dimensione che è nuova, che è priva di limiti, poiché si tratta della libertà totale di creare ciò che prima non esisteva.
Aditi ci ricorda che la libertà è un bene prezioso, un valore assoluto, ma ancor di più ci ricorda che l’infinito è dentro ognuno di noi,
anzi è ciò da cui prende origine la vita.

Secondo alcuni miti, Aditi è la genitrice del potente Vishnu, secondo altri di Indra, secondo altri ancora del dio solare Mithra e della dea lunare Varuna.
Quasi tutte le fonti però concordano sul fatto che nel suo aspetto di Dea del cielo essa creò le multiple divinità che portano il suo nome, le Aditie.
Aditi infatti partorì dodici Aditie, una al mese, e in tal modo segnò i limiti del tempo, fino ad allora privo di suddivisioni.
Si diceva anche che essa ebbe prima sette figli, poi mise al mondo un grande uovo, che salì in cielo dove divenne il sole.
Un’altra versione ancora afferma che ebbe un figlio solo, ma talmente splendido che la sua semplice presenza feriva gli occhi di Aditi:
essa allora suddivise l’unico figlio in dodici figli, cui affidò il compito di reggere l’ordine della natura.

Le Adityas o Aditie sono i figli di Aditi e sono figure divine variamente interpretate, il cui capo è Varuna, e più tardi il Sole.
Non ci sono importanti testimonianze scritte circa le Aditie.
E’ evidente però la loro connessione con i dodici mesi dell’anno, poiché le aditie sono dodici, e come tali simboleggiano anche i segni dello zodiaco.
La versione secondo cui partorì sette figli e poi il sole fa pensare ai sette pianeti su cui si basò l’astrologia antica per interi millenni, prima della scoperta di Urano.
Da qui il suo attributo primario di reggente dello spazio e del tempo, cui diede un ordine che prima non esisteva.

Aditi è il cosiddetto “prototipo” della creazione, poiché prima di Lei non c’è nulla, quindi è l’idea originale da cui prende forma ogni cosa.
Lei è la forma pensiero che precede la realtà.
La mitologia ci ha abituato a considerare il cielo un’energia maschile, che feconda l’energia femminile madre Terra dando luogo alla nascita della vita.
Anche nella mitologia greca troviamo Urano, dio del cielo, padre di tutte le stirpi di dei dell’Olimpo.
Urano come Aditi è il numero uno, prima di lui non c’è niente e nessuno, fino a quando lui si accoppia con Gaia dando origine alla prima stirpe di Titani.
Urano però rifiuta i suoi figli ricacciandoli nel ventre di Gaia, perché non coincidono con la perfezione del suo ideale, proprio come un’utopia che poi trasposta nella realtà finisce per deludere.
Invece Aditi è la Dea del cielo femminile, materna e paterna al contempo, completa in sé stessa, sebbene fu anche sposa di Kasyapa o Brahma.
Aditi è la componente dell'Androgino, o Uomo Archetipico o Protologos.
Nei Veda, viene descritta come la permutazione di Mulaprakriti nel mondo manifestato, la Radice del Sè Mentale che è anche la Radice del Sè fisico.
Aditi rappresenta dunque la perfezione divina che diventa realtà.

mercoledì 21 marzo 2012

nodo lunare

I Nodi Lunari sono i punti in cui l'orbita della Luna attraversa l'eclittica, ovvero il cerchio percorso dal Sole nel suo apparente moto annuo. Nell'Astrologia Karmica, rappresentano i punti di collegamento fra la vita presente dell'anima e quella precedente. Il Nodo "Ascendente" è quello in cui la Luna incontra il Nord dell'eclittica. Nell'Astrologia Karmica è detto "Rahu". Si considera che i suoi benefici ricordino quelli di Giove. Rappresenta, infatti, le opportunità di crescita, di miglioramento e l'auto-aiuto. Il Nodo "Discendente" è quello in cui la Luna incontra l'eclittica a Sud. Nell'Astrologia Karmica è detto "Ketu". Gli ostacoli e le prove che reca sono assimilabili a quelli collegati a Saturno. Simboleggia, infatti, le esperienze delle vite precedenti, che devono essere rielaborate e superate in questa vita affinchè l'anima possa progredire nella "Ruota della Vita", o "Samsara".  


