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martedì 30 aprile 2013

guarire coi fiori



n. b. : post tratto da  http://www.alkaemia.it/

Note: le essenze contrassegnate con "(T.H.)" fanno parte dei "Dodici Guaritori" (Twelve Healers), i primi dodici rimedi floreali creati dal dr. Bach, tenendo presente che la distinzione tra i "dodici guaritori" e gli "altri rimedi" è solo ed esclusivamente storica  per individuare le essenze che ci interessano, e cioè l'emozione "di base" trattabile col fiore, secondo la classificazione del dr. Bach; alcune parole chiave che meglio aiutano a delineare il campo d'azione dell'essenza; l'aspetto positivo del fiore in questione, che aiuta a comprendere in che modo agisce, e due o tre asserzioni positive che, oltre a meglio sottolineare le caratteristiche positive del fiore, possono essere d'aiuto nel corso della terapia.

  1. Agrimony
  2. Aspen
  3. Beech
  4. Centaury
  5. Cerato
  6. Cherry Plum
  7. Chestnut Bud
  8. Chicory
  9. Clematis
  10. Crab Apple
  11. Elm
  12. Gentian
  13. Gorse
  1. Heather
  2. Holly
  3. Honeysuckle
  4. Hornbeam
  5. Impatiens
  6. Larch
  7. Mimulus
  8. Mustard
  9. Oak
  10. Olive
  11. Pine
  12. Red Chestnut
  13. Rescue Remedy
  1. Rock Rose
  2. Rock Water
  3. Scleranthus
  4. Star of Bethlehem
  5. Sweet Chestnut
  6. Vervain
  7. Vine
  8. Walnut
  9. Water Violet
  10. White Chestnut
  11. Wild Oat
  12. Wild Rose
  13. Willow


Stati d'animo - Nel suo libri "I Dodici Guaritori e altri rimedi" E. Bach ha suddiviso le differenti emozioni umane in sette tipologie principali ed ha raggruppato le differenti essenze floreali in base a questi "prototipi" emozionali:
  1. incertezza
  2. ipersensibilità alle influenze e alle idee
  3. paura
  4. preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri
  5. scarso interesse per il presente
  6. scoraggiamento o disperazione
  7. solitudine
Nella spiegazione delle caratteristiche di ciascuna essenza viene poi meglio analizzata e definita l’emozione in questione. Prendendo ad esempio l’emozione paura, per scegliere l’essenza corretta occorre determinare di che tipo di paura si tratta: siamo di fronte a paure vaghe di origine sconosciuta (Aspen), alla paura di perdere il controllo e fare qualche pazzia (Cherry Plum) o alla paura di un qualcosa di preciso, come ad esempio la paura di perdere il posto di lavoro o di ammalarsi (Mimulus).

Ecco le 38 essenze floreali, suddivise per "emozione di base"

IncertezzaIpersensibilità alle
influenze e alle idee
 Paura
Preoccupazione eccessiva per
il benessere degli altri
Scarso interesse per
il presente
Scoraggiamento
o disperazione
Solitudine

lunedì 29 aprile 2013

non cercare avidamente nel cibo: ciò che ti può davvero saziare è dentro di te

attività
La tua fame (desiderio) è Sacra - Come donne ci è stato insegnato a temere la nostra fame.
 Abbiamo imparato a combatterla, per diminuirla, per attenuarla e ad essere disgustate da essa.
...
La nostra fame è reale e non sarà negata, non importa quanto e come tenteremo di negarla.
 La nostra fame è sacra.
 Possiamo vedere la nostra fame, alla luce della verità, per che cosa significa veramente.
 Significa che siamo vive di fronte agli enormi ostacoli e sfide.
 Significa che noi siamo affamate di visioni più grandi e le espressioni di noi stesse e il nostro potenziale.

E 'il santo desiderio di mangiare non il cibo del mondo, ma il cibo dal banchetto del nostro essere, un cibo ricco e succulento, di cui ognuno di noi è l'unica fonte.
 La fame è per la verità della nostra stessa sostanza, per la nostra anima, fame di infinito .
 Una fame di vivere e incarnare la Verità al centro di ciò che siamo,
 Per conoscere i nostri stessi corpi, anime e cuori come i simboli esterni dell'Unica divina ed eterna.

Donna, la tua fame è legittima, la tua fame è santa.
 È la fame di essere piene DALL'INTERNO .
 È la fame di essere piene di luce del nostro SÉ
Questa è l'unica cosa che potrà mai soddisfare e colmare questa fame.
 La fame di occupare ogni cellula pienamente e completamente,

Per rispettare noi stesse in ogni angolo del vostro sé complesso e brillante.
 È la fame di esplorare il terreno interiore con abbandono, senza i concetti di giusto / sbagliato o buono / cattivo come intermediari.
 È la fame di vagare per il deserto del vostro Essere, di incarnare la grandezza che risiede presso il nostro cuore.
 Partecipare della ricchezza del nostro Essere, l'unica vera fonte di appagamento.
 Questa fame viene da una pienezza, non da una mancanza

Che nulla si frapponga tra noi e il nostro banchetto traboccante, la nostra abbondanza interiore dell'essere.
  La colpa non trova posto al tavolo del nostro Sé.
 Tu sei tutta tua.
 Ogni ultimo boccone.

Questa fame può portare con sé un'antica rabbia.
 Questa rabbia viene dalla frustrazione di essere state separate da noi stesse e di aver fame di noi stesse.
 Generazioni e generazioni di donne affamate, voraci per ciò che è reale e vero in noi stesse e nel mondo.
 Sentire finalmente giusta questa fame. Proprio questa fame.


Questa rabbia viene dalla frustrazione di essere state separate da noi stesse e di avere fame di noi stesse
La fame di essere piena dall 'interno

 La rabbia finirà per cedere il passo ad una feroce chiarezza-
 Una chiarezza di ciò che deve essere fatto per accedere e vivere il nutrimento interiore.

fonte http://womboflight.com/


"Ancora una volta cerchi all’esterno la giustificazione del tuo fallimento, della tua mancanza di volontà, della pochezza delle tue idee e dei tuoi sogni. Ti sei creato un mondo cattivo dove realizzare i tuoi sogni è impossibile a causa di q...ualcosa o di qualcuno che trama contro di te. Ma l’unico artefice delle tue vittorie e delle tue sconfitte sei tu. Non delegare il tuo potere all’esterno… mai!
Tu stai idolatrando un mondo esterno a te, che credi abbia un potere infinito su di te. Lo stato, la religione, la medicina, la scienza, i banchieri, il datore di lavoro… per te sono divinità, che alcune volte accetti e altre volte rifiuti e combatti con tutte le tue forze, ma che in ogni caso consideri più potenti di te. Con il solo atto di combatterle assegni loro un potere che non hanno. Quando l’operaio lotta contro il padrone, il padrone ha già vinto, perché è stato riconosciuto come tale.
Ricorda: solo uno schiavo lotta per liberarsi da un padrone." (Salvatore Brizzi – Alchimia contemporanea)


Cibo dell'anima:  "Avete mangiato della frutta, ed ecco che quel cibo, una volta digerito e assimilato, contribuisce al buon funzionamento di tutto il vostro organismo. Che Intelligenza è mai questa, capace di dare ad ogni organo del nostro corpo ciò di cui necessita, affinché noi possiamo continuare a vivere? Come non essere in ammirazione davanti ad essa?

.... Grazie a quel cibo potrete continuare a vedere, a udire, a respirare, ad assaporare, a toccare, a parlare, a cantare, a camminare... E se ne avvantaggeranno anche i vostri capelli, le vostre unghie, i vostri denti, la vostra pelle, ecc.. Sì, come non essere colti da ammirazione di fronte a questa Intelligenza? D'ora in poi, dovete pensare maggiormente ad essa. Cercate di scoprirla e di manifestarle la vostra riconoscenza!
Ciò che è essenziale nel cibo, non è la materia degli alimenti. Ciò che è essenziale, sono le energie contenute negli alimenti, è la quintessenza che vi è imprigionata, poiché è lì che si trova la vita. La materia dell'alimento non è che un supporto. Attraverso quella materia, è dunque la quintessenza che noi dobbiamo cercare di raggiungere, in modo da nutrire anche i nostri corpi sottili. Essere convinti che mangiamo per nutrire esclusivamente il nostro corpo fisico, è un errore: noi mangiamo per nutrire anche il nostro cuore, il nostro intelletto, la nostra anima e il nostro spirito. " (Omraam Mikhaël Aïvanhov)


Foto: California Red-Sided Garter Snake.
Iannetti






domenica 21 aprile 2013

saper cogliere responsabilmente le opportunità di risorsa dai periodi di crisi

condivido pienamente il punto di vista sulla 'crisi' secondo salvatore brizzi:

L’individuo che prende su di sé la responsabilità per quanto accade nella sua vita e nella sua nazione, diviene inarrestabile. Chi invece attende passivamente che siano le condizioni esteriori a cambiare, si sta comportando come un mendicante di felicità. Il cittadino del futuro non cerca le condizioni adatte, le crea.

Non esistono né destra né sinistra, ma solo idee che sono utili o che non sono utili allo sviluppo di una nazione. Quando il nostro spirito è orientato al Bene Comune, solo l’utilità, e non l’appartenenza a un’ideologia, guida le nostre azioni. Quando l’ideologia prende il sopravvento sul Bene Comune, con il tempo si creano degli apparati statali da cui il cittadino è costretto a difendersi.

Anticamente con il termine crisi (dal gr. krisis = scelta, giudizio) si indicava un momento della vita di una persona in cui era necessario giudicare la situazione e compiere una scelta. Solo più tardi ha assunto l’accezione negativa di “brutto periodo di difficoltà”. Ogni qualvolta il discepolo attraversava una Crisi, ciò veniva interpretato come un evento positivo in quanto preludio e causa di un’apertura della coscienza.

La lamentela ti rende schiavo di ciò di cui ti stai lamentando. Solo chi non è in grado di controllare il suo destino spreca tempo nel lamentarsi. Chi è divenuto condottiero della propria vita non si lamenta ma agisce per modificare ciò che non gli piace.

Ogni cittadino può aspirare a essere Re, perché la regalità è uno stato interiore, non una condizione sociale. Essere Re significa prendere su di sé la responsabilità per quanto accade in una nazione; e ognuno di noi, in qualunque momento può farlo. Non quando impartiamo ordini, ma quando raccogliamo una bottiglia rotta dal marciapiede e la buttiamo nel cestino... allora prendiamo su di noi la responsabilità. Essere Re significa essere al Servizio.

La confusione è quel magnifico stato che precede di poco la successiva chiarezza. Noi siamo stati educati a evitare i periodi di dubbio e confusione, quando invece dovremmo considerarli come le porte attraverso cui transitare per giungere a conoscere il nuovo.