Il Nodo Lunare Nord in Capricorno, con conseguente Nodo Sud in Cancro, e' il Nodo che, in misura superiore agli altri, da' spontaneamente all'individuo la consapevolezza di quello che puo' essere stato nelle passate esperienze. Difatti, il retaggio del passato e', nell'individuo che presenta questa configurazione, pesantissimo. E' estremamente probabile che la persona facesse parte di un clan familiare fortissimo, che lo proteggeva e lo indirizzava in tutto cio' che faceva. Il compito karmico di quest'individuo, indubbiamente non semplice, e' quello di staccarsi dalle influenze del passato, nonche' dalla tendenza a farsi proteggere dal proprio ambiente, per raggiungere una propria individualita': un proprio modo di intendere le cose e di agire che possa considerarsi veramente originale e che arricchisca se' e la societa' in cui vive. (G)


Con il Nodo Nord in Sagittario, e' probabile che il soggetto provenga da esperienze karmiche di manifesta superficialita' che, in quest'esistenza, devono essere trasformate in qualcosa di piu' proficuo per se' stesso e, soprattutto, per gli altri. L'individuo ha l'impressione di non essersi mai dedicato a fondo a nulla. Per tale ragione, in questa vita ha una grande voglia di indagare, di scoprire, nonche' di essere leale e di cercare la giustizia in maniera quasi spasmodica. Questo percorso, tuttavia, non deve risultare esageratamente accelerato. Il passaggio dalla superficialita' a una maggiore consapevolezza potrebbe, infatti, portare a personalita' superbe o addirittura megalomani. (GP)



Secondo l'Astrologia Karmica, questo soggetto, nelle vite passate, e' stato esageratamente dedito allo studio e ha perso evidentemente contatto con la vita pratica.
La sua vita contemplativa ha probabilmente portato l'individuo a viaggi verso terre lontane.
Questo atteggiamento lo ha forse allontanato dai suoi cari. In quest'esistenza, di conseguenza, il soggetto ha un modo di porsi piu' leggero verso la vita.
E' molto comunicativo e curioso. Tuttavia, raramente va a fondo nelle faccende alle quali rivolge la propria attenzione. Potrebbe rivelarsi inoltre piuttosto distratto. Deve dunque stare attento a non ripetere gli errori delle vite precedenti (l'eccesso di contemplazione e la voglia di allontanarsi da tutto e da tutti) ma senza indugiare in un atteggiamento che si potrebbe facilmente interpretare come superficiale. (Pma)

La persona con il Nodo Nord in Cancro ha vissuto esistenze precedenti caratterizzate da una certa rigidita', probabilmente imposte da ruoli influenti e prestigiosi. Come conseguenza, in questa vita, l'individuo avra' invece la tendenza a essere tollerante e dara' largo spazio alle emozioni.
Facendo questo, pero', potrebbe incorrere in un eccesso di sentimentalismo e avere poco successo, cosa che lo fara' sentire frustrato. E' dunque necessario che trovi un equilibrio fra il rigore dal quale sfugge e la sensibilita' spesso esagerata e improduttiva verso la quale la nuova esperienza karmica sembrerebbe spingerlo.(pa) 



L'individuo con Nodo Nord in Leone ha una naturale predisposizione a porsi su un piano superiore a quello altrui, grazie a un'insita eleganza del pensiero e della parola.
Nel raggiungere i propri obiettivi, tuttavia, si sente spesso frenato dalle esperienze delle vite passate, nelle quali, probabilmente, si poneva invece come soggetto estremamente indipendente, incapace di piegarsi alle convenzioni sociali. In questa vita, dunque, deve rasserenarsi, dimenticare le passate difficolta' sociali e avvicinarsi al proprio destino di leader.
Anche nei sentimenti, deve superare il retaggio di spirito esageratamente indipendente e trovare il coraggio di mettersi a disposizione di una sola persona. (MUFA)


L'individuo con Nodo Nord in Ariete - dunque Nodo Sud in Bilancia - ha avuto, nelle esistenze precedenti, rapporti, di coppia, d'amicizia o professionali, quasi simbiotici, che non gli permettevano di affermare appieno la propria personalità. Per questo motivo, in quest'esistenza, deve imparare a muoversi più autonomamente, accettando i rischi che questo modus vivendi puo' comportare. E' infatti proprio nel campo delle relazioni che questa persona deve porre la propria attenzione.
Nella propria ricerca dell'indipendenza, che spesso porta a grandi affermazioni personali, l'individuo potrebbe ritrovarsi solitario, se non coltiva con particolare cura i rapporti interpersonali. (V)



L'individuo che presenta il Nodo Nord in Pesci e il Sud in Vergine e' stato probabilmente costretto, in passato, a vivere la propria vita in maniera piuttosto metodica.
Ha avuto compiti molto specifici, che hanno reso le vite passate per certi versi sicure ma, per altri, eccessivamente monotone e prive di divertimento ampiamente inteso.
Cio' a cui la persona tendera' in quest'esistenza e' invece un modo di vivere maggiormente dedicato ai sentimenti e agli aspetti meno materiali dell'esistenza, compresi quelli spirituali.
Non le sara' facile arrivare a questo nuovo stato karmico, anche perche' potrebbe, in queste sue astrazioni dal quotidiano, essere accusata di essere poco pratica e di voler sfuggire dagli impegni presi. (CeT)