I risultati non corrispondono direttamente ai nostri bisogni emotivi o economici. Corrispondono piuttosto agli sforzi fatti per rimanere focalizzati sull’impresa. Non è infatti importante l’obiettivo in sé, bensì il fatto che noi ci costringiamo a diventare la persona più adatta per quell’obiettivo. Non dovremmo chiederci “Come faccio a raggiungere quell’obiettivo?”, ma “Come faccio a diventare la persona che ci vuole per raggiungere quell’obiettivo?”.

La lamentela sottrae all’essere umano la sua energia. L’azione consapevole gli fornisce invece la Forza per cambiare se stesso e il mondo in cui vive. Il PIN non spreca tempo a lamentarsi di ciò che è vecchio, ma si fonda sulla costante creazione del nuovo.

I politici non parlano più di politica. Ormai è solo una gara a difendersi dalle accuse reciproche. Si vantano di non aver mai rubato... come se fosse un punto di merito nel loro curriculum! Ma un Paese che non è governato da leader sognatori, con una grande Visione politica, è un Paese senza futuro. Tecnici e burocrati non possono rendere grande una nazione, possono al più posticipare la sua fine.

La libertà è collegata a concetti come Volontà e Responsabilità, che riguardano l’individuo, non lo Stato. La bizzarra idea che la libertà ci possa venire regalata dall’esterno, da un sistema di governo piuttosto che un altro, non solo è falsa, ma ci costringe a una sottile sottomissione rispetto a chi è al potere, e inoltre ci distrae dalla ricerca della libertà psicologica, l’unica che può davvero cambiare le cose. Poiché un popolo di schiavi non può che cercarsi un padrone.

E' proprio durante i periodi di crisi che ri-troviamo la forza interiore per la conversione, per il cambiamento di rotta. Dopo aver toccato il fondo ci si arma di scudo e di coraggio per la risalita.Le fasi del percorso umano nel suo rapporto con la realtà sono tre:
Nel primo io mi limito a subire la realtà, attribuisco le cause di ciò che mi accade all’esterno: alla sfortuna, alla crisi, ai virus, alla società, agli sfruttatori... e così via. In questo stadio sono una vittima, un lamentante; non ho nessun Potere perché metto il mio Potere nelle mani degli altri.
Nel secondo comincio a prendere su di me la piena Responsabilità per ciò che mi accade. Quindi mi sforzo di cambiare ciò che non mi piace e di concentrarmi su ciò che desidero, lavorando con la gestione delle emozioni e della mente. In questo stadio acquisisco un grande Potere, sono un mago o una maga. In questa fase necessito di costruirmi un vero Io che sia capace di dominare il mondo ed è necessario che lo costruisca se voglio poi distruggerlo nella fase successiva e, nel momento in cui io divengo pronto per andare oltre i desideri dell’Io, ossia, divengo pronto per aprire il Cuore, affidarmi alla Vita e mettere la mia volontà nelle Sue mani. Se mi trovo in questa fase di transizione da uno stadio precedente a quello successivo, quelle tecniche divengono obsolete e non mi danno più i risultati voluti, perché io sono cambiato, ho giocato abbastanza con i desideri personali e sono pronto per procedere oltre.
Questo è dunque il grande passo che l'uomo è chiamato a compiere, ma ce ne uno ancora più importante ed è l'affido. È come se la Vita a un certo punto mi dicesse: “Non c’è più bisogno che ti focalizzi sul denaro e sul successo, focalizzati sulla tua missione... e il resto ti sarà dato in aggiunta.”
Nel terzo mi affido totalmente all’Esistenza, alla Vita, a Dio... So che può accadermi solo ciò che mi serve nel momento in cui mi serve. Il mio Cuore è aperto e privo di paura e io divengo uno strumento nelle Sue mani. Ciò che desidero coincide in ogni istante con ciò che ho. I soldi, la casa, la salute, il partner... vengono spontaneamente verso di me e non devo più io andare verso di loro. Questo è il Potere di chi fa la Volontà del Padre. Chi è in questo stadio vive per realizzare una missione e non più in funzione di soddisfazioni personali. La sua massima felicità coincide con il lavorare ogni giorno per la missione... e i soldi e il successo sono solo una conseguenza, un “effetto collaterale” del suo consacrarsi alla missione.
In verità quando Magia e Alchimia vengono praticate nella loro accezione più elevata – come percorso di ritorno alla casa del Padre – conducono proprio a questo terzo stadio della Magia.
 Salvatore Brizzi seminario Draco Daatson

lunedì 15 aprile 2013

E' più importante saper vedere cosa si nasconde tra gli spazi vuoti!

 <B>Un'immensa voragine nello spazio<br>"E' il segno degli Universi paralleli"</B>E luce fu (dal vuoto) Alcuni ricercatori svedesi sono riusciti a estrapolare coppie di fotoni dal vuoto, dimostrando così che questo non è veramente privo di materia. Lo studio su Nature. Una delle caratteristiche più particolari della meccanica quantistica è che secondo questa teoria il vuoto non sia realmente tale. Secondo la fisica moderna, infatti, in realtà questa condizione è piena di corpuscoli che appaiono e scompaiono molto velocemente, tanto da essere definiti "particelle virtuali". Fino a oggi della loro esistenza si avevano solo prove indirette, derivanti dagli effetti che talvolta hanno su elettroni o atomi con i quali possono interagire.
Il Vuoto-vuoto esce di scena: Aristotele e Leibniz avevano già detto che il vuoto non è di questo mondo. L'establishment ha sempre disatteso la "segnalazione" e ha continuato a chiamare vuoto, la bottiglia senza l'aria, il vallo tra l'elettrone e il protone dentro all'atomo (spingendosi dentro dimensioni sub-nucleari, per il "divertimento" di poter chiamare il vuoto: q u a n t i s t i c o) e gli spazi siderali tra un pianeta ed un altro.
Il passaggio da una visione della realtà che assume di non essere riusciti a "fotografare" il Bosone di Higgs - ritenuto Creatore del mondo (Particella di Dio) - per effetto del terribile risucchio dato dal Vuoto Quantistico, ad una nuova visione, che vede dentro la materia la "porta" dell'Infinito Assoluto, pone davvero l'Uomo al centro dell'Universo e ridimensiona il suo destino. Il vuoto quantlstico è un ambiente dove c'è meno di nulla e dalla presunta fluttuazione di questa rarefazione dì tanto in tanto schizzerebbero fuori pezzetti di qualcosa, da mondi paralleli (vedi:  Energia-Ego/IO) Invece il Vuoto Quantomeccanico è il Luogo per antonomasia, la Casa di Dio, dove abita colui che provvede e muove tutte le cose.
C'è una grande voragine nell'Universo. Si trova tra 6 e 10 miliardi di anni luce dalla Terra.E' il contrario del "Buco Nero", in cui la concentrazione di materia e' considerata infinita. La zona e' priva di stelle, galassie e gas, e risulta assente anche la materia oscura, "riempitivo" dell'Universo. Questa scoperta e’  lo  spunto  che  ci  voleva,  per poter  dire  che  nel  macroscopico ci sono 2 aree VUOTE,  corrispondenti  a   2  coordinate  spaziali  trigonometriche dove  è   ontologicamente  previsto  che  non   ex-ista  niente....e nel  microscopico,   all'interno  dell'atomo,    c'è  il  VUOTO  QUANTOMECCANICO,   che  è  il contrario  concettuale  del  VUOTO: esso e' il  pieno più pieno che possa  essere  concepito !
Si tratta di un volume di spazio con un diametro di circa 900 milioni di anni luce dove il "nulla" la fa da padrone. Agli strumenti che l'hanno scoperto appare come una gigantesca macchia oscura nel cielo, come se una mano smisurata avesse cancellato quasi tutti gli oggetti luminosi presenti al suo interno. Ora un gruppo di ricercatori dell’
Università del Minnesota (USA), ha dato una spiegazione a quel fenomeno: "E' l'impronta indelebile di un altro universo che sta oltre il nostro" "Non solo non è mai stato trovato un vuoto tanto grande, ma nessuna ipotesi sulla struttura dell'Universo lo aveva previsto" "Era una mattina durante la quale i radiotelescopi del Vla (Very Large Array) - in grado di captare ogni più piccolo segnale radio emesso da una stella, una galassie o qualunque altro corpo celeste ancora attivo - non erano impegnati in osservazioni particolari e sono stati puntati verso la "macchia fredda" individuata dal telescopio spaziale della Nasa Wmap (Wilkinson Microwave Anisotopy Probe)". La "macchia fredda" in questione è una misteriosa anomalia presente nella mappa della "radiazione cosmica di fondo" dell'Universo, la radiazione che permea l'intero cosmo e che viene interpretata come l'energia residua del Big Bang. Tale radiazione presenta variazioni tra un punto e l'altro che non superano lo 0,001 per cento. Ma dalla "macchia fredda" che si trova in direzione della costellazione di Eridano, non giungeva ai radiotelescopi del Vla alcun "fotone", le particelle di energia cioè, che si muovono alla velocità della luce e che solitamente sono emesse da atomi o stelle attive. Ciò stava ad indicare che l'area era totalmente vuota di materia. Subito si sono scatenate le ipotesi per dare una spiegazione a quell'immenso buco fatto di nulla. Ipotesi che non davano pienamente ragione al fenomeno. Ora sembra sia stato dato un senso ad esso interpretandolo al di fuori della cosmologia standard utilizzando “teoria delle stringhe“,  una teoria della fisica che ipotizza che la materia, l'energia, lo spazio e il tempo siano la manifestazione di entità fisiche sottostanti, chiamate appunto le "stringhe", le quali vibrano in 10 dimensioni nello spazio-tempo e che formano le particelle subatomiche che originano gli atomi. Secondo questa teoria non esiste un solo Universo, bensì 10 alla 500 universi (si immagini un numero composta da 1 seguito da 500 zero, un numero inimmaginabile) ognuno con proprie leggi fisiche: "Quando il nostro Universo si formò doveva interagire con gli altri Universi vicini. E quel buco è proprio il risultato di quell'interazione avvenuta subito dopo la nascita del nostro Universo che da allora, per le caratteristiche che esso possiede, continuò ad espandersi. Purtroppo non ci è possibile osservare ciò che ci arriva dai confini dell'Universo, che si trova tra 42 e 156 miliardi di anni luce da noi e quindi non possiamo vedere ciò che c'è oltre il buco". Ma quel buco, quel vuoto,  è proprio l'impronta che un Universo diverso dal nostro ci ha lasciato all'inizio del tempo e dello spazio. "Le teorie correnti suggeriscono che tutte le strutture che oggi vediamo nell'Universo presero forma all'inizio del tempo e dello spazio. La struttura vera e propria fatta di vuoti e agglomerati di materia, poi, è cresciuta nel tempo guidata dalle forze gravitazionali". Dovrebbe esserci un altro buco simile a quello scoperto dalla parte opposta dell'Universo rispetto a quello già osservato, dovrà così iniziare la ricerca ai quasi infiniti universi che circondano il nostro.