amarezza

circa il binomio politica e lavoro...
lo sanno tutti che I CAPI sono sempre riusciti ad imbrogliare le carte assumendo le persone che hanno voluto anche fuori concorso, ma sino ad ora non potevano esagerare nel numero perché -nel frattempo- dovevano tenersi anche chi già lavorava...
d'ora in poi, tutto sarà concesso e, di fatto,  verrà licenziato chi non ha votato per il loro partito, chi è cagionevole di salute, chi è portatore di handicap, chi partorisce troppo spesso, chi ha gli occhi grigi e quant'altro...di gente da far fuori ne uscirà a iosa tanti quanti sono i lecchini da far entrare!!!
...e pensare che negli anni settanta abbiamo fatto tanto per avere una giustizia sociale...
adesso hanno sempre più potere le caste...
del resto dalle riforme bassanini in poi non è stato altro che un crescendo di potere e di denaro (vedi gli stipendi dei CITYMANAGER ecc.) con sempre meno controlli (via anche il CORECO) per chi ci governa (dal comune allo stato, passando per tutti i posti di potere sia politico che economico) ed,  al contrario, sempre meno soldi,  più controlli, più veti e più mazzate ai poveri cristi che non hanno mai fatto parte di certe manfrine (mi riferisco a chi si sente anarcoide come me e perciò non ha mai leccato il culo a nessun padrone!)
e neppure per coloro che, per diverse scelte politiche,  non fanno più parte della loro cerchia di amici...e che (rarissimi purtroppo) non si sono nel frattempo venduti per salire sul cavallo vincente del momento...
e che dire dei sindacati...altre inqualificabili schifezze che non hanno fatto che creare gli stessi giochi di potere al loro interno e che si comportano alla stregua dei più infidi politici...anche a livello delle piccole realtà locali negli enti come asl ecc...(si è visto nelle ultime elezioni rsu di categoria) fanno proseliti e hanno i loro santini e promettono favori e regalano gadget (che schifo!!!) per poi non muovere un dito ma per pensare solo al loro personale potere e tornaconto dentro l'azienda naturalmente d'accordo con i capi e contro i lavoratori!!!
Ma chi è l'allocco che crede che in europa (come vogliono farci credere i nostri governanti) sia proprio così come qui da noi me lo faccia sapere... qui chi è licenziato ed  ha 50 anni farà la fame -ammesso che viva- fino a 70 quando potrà andare in pensione e con che pensione!!!

lunedì 19 marzo 2012

il navigatore cieco


"...quando i bambini videro il condottiero indicare agli eserciti il lato opposto dove sarebbe sorto il sole
quando il dolore ci divise - il dolore che separa il dolore che seduce
quando il nuovo Re del Mondo ordinò agli eserciti l'inizio dell'approdo dalla parte della sponda e qualcuno si baciò su di una panchina di provincia e il calciatore cadde al suolo
quando contenuti dalla polizia i ragazzi salutarono il rock mentre si smarriva
quando il 'poeta assoluto' transitò davanti a un'osteria con pensieri morbidi guardandosi attorno avventandosi all'interno del Rifugio
quando si sparse voce che i ciechi vedessero e arrivarono gli incantatori di serpenti pulite le strade - i pavimenti - incollato ogni frammento di vetro e il Condottiero guardò dalla parete dove non sorge il sole e sui tram indistinguibile brusio poi un silenzio tranquillo tipo addio
quando s'accesero le luci nelle chiese chiuse
quando quella inarcò la schiena tese il braccio e tra le dita la pezza pendula color-di-seta perché si giuocasse tutti a ruba-bandiera
mentre le case erano fortezze cancelli video-citofoni portieri e porte blindate con serrature tecnicolor panavision mentre sètte dirigevano progetti assaltavano il futuro preparavano la bonifica del bisogno e dell'immaginazione mentre sta più male quasi per morire l'amico tossico sieropositivo senza dio
mentre il ragazzo ha deciso l'ora il modo la bottiglia col messaggio per mandarci tutti all'altro mondo o per tenerci in questo

mentre ciascuno chiudeva ogni spiraglio contro il maglio
mentre si mangiava parlava beveva sposava e l'unica Tempesta diventava chi ci moriva in casa
mentre l'Idea stentava a venire e c'era chi la spingeva a forza di badile
mentre le donne andavano per strada con la messa-in-piega computerizzata
mentre dal cortile il solito canto d'uccelli come giorno festivo - prima vera vicina - inverno più forte - le sei del mattino - i poeti nel sonno e una pioggia banale che comincia improvvisa
mentre milioni di mani alle prese con giarrettiere jeans pistole mucchi di fogli capelli cappelli assegni e coltelli
mentre una donna mi cadeva dal cuore e un'altra s'alzava
mentre sting cantava..."