 Grande vuoto nell’UniversoE’ l’impronta indelebile di un altro universo che sta oltre il nostro”. 
Un’immensa voragine nello spazio “E’ il segno degli Universi paralleli”
Astronomers find gaping hole in the Universe.
Planck il satellite dell’ESA,
 Fisica Quantistica + David Bohm



n.b. “dentro” al  VuotoQuantomeccanico  troviamo  V e T,  “intrecciati”  a  ViTa e la Vita  è  l’effetto del Coito tra la Materia e lo Spirito.  Ma  è  il “vuoto-vuoto” la Materia, mentre lo Spirito  è rappresentato da  “ciò che può riempirla”.  La  Materia  è  così  vacua,  che  è  un  “buco”  e  lo  Spirito  è  così   “solido”,  da poterlo “riempire"  completamente. Questo è il  grande  mistero  celato da  un “velo”.  Memoria,  intelligenza  e  volontà,   ben combinati,   fanno  un  mix  efficace a rendere  “reale” l’universo.   “V”  rappresenta  la  Memoria,  “T”  l’Intelligenza:  e  la  Volonta' (e qui occorrerebbe sostituire, alla parola volontà,  il paradigmatico  termine  “Volutta' ”), infatti, è’ per  effetto della voluttà,  che ad un certo punto  “si rompe” il delicatissimo  equilibrio che ci mantiene affascinati  dalla  “morfologia”  rendendoci  sopraffatti dall’attrazione.  V  è  “memore”  della  propensione dello  Spirito ad  a-g-ire  (andare verso, il femminino,  g = ginos)   sotto l’impeto della Voluttà  così funziona  l’UniVerso  ed in virtù del "così in alto così in basso", cioè dal macrocosmo al microcosmo, sulla psicologia-femminile.  Da qui, si comprende  che il + possa sedurre il -  come dire  il femminile,  possa  sedurre il maschile. Introducedo  la  nozione  che  la  seduzione  è  l’effetto  di  un “gioco” sottile  al quale partecipano  il  maschile,  il  femminile  e  il  desiderio,   in una  “interazione”  complessa  a 3,  si  apre  il quadro  più completo  della  ViTa!  Immaginate un uomo,  una donna e il desiderio  e cercate di comprendere come  lo spazio   si stringe o si allarga  in  base  alla  seduzione,  che avvicina o  allontana  dalla  donna  e il desiderio, ovviamente, è  intimamente vicino  al pari di come i due si seducono. E’ necessario introdurre  l’ulteriore nozione  che  il maschile,  il femminile e il desiderio,  sono caratterizzati a loro volta  da una sorta  di attitudine ad unirsi, che è la  “miscela”  di  3  sfumature  attitudinali,  che  miscelate tra loro  danno una  “neutrale”  attitudine. In questo modo  si avvera  che  un uomo e una donna,  lievemente  disarmonici nell’affiatamento,  insieme  ad un bel desiderio,   quando  sono carichi di attitudine ad unirsi,  stanno assai  ravvicinati e  basta  che la miscela  viri  verso la scarsa attitudine,  per far assistere  ad  un  allargamento della  scena. Infatti  U-rosso,  D-rosso,  S-blu,  danno il  piccolo Barione Lamba Zero,   mentre  U-rosso,  D-blu  e  S-verde,  producono il  meno piccolo Barione Csi Zero.
(Le  “cariche”  attitudinali all’unione sono dette  Rosso-Blu-Verde). Da qui la  logica  del  Creatore  nel  progetto dell’
atomo - L’incontro di 6  “tipologie”  di  uomini – donne e desiderio,  assortiti   in  3  “sfumature”  attitudinali  a  unirsi  insieme,   deve  essere  funzionale a  dare  103  incontri,  ravvicinati piò o meno in 103  diverse  dimensioni  dei  “Luoghi di sconfinamento”.  Quello che si coglie, osservando  l’assortimento  è  che il Creatore  è   INTELLIGENTE. Quelle sequenze  UUD,  UDD,  UDS…  rappresentano la “grammatica della creazione”. La  presenza  della  “logica”  nel Vuoto Quantomeccanico,   è  il segno tangibile  che in quel “luogo”  si  cela  l’Intelligenza Divina  e  potremmo  farLe  “domande”,   ottenendo  “ris-poste”  adeguate . D'altro canto,  la  vita di coppia  è  in  realtà  un menage a  3,  dove  non è  ininfluente  il  desiderio e l’attitudine  ad  unirsi   fa  la differenza  dell’amplesso  e  stringe  o  allarga  molto  la scena  dove troneggia il talamo
e leggi della Fisica,  peraltro, non sono  leggi  “materiali”,  ma  “psicologiche”,  nel senso  letterale del termine.