UNA PARATA DI TESCHI
AFFANNATI AD AMARSI
ANSANTI
PER CREDERSI VIVI
[Gilberto Centi]
 

giovedì 15 marzo 2012

ORAZIONE DEL QUATERNARIO



“O Gnomi,
voi che avete la terra per dimora
e ne avete scavati gli abissi
per riempirli della vostra ricchezza
voi, che fate colare i sette metalli
nelle vene della pietra,
voi che nascondete nello scuro regno le pietre preziose delle stelle,
siate i dispensatori dei tesori di cui siete i custodi”.
“O Salamandre,
voi che trascinate il carro
dei roteanti soli
in perpetuo giro;
voi, che accendete di fuoco ardente i vulcani spenti,
facendo sgorgare torrenti di luce,
che nutrono con il loro calore
l’Universo tutto…
Voi dagli occhi di brace mostrate l’aspra via

dell’ infuocato deserto

E sia così”.
“Ondine, voi che aprite le cateratte del cielo,
voi che generate le sorgenti dei fiumi
e delle fonti come sangue nel corpo;
voi, oceano che specchia la pallida luna in cui si riflettono
tutti i fiumi dell’essere argentei, voi sogni sfuggenti…
Voi, spettri d’acqua, che abitate la Torre di stagno, sigillate il nostro essere e con la
celeste candela tracciate il cammino nella mortale palude”.
“O Silfidi,
voi essenze turbinose di sfavillante arcobaleno.
Voi, che tramutate la vita in ombra e l’ombra in nebbia che si dissolve.
Voi, moto perpetuo nella perpetua quiete,
date corpo alle ombre, e pensiero ai sogni
voi, demoni dell’aria che abitate la Torre del metallo vivo,
spingete i draghi alati dell’aurora per disperdere con il loro potente alito le ombre
della notte”.



"Il vento Noto spicca il volo con ali umide, coprendosi il volto, terribile d'oscurità,
come d'una maschera di pece. La folta sua barba lascia gocciolare l'acqua lungo i
fili d'argento. Le nubi s'indugiano sulla sua fronte. Dalle ali e dal seno lascia cadere
acqua. Ma Borea, il vento del settentrione, violento e rumoroso, scaccia le nubi,
raffrena l'aria e fa gelare l'acqua. Zefiro, chiamato anche Favonio, è un vento
leggerissimo che soffia dall'occidente ed è dolce freddo e umido. Raddolcisce i rigori
invernali e produce tutte le erbe e tutti i fiori. Euro, che gli è contrario e che si
chiama altresì Subsolare ed Apoleote dall'Oriente, è un vento acquoso, nebuloso e
divorante."









Le tecniche ipnotiche sviluppate nella PNL consentono di portare in superficie lo
strato inconscio che normalmente è attivo solo di notte.
La parte destra del cervello corrispondente all'inconscio è connessa alle funzioni della
parte sinistra del corpo e quindi anche alla giunzione verso il mondo astrale attraverso
la spina dorsale e il campo magnetico. La parte sinistra del cervello corrispondente al
conscio è connessa alle funzioni della parte destra del corpo e quindi anche alla
giunzione verso il mondo mentale attraverso la fitta rete di neuroni nel cervello ed il
campo elettrico.
Lo sviluppo delle capacità animali verso il mondo mentale viene chiamata la VIA
DELLA MANO DESTRA o THELEMA (dal greco 'volontà'), mentre lo sviluppo
verso il mondo astrale è chiamata VIA DELLA MANO SINISTRA o
MAGNETISMO. La semplice induzione ipnotica è chiamata MAGNETISMO
ANIMALE.
La via della mano destra è caratterizzata dallo sviluppo della volontà mentre quella
della mano sinistra dalla conoscenza. L'accrescimento parallelo attraverso entrambe
le vie è ciò che porta l'uomo al pieno concepimento della consapevolezza superiore.

sabato 10 marzo 2012

sulla fiducia...