 

dal dualismo all'unità del tutto



DUE



SPIRITO  In ebraico la parola Spirito viene tradotta con la parola רוח ("ruah"), nome di genere femminile. Ruah significa anche vento, respiro. "Spirito Santo" è רוח הקודש, "ruah hakodesh".
Per la
Religione ebraica con tale termine viene indicata la Potenza divina che può riempire gli uomini, ad esempio i profeti. Questo concetto non ha avuto tuttavia uno sviluppo particolare nell'Ebraismo, come invece si è avuto nel Cristianesimo.
In
greco antico Spirito si dice "πνευμα" ("Pneuma"; da "πνεω", "pneō", cioè "respirare/soffiare/aver vita"), da cui deriva il termine pneumatologia con cui è indicata la scienza teologica che studia la relazione tra lo Spirito Santo e la Trinità.
In
latino Spirito è "Spiritus" (da "spiro", cioè "respirare", "soffiare").
Lo Spirito Santo è, nella tradizione ebraica, cristiana ed islamica, lo spirito del loro Dio.
Per quasi tutte le confessioni
cristiane, lo Spirito Santo è la Terza Persona della Trinità.
Riguardo lo Spirito Santo la teologia cristiana è stata quella sviluppata nei secoli più recenti; per questa ragione le diversità tra le varie confessioni cristiane in questo campo sono maggiori rispetto a quelle riscontrabili rispetto alla teologia su
Dio Padre e su Dio Figlio.
Nella
fede cattolica lo Spirito Santo procede in egual misura dalle altre due persone, il Padre e il Figlio. Secondo invece la fede delle chiese orientali lo Spirito Santo procede esclusivamente da Dio Padre.
Con il termine tecnico procedere si intende una derivazione che non ha implicazioni temporali, né di priorità, in quanto lo Spirito Santo non è
teologicamente a posteriori rispetto alle altre due persone. Chi e’ diochi e’ il cristo. Chi e’ il diavolo  o  Chi e’ gesu’ - sono aspetti, attributi, di un solo SPIRITO (infatti esso e' UNO e TRINO ), ma e' anche energia, e quindi materia; in sintesi e’ l’INFINITA IN-FORM-AZIONE, cio’ che si sta formando nel finito, parte dell’INFINITO, che si manifesta attraverso il Vuotoquantomeccanico.
La Psiche e' la presenza dello Spirito in un soggetto,
Ego/IO, che mi manifesta nella mente/cervello del soggetto Vivente.
Tratto da: wikipedia




 

Il Viaggio del Pellegrino
Il Pellegrino rappresenta l’
Umanita’  in cammino sulla Terra, nell’UniVerso e l'Infinita'.... verso la Consapevolezza di se’, della Manifestazione del Creato (Progetto Vita) e dell’Infinito.
L’immagine del Pellegrino che cammina, rappresenta tutti gli
esseri umani (maschi e femmine = Adam) di qualsiasi colore e tipo, per cui non si deve vedere il viso di un soggetto, ma ci si deve introdurre il proprio….
Il
verde é innanzitutto il colore della Natura, (noi siamo dei “verdi”), e quel colore invita anche alla speranza durante il pellegrinaggio terreno verso l'Eternità=immortalia’=Infinita’.
Il verde simboleggia anche la stagione della rifioritura, del
ritorno della vita e quindi l'Umanità nel suo insieme, che percorre le vie della Vita tendenti all’InFinito.
Noi non nascondiamo il volto agli altri, infatti il cappuccio parziale, serve per "riparare
spiritualmente" il Pellegrino, dalla “pioggia di idee” che vengono spacciate come venienti dall’alto dei cieli, come la pioggia, spendono e spandono sulla e nella testa degli uomini che non sanno, e quindi per ripararsi da esse....ci copriamo con il cappuccio della ConoScienza.
Il bastone del Pellegrino in cammino, regge in cima una lampada per
illuminare il cammino…della Conoscenza
I guanti indossati, rappresentano la possibilita’ indossandoli, di "non sporcarsi" con le contaminazioni involutive con le quali il Pellegrino puo’ incappare nel suo pellegrinare in questa dimensione, fino al raggiungimento dell’orgasmo nella consapevolezza della propria Immortalia’  ed InFinita', alla faccia di tutti i vampiri.....





"Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori,
ma per l'inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare
" Albert Einstein
"Se un uomo non sa rischiare per le sue idee, vuol dire o che le sue idee non valgono nulla o che non vale nulla lui !"

la ragione del dubbio

"Chi desidera conoscere, dubiti all'inizio di tutte le cose,
non assuma alcuna posizione prima di aver ascoltato le parti
e dopo aver bene considerato e confrontato, giudichi
e prenda posizione non per sentito dire, secondo le opinioni dei più,
l'età, i meriti e il prestigio, ma sulle basi di una visione aderente alla realtà,
nonché di una verità che si comprenda alla luce della ragione". 
Giordano Bruno

"Eraclito, filosofo greco del quarto secolo a.C., autore della “Dottrina dei Contrari”, diceva: “È importante quello che tu lasci, per tua memoria ai posteri, ma quando giungi alla fine dei tuoi giorni, bada di donare, a chi resta, il meglio di te”.


sabato 13 aprile 2013

nulla


nessuno ci ha illuso:

restiamo il testimone unico

del nostro nulla infinito

 

sogno dentro al sogno

galleggiando ondeggia

danza coi multiversi

singoli e binari

 

bolle di luce e di colore

s'incontrano e si scontrano

ebbre d'amore

crisalidi inverse di farfalle spurie

si muovono verso

stelle siderali ri-avvoltolate 

 

eterno bozzolo vuoto

di buio e d'abbaglio

(levonah)


Lei era in me,
da sempre,
col suo sguardo penetrante,
innocentemente crudele
nel suo rivelarmi a me stesso.
... Dentro di me c’era un vuoto
pronto ad accoglierla,
un’assenza, una lacuna,
un bisogno d’amore.