la parte guardiana che vive dentro di noi resta inebetita di fronte alla domanda ' chi ha creato tutto questo?' la vita non è una risposta razionale, ma l'accettazione che la fiducia ci mette nella condizione di leggere ciò che esiste ma che semplicemente non ascoltiamo.
è come ignorare una persona che ci sta parlando. in quel momento neghiamo soggettivamente la sua esistenza. così facciamo spesso con l'universo, con i  segnali quotidiani che ci sottopone e che puntualmente disattendiamo solo perchè la mente razionale desidera percorsi lineari per affermare la propria supremazia. la ragione è utile nel quotidiano ma abbastanza insufficiente se esclude i nostri sensi e le nostre percezioni. anche il concetto di oggettività è relativo, se ci pensiamo. è semplicemente un'invenzione della mente logica per tamponare il senso alienante di paura che ci pervade di fronte all'idea di infinito. l'aspetto più misteriso della nostra vita di fatto non è la dimensione sottile che poco conosciamo, ma la nostra costante abitudine a rendere dubbioso ciò che è trasparente o rarefatto. eppure, se solo 100 anni fa avessimo fatto osservare ad una persona un televisore e la possibilità di cambiare immagine da lontano attraverso un telecomando, avrebbe urlato al miracolo.
cosa ci costa avere fiducia? la realtà è che temiamo di essere giudicati, di diventare pazzi e di soffrire. eppure la vita non riserva trattamenti sofferti a chi si fida. semmai rende più fluide le sue giornate, perchè apre la porta su infinite possibilità. fidarsi è un principio creativo. ci mette nella condizione di superare i nostri limiti e di generare una dimensione alternativa a quella che si pone sotto i nostri occhi. fidarsi è la molla che ci spinge ad agire e a costruire in maniera sana. fidarsi è una qualità divina, non nel senso di trascendente, ma di legata alla parte più evoluta di noi, alla nostra natura incontaminata, all'essenza. il bambino diventa diffidente infatti solo dopo essere stato ferito.
se pensiamo che la difidenza ci allontani dalla possibilità di soffrire, siamo caduti in trappola, perchè è come se avessimo deciso di chiuderci in prigione per vivere meglio. impariamo allora a giocare con noi stessi per puntare lo sguardo interiore su aspetti che non possono essere visti, ma semplicemente sentiti. svegliamoci la mattina e giochiamo al gioco delle corrispondenze. scopriremo che, sorridendo in maniera aperta all'universo, non solo ci dà segnali, ma si pone con noi in un dialogo intelligente, dove è possibile ascoltare,  anche domandare e avere risposta (Z.Fusco)
podcast

lilith

 e' il demone femminile della religione mesopotamica associato alla tempesta, ritenuto portatore di disgrazia, malattia e morte. La sua figura appare inizialmente in un gruppo di demoni e spiriti legati al vento e alla tempesta nel 3000 a.C.
Appare anche nelle credenze ebraiche come un demone notturno, una civetta che lancia il suo urlo nella notte, predicendo il male, uno spirito cattivo che odia i bambini maschi.
La cabala ne fa la prima donna creata, prima compagna di Adamo e precedente ad Eva.
Il Medioevo la proietta direttamente nella figura della seduttrice ovvero della strega.
In lei si uniscono stregoneria, lussuria, tentazione. Ma, quando alla fine del 1800, avanzano le prime suffragette, Lilith rappresenta l'emancipazione di un femminile che non si assoggetta al potere maschile e, rivalutata nelle religioni neopagane, affianca il culto della grande Madre.
La Bibbia non e' come ce l'hanno raccontata. Prima di questa Bibbia ce n'era un'altra e prima di questa Eva ce n'era un'altra, molto piu' bella. Si chiamava Lilith. Non era nata da una costola d'Adamo, era nata in se' e per se', alla pari. Perche' Dio creo' Adamo ed Eva in uno stesso istante, uno accanto all'altra, due splendide creature alte uguali, che dovevano formare una coppia, non una gerarchia. E perche' avrebbe dovuto crearli diversamente, se si chiamava Dio? L'uomo apprezzo' molto la splendida creatura, e fece l'amore con lei, lui sopra e lei sotto. Quando torno' il desiderio, Lilith gli disse che ora era il suo turno di stare sopra, ma Adamo rifiuto'. Perche'?- chiese Lilith- dal momento che siamo stati creati uguali?
Adamo voleva fare con Lilith come aveva fatto con la pecora e la gallina, ma Lilith non ci stava. E alla fine Lilith si stanco' della disputa se ne ando' a spasso per il mondo, senza girarsi indietro. E allora l'uomo divenne tignoso, fece diventare l'Eden un inferno, butto' via tutti i doni che Dio gli aveva dato come un bambino capriccioso e pretese che il Creatore gli facesse un'altra compagna, che dipendesse da lui anche nella nascita e che stesse sotto di lui come deve fa la pecora o la gallina, e pretese anche di tosarla a piacere, di usarla per le uova e di tirarle il collo se ne aveva voglia, tanto che le prime Eva (Adamo stava in casa) stavano nella stalla. Cosi' Dio, stanco dei suoi mugugni gli derivo' un'Eva. Succube, pesante e subalterna. Che ad Adamo piacque poco, per cui continuo' a bramare altre Lilith.
Fu una storia controversa, con elementi schizoidi, ...ma rimase ai discendenti d'Adamo un mugugno contro ogni Lilith che continua a nascere e a nascere e a nascere. Odiata e desiderata. Mai doma. L'uomo la fiuta, appena la vede, come ribelle, nemica perche' non ha accettato di sottoporsi. E insieme prova per lei un desiderio strano che non lo lascia in pace, la voglia di sedurla. O di ucciderla.
Poi vennero le leggi, le chiese, le convenzioni, i costumi e tutte le altre cianfrusaglie che divisero il mondo tra quelli che stanno sopra e quelle che stanno sotto. E vennero anche
le storie, le favole, i racconti d'amore, le poesie d'amore, il valzer e la mimosa, gli imbrogli vari, gli inganni e i tradimenti... Ma in fondo in fondo ogni Lilith sa che non di amore si tratta ma di potere.
Cosi' le Lilith vanno girando il mondo e parlano di liberta'. Cosi' gli Adami si serrano al loro potere e parlano di prigione. E fermo restando questo, non s'incontreranno mai. (Viviana Vivarelli)

Il mistero di Lilith
Indagare sul mito,attraverso le trasformazioni delle immagini e' la via per saperne di piu' sulla nostra anima...L'istinto agisce e plasma una immagine e di conseguenza le nostre azioni, comportamenti,... osservere il mito di Lilith significa avvicinarci alla visione del femminile che per tanto tempo e' stata temuta,odiata,repressa,...Affrontandola potremo iniziare il processo di integrazione,un recupero alla rottura dell'unita'...
ill mito di LILITH: Genesi 1:27 "Dio creo' l'uomo a sua immagine, ad immagine di Dio lo creo'...."; poi successivamente continua "...li creo'...".Una fase indifferenziata, come ermafrodito, una sessualita' allo stadio primario...Seguendo la lettura della genesi, l' Adamo dando nome agli animali,prendeva consapevolezza della sua solitudine, ed esclamava a Dio" Ciascuno ha il suo compagno , ma io non ho compagnia" ...". "l'uomo non trovo' un aiuto che fosse simile a lui"... La fase primaria dell'uomo-bestia vedeva l'accoppiamento promisquo con gli animali, il conoscere ed il dare loro nome ; si distacco' da queste pratiche quando riusci' a conoscere la donna...una compagna simile a lui... Successivamente nel capitolo II della genesi l'Adamo esclamava "QUESTA VOLTA e'ossa delle mie ossa e carne della mia carne..." E' la presa di coscienza di una fase post-animalesca , non di un animale femmina che aveva gia' ripudiato.
E' scritto nel commento del Beresit Rabba " Da principio la creo', ma quando l'uomo la vide piena di saliva e di sangue se ne allontano' , torno' a crearla una seconda volta,come e' scritto ..."QUESTA VOLTA...."". la parola Ebraica "paam" tradotta "QUESTA VOLTA" significa anche turbamento, non un sogno astrale-erotico. Infatti Sangue e saliva appartengono alla donna della prima volta dal quale Adamo se ne allontana impaurito,disgustato. Reuben ben Cohen, nei vari commenti cabalistici afferma" Dio allora formo' Lilith,la prima donna ,cosi come aveva formato Adamo , ma usando sedimenti e sudiciume invece di polvere pura..."
Nella escatologia religiosa ebraica si evidenzia fortemente il passaggio di una forma patriarcale estrema, nel quale si e' persa l'unita' di equilibrio delle energie femminili-maschili...
Lilith e' la risposta all'archetipo del rapporto Uomo-Donna che si trsaformera' nel corso dei millenni nelle innumerevoli immagini divine della psiche umana.
Nel Beresit Rabba si afferma che Lilith sia nata insieme ai demoni e ai rettili ,ed era uno spirito che non ha avuto corpo in quanto la creazione e' stata in concomitanza al sabato.
Pertanto il Mito di Lilith entra gia' in accostamento ai demoni ed ai serpenti.
L'uomo conosce per la prima volta il rapporto sessuale con Lilith, che e' certamente seduttrice...e che ha turbato il sonno di Adamo tutte le notti...il sogno erotico emergente dall'inconscio...con tutta la potenza dell'energia vitale.
Pero' l'amore e' presto turbato...perche' Lilith mostrava insofferenza alla posizione sottostante Adamo...quasi a mostrare una sottomissione psicologica dal quale si ribella...Adamo si e' rifiutato di concedere la parita'. Ormai Lilith si e' allontanata e' fuggita nel Mar Rosso e c'e' amarezza, disperazione... Nella genesi Lilith entra nel mito di Eva, associato al serpente e al demone, con l'albero della conoscienza simbolo del rapporto sessuale.
Dopo essere fuggita nel Mar Rosso, ossia nelle acque, il demone Lilith si accoppia con altri diavoli generando cento demoni al giorno...
Dopo l'uccisione dei figli da parte di Javhe' lilith oppone vendetta: va in giro in ogni contrada a strangolare i piccoli bambini nelle case e sorprende gli uomini in mortali amplessi. Era "Lil" cioe' l'incubo , il vampiro dei desideri sessuali, lo spettro di famiglia e la vittima era "Lilit" cioe' il succubo... Con il passare delle generazioni Lilith diviene l'archetipo dei divieti posti sul desiderio, trasformandosi in tabu', evolvendosi poi nei miti lunari nelle quali le tre fasi corrispondono alle triadi divine, come Selene,Afrodite, ed Ecate o madri e figlie,come Persefone e Demetra o Ishtar,Iside,Diana,Medea le Amazzoni o la maga Circe,...fino ad arrivare ai tempi nostri di Strega o di Madonna....Babalon Nostro compito e' richiamare Lilith dal Mar Rosso affrontandola, tentando di reintegrarla nell'archetipo Totale (Fra Horus)