Ecco:
d’ a m o r e.


Aldo Carotenuto

Io sono ciò che manca
dal mondo in cui vivo,
colui che tra tutti
non incontrerò mai.

... Ruotando su me stesso ora coincido
con ciò che mi è sottratto.

Io sono la mia eclissi
la contumacia e la malinconia
l’oggetto geometrico
di cui per sempre dovrò fare a meno.

V. Magrelli




 
“Fedeli al duro accordo
non ci cerchiamo più

Così i bambini giocano
a non ridere per primi
... guardandosi negli occhi
e alcuni sono così bravi
che diventano tristi
per la vita intera”
 
 
 
When you're weary
Feeling small
When tears are in your eyes
I will dry them all
I'm on your side
When times get rough
And friends just can't be found
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
When you're down and out
When you're on the street
When evening falls so hard
I will comfort you
I'll take your part
When darkness comes
And pain is all around
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Like a bridge over troubled water
I will lay me down
Sail on Silver Girl,
Sail on by
Your time has come to shine
All your dreams are on their way
See how they shine
If you need a friend
I'm sailing right behind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind
Like a bridge over troubled water
I will ease your mind

venerdì 5 aprile 2013

metonimizzazione del desiderio



col cuore cavo

senza di te mi sento appeso

come vestito dimenticato nell'armadio

dell'utopia di questa vita

che è la mia, ma senza di me;

atteso che sono niente, 

 non ho niente:

meglio navigare nel mare del nulla

se non posso avere

 tutto.



(levonah)


Poi goccia a goccia misuro le ore.
Nel tutto buio, sotto il mio dolore,
più giù del buio della notte affondo.
    Vuota il tuo sacco, su, parla, poetessa:
    io fiorisco e disfoglio e rigermoglio
    per dare la procura di me stessa
    a chi non può o non vuole quel che voglio.
    Io sono sempre stata come sono
    anche quando non ero come sono
    e non saprà nessuno come sono
    perché non sono solo come sono.
    Signore, da' a ciascuno la sua morte,
    dalla tutta inverata dalla vita;
    ma dacci vita prima della morte
    in questa morte che chiamiamo vita.
 Ogni cosa ti chiama, ti reclama, 
 e mi lascia così, sola e spaurita.
E tutto il tempo testimonia il tempo 
 del dolore indiviso della vita. 
 E in tutto il tempo trovo tregua il tempo
che ti sto accanto, anima ferita.
    Non affogarmi in notti tanto nere
    se prima non mi apri nel cervello
    la porta che resiste del piacere.
    Ora lo sai: ho bisogno di parole.
    Devi imparare a amarmi a modo mio.
    È la mente malata che lo vuole:
    parla, ti prego, Cristoddio!
    Quel desiderio che non trova pace
    e va peregrinando sul tuo corpo...
    e tu mandali a dormire i tuoi pensieri,
    devi ascoltare i sensi solamente,
    sarà un combattimento di guerrieri:
    combatterà il tuo corpo e non la mente.
    (Patrizia Valduga)

Vedi come veloce in te m’inventro,
vedi come lo vuoi e tieni tutto,
vedi che piangi umore dal tuo centro
ecco rientro, e coli dappertutto.
Via di qui, voi, che più non mi resiste,
in piacere si volta il suo gran lutto
Per me dentro di me oltre la mente
il suo corpo su me come una coltre
ma oltre il corpo in me furiosamente
in me fuori di mente oltre per oltre.

Ti voglio qui, ti voglio adesso,
chiudi la bocca e vieni qui, Dio buono,
per ricrearti e ricrear me stesso
 perché non mi ricordo più chi sono.

Solo questo domando: esserti sempre,
per quanto mi sei cara, leggero;
so bene che mancarti,
non perderti, era l’ultima sventura.
(Le cose parlate fra noi due
durante e dopo l’afasia
le cose dette e non dette
fra te e la persona che sono
fra me e la persona che sei
saranno poche o tante, mi domando,
per viaggiare al tuo seguito
per cambiare o rincorrere con te
aereo, nave, fuso orario, età?)
Io che ho sempre adorato le spoglie del futuro
e solo del futuro ho nostalgia,
mai del passato,
ricordo adesso con spavento
quando alle mie carezze smetterai di bagnarti,
quando dal mio piacere
sarai divisa e forse per bellezza
d’essere tanto amata o per dolcezza
d’avermi amato
farai finta lo stesso di godere.

(di Patrizia Valduga (1953) & Giovanni Raboni (1932 – 2004))