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Grudge





The Grudge  Il Rancore

indossa il rancore come una corona di negatività
calcola cosa tollereremo o cosa non tollereremo
disperati per controllare tutti e tutto
incapace di perdonare coloro che portano la lettera scarlatta

incastrala come pietra d'angolo (chiave di volta). altrimenti crollerà tutto
giustifica le smentite e agganciale alla fine solitaria
incastrala come pietra d'angolo. altrimenti crollerà tutto
terrorizzato dall'essere in errore. cella di prigione dell'ultimatum

saturno ascende*, scegli uno o dieci**. resisti o verrai umiliato ancora

incastrala come pietra d'angolo. altrimenti crollerà tutto
giustifica le smentite e agganciale alla fine solitaria
saturno ascende. torna indietro ancora
saturno ascende, l'uno, il dieci. ignorando il danno fatto

indossa il rancore come una corona di negatività
calcola cosa tollereremo o cosa non tollereremo
disperati per controllare tutti e tutto
incapace di perdonare coloro che portano la lettera scarlatta

indossa il rancore come una corona. disperati per controllare
incapace di perdonare. affondando ancora di più

definendo, confinando e affondando sempre di più
controllando, definendo e affondando sempre di più

saturno torna indietro per mostrarti tutto
facendoti scegliere cio' che vedrai e cio' che non vedrai e poi
trascinandoti giù come una pietra o elevandoti ancora
sputandoti fuori come un bambino, leggero ed innocente

saturno torna indietro elevandoti come un bambino
o trascinandoti giù come una pietra
per consumarti fino a che non decidi di lasciarlo andare

rilascia la pietra
lascia che gli oceani prendano e tramutino questa vecchia ancora fatiscente
rilascia la pietra
lascia che le acque bàcino e tramutino questi rancori di piombo in oro

lascialo andare.

*saturno impiega in media circa 29 anni (in generale tra i 27 e i 33 anni) per compiere un ciclo completo.. quello che sulla terra corrisponde ad un anno. quindi dopo 29 anni dalla tua nascita saturno si troverà esattamente dov'era quando sei nata. in astrologia si crede che questo comporti cambiamenti radicali a seguito di una forte crisi personale (quella che comunemente viene chiamata crisi dei 30anni).. e questo evento viene identificato come "l'ascensione di saturno".

**l'albero della vita è una figura geometrica composta da dieci cerchi (sfere) che si intersecano, proporzionata in base alla sezione aurea. è un simbolo antico, relativo alla qabala. secondo la qabala l'albero della vita è la base di tutta l'esistenza. la prima sfera è conosciuta col nome di Kether ed è la "corona dell'albero" (cioè la cima). La corona si indossa sopra la testa, pertanto Kether è ciò che è al di là della nostra coscienza, del nostro conscio, della nostra consapevolezza. Kether è un essere puro, senza tempo e senza forma.
La decima sfera è conosciuta come Malkuth ed è l'opposto di Kether. Kether è ciò che è appena al di là dell'esistenza mentre Malkuth è l'esistenza.
Quindi complessivamente quel verso significa che quando saturno ascendera' tu dovrai scegliere se esistere o entrare in una nuova coscienza al di sopra dell'esistenza.

mercoledì 7 marzo 2012

artemidermes




Occhi vispi e curiosi, il dio nasce già fanciullo e tale rimane, poiché Ermes-Mercurio ha a che vedere con la freschezza, l’incoscienza, la giocosità e tutte le caratteristiche, più o meno buone, di quella fase della vita che chiamiamo giovinezza.



Una delle più importanti funzioni mercuriali è la comunicazione, dunque l'oratoria, ma anche la scrittura, il linguaggio ed ogni forma di comunicazione verbale e non, senza trascurare il gusto per il pettegolezzo! 
Astrologicamente rappresenta le facoltà intellettive, la curiosità di conoscenza, la comunicazione e il suo regno è la mente, il pensiero.È la funzione intellettiva, che ha a che fare con la razionalità ed in sé stessa è essenzialmente amorale.
Da ciò derivano l'astuzia, il calcolo, l'opportunismo, ma anche il senso dell'umorismo, ed un distacco dalle cose e dai sentimenti che favorisce lo spirito critico. 
Le sue sedi all'interno dello zodiaco sono nel segno dei Gemelli, della Vergine e dello Scorpione (dove è esaltato).
In esse leggiamo i vari passaggi che cogliamo nel mito, dalla superficialità dell'aria, alla capacità di sintesi della terra, alla profondità dell'acqua.

Egli indossa sandali alati, un cappello a falda larga (che può renderlo invisibile) e una verga d'oro con serpenti intrecciati (con cui può addormentare o risvegliare gli umani). E' dunque una specie di folletto, dotato di poteri un po' magici:



possiede infatti la cappa che lo rende invisibile, la bacchetta magica che addormenta o risveglia gli uomini, nonché i calzari alati.
Egli giunge come uno spirito: improvvisamente è presente. "È entrato Hermes" si soleva dire quando in una riunione calava un improvviso silenzio.

Hermes era anche un estimatore del bel sesso; infatti quando Efesto intrappolò Afrodite ed Ares dopo averli colti in frangrante, esponendoli alla pubblica gonia, tutti gli dei e le dee (specialmente Era!) si dimostrarono indignati di fronte al divino tradimento, mentre Hermes fu l’unico che, indicando Ares disse: Beato lui, quanto vorrei essere al suo posto! Si racconta che Afrodite, apprezzando questo complimento, si sia poi concessa ad Hermes e ne sarebbe nato l'Ermafrodito.
Nel divino incarico di indicatore delle vie e di messaggero cogliamo la funzione mercuriale di comunicatore. Mercurio infatti mette in comunicazione con l'altro da sè, ma fa da ponte anche tra l'Io ed altre istanze quali il Super-Io e l'inconscio. Allo stesso modo mette in comunicazione la nostra funzione razionale con quella intuitiva e creativa nonché di interazione tra le diverse nostre parti.

Il Caduceo, col quale spesso viene presentato, è l'emblema dell'equilibrio tra istinto e ragione. E' qui che assume le sue qualità di intermediario e realizza il compito di messaggero tra gli dei e gli uomini. Qui l'intelligenza si fa logica e il Puer assume le qualità di saggezza del Senex (Saturno), da cui acquisisce consapevolezza e capacità di approfondimento e, dopo aver unito il sopra con il sotto, inizia a prendere in considerazione che queste cose non sono separate. Scende nelle profondità per poi risalire, assumendo la funzione di psicopompo, ossia colui che coglie i contenuti dell'inconscio profondo per portarli a galla, a livello di coscienza, affinchè possano essere elaborati. 

artemide

Dea greca della Luna crescente, Artemide è l'archetipo della natura femminile indipendente e selvatica.
Ci porta in contatto con la nostra libertà , la nostra vitalità, la sorellanza e la possibilità di seguire l'istinto innato.

Dea più adorata della Grecia, Artemide era onorata con rituali molto popolari, anche se vari, così come vari erano gli aspettti della dea stessa. A Efeso, nel suo ricco tempio, Artemide era servita da sacerdotesse caste, che prendevano il nome di Melisse, o api, e da sacerdoti eunuchi. A Sparta era Korythalia, venerata con danze orgiastiche. Le Amazzoni adoravano la madre della guerra, Astateia, con una danza circolare durante la quale percuotevano gli scudi e battevano il suolo con i piedi ricoperti da calzari atti alla guerra. Sembra, però, che le feste più popolari in onore di Artemide fossero quelle celebrate durante le notti di luna piena, in cui i fedeli si radunavano nel bosco sacro alla Dea e si abbandonavano al suo potere, facendo baldoria e accoppiandosi senza conoscersi. La dea preferita della Grecia era dunque la personificazione della legge naturale, una legge così diversa da quelle della società, tanto più antica, forse destinata a durare eternamente.

In ogni tempo di inizio, come nei momenti in cui sentiamo il bisogno contattare la nostra indipendenza, la nostra libertà e il nostro istinto, può essere importante incontrare le energie di Artemide. 

martedì 6 marzo 2012

Montale


Accade
che le affinitá d'anima non giungano
ai gesti e alle parole ma rimangano
effuse come un magnetismo. É raro
ma accade.

Puó darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
piú del fresco germoglio. Tanto e altro
puó darsi o dirsi.

Comprendo
la tua caparbia volontá di essere sempre assente
perchè solo così si manifesta
la tua magia. Innumeri le astuzie
che intendo.

Insisto
nel ricercarti nel fuscello e mai
nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.

Era o non era
la volontá dei numi che presidiano
il tuo lontano focolare, strani
multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era.

Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.

incauto sogno



dei pensieri avvinto
m'avvinghi impavido
al desiderio crudo
d'averti -prima stella
della sera e del mattino- accanto
solo mio

ma
 tu
non sei

e resto ancor a -t- al desco
vuoto dei giorni miei
sol e a le sfiorite notti
uguali
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