giovedì 4 aprile 2013

la forza della preghiera del cuore

Quanto ai pensieri, non vi prestiamo la minima attenzione ed essi si disperdono in tutte le direzioni. La nostra mente si trova così nella disposizione contraria rispetto a quella d’una mente protetta dalla preghiera: è come una stanza con le porte spalancate, senza nessuna sorveglianza, in cui chiunque lo desideri può entrare e uscire introducendovi o asportandovi tutto ciò che gli pare. È temibile per i demoni e gradito a Dio e ai suoi angeli quell’uomo che, giorno e notte e con uno zelo ardente, ricerca Dio nel proprio cuore e vi estirpa le suggestioni del nemico. Impara a essere attento durante la preghiera orale: la preghiera orale recitata con attenzione si trasformerà da sola in preghiera della mente e poi del cuore. (Ignatij Brjancaninov "Preghiera e lotta spirituale") E qual è la pratica da seguire per trovare Dio nel proprio cuore? La preghiera deve continuamente risonare sulle nostre labbra; nelle avversità per esserne liberati, nella prosperità per esservi conservati. La meditazione segreta e la lettura fanno dell’anima una casa ben sprangata e protetta da tutte le parti, una colonna incrollabile, un porto calmo e riparato. Essa salva l’anima proteggendola dall’indecisione. I demoni si agitano molto e diventano estremamente inquieti quando un monaco si arma della meditazione segreta sotto la forma della preghiera di Gesù: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore. La preghiera breve raccoglie la mente, la quale, se non è assidua alla meditazione non può fare a meno di svolazzare e vagabondare qua e là. La preghiera di Gesù – utilizzata dai Padri del Deserto nel IV secolo – riveste una duplice funzione: 1) la mente è occupata e focalizzata su un unico pensiero, allontanando i demoni della depressione o del giudizio. 2) Con l’assidua e prolungata ripetizione il praticante discende dalla mente al cuore. Lo studio dei metodi di trasmutazione alchemica delle emozioni,l'Alchimia come Arte e Via che porta alla trasformazione psicologica degli individui. Noi possiamo essere: streghe, maghi, alchimisti, guerrieri...un monaco-guerriero,coraggioso e valoroso come un templare...impavidi guerrieri a cui tutto è consentito...ché noi siamo già pronti, perché siamo anime che vengono da "altrove"...i nostri cuori vibrano di sacro furore...di fuoco, di luce ed energia... perché siamo animicamente discendenti degli Antichi Signori, i Superiori Sconosciuti, i Maestri che milioni di anni fa scesero sulla Terra per educare i primi uomini e si accoppiarono con loro con lo scopo di creare una discendenza...perché siamo anime che fin da bambine si sono sempre sentite come "aliene" su questo pianeta. Anime che sono vissute attendendo un segnale: il suono dell'Adunata...siamo coloro nelle cui vene scorre il sangue dell'Antica Stirpe: Guerrieri e Guerriere, Maghi e Maghe, Sacerdoti e Sacerdotesse...nella totale consapevolezza di incarnare una sorta di uomo verticale, cioè colui che pecepisce il mondo all'interno di sé e si sente pienamente responsabile per tutto ciò che accade nella sua vita. Quando dai la colpa a qualcuno gli stai dando anche Potere, il tuo Potere. Gli dai il Potere di renderti felice o infelice. Ma se una persona o un evento possono renderti felice o infelice, allora tu non sei un uomo libero, sei un servo; sei condannato a vivere sperando che nessuno ti faccia mai niente di male. Se hai questa consapevolezza sei una maga o un mago; se non ce l'hai sei una vittima, un piegato, un lamentante. on dare mai la colpa all'esterno, non lamentarti per come è fatto il mondo, perché l'origine di tutti i tuoi mali si trova dentro di te. Non soffri perché qualcuno ti ha fatto qualcosa, ma qualcuno ti ha fatto qualcosa perché hai scelto la sofferenza come tua modalità di vita. Non ti lamenti perché un evento è accaduto, ma quell'evento è accaduto perché tu vivi di lamentele. Quando l’accidia, la depressione e la rabbia svolazzano sopra – e dentro – le nostre teste, noi possiamo rispondere con lo scudo della preghiera. Per fare questo dobbiamo però innanzitutto essere fermamente convinti che questi malesseri non sono causati da una condizione di vita oggettiva, ma provengono dall’esterno e quindi possono essere cacciati per la stessa via da cui sono giunti. In altre parole, quando siamo depressi non è perché stiamo vivendo una particolare situazione nella nostra vita che giustifica quella depressione, ma, al contrario, viviamo certe situazioni solo perché prima abbiamo inconsapevolmente aperto una porta al demone della depressione, il quale ci fa percepire il mondo attraverso un filtro che colora tutto con i colori della depressione." Ignazio Teoforo, vescovo di Antiochia, che ricevette la corona del martirio a Roma nel 107 d.C., leggiamo: “Mentre lo si conduceva per essere consegnato alle bestie feroci, egli aveva incessantemente il nome di Gesù Cristo sulle labbra; allora i pagani gli chiesero per quale motivo pronunciasse continuamente quel nome. Il santo rispose che aveva il nome di Gesù impresso nel cuore e che non faceva altro che confessare con la bocca colui che sempre portava nel cuore. Più tardi, dopo che fu divorato dalle belve nell’arena, avvenne per volontà di Dio che il suo cuore restasse intatto fra le costole. Gli infedeli che lo trovarono tagliarono il cuore in due parti per verificare l’esattezza delle parole del santo. All’interno, sulle due metà, trovarono un’iscrizione a caratteri d’oro: Gesù Cristo.”
Questa è la “preghiera di Gesù” che gli asceti cristiani delle origini avevano sempre sulle labbra:Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore.
Il termine “peccatore” non va inteso come comunemente facciamo oggi. Il peccatore non è qualcuno che ha commesso un atto sbagliato, bensì colui che si è allontanato da Dio. È un peccatore colui che è “caduto”,che si è distaccato dal Padre, che non si sente più un tutt’uno con Lui... e per questo in verità soffre atrocemente.
Nel momento in cui ci allontaniamo dal Padre – dal nostro Cuore – ogni nostro agire è in verità peccaminoso e intriso di dolore, al di là del fatto che ce ne rendiamo conto o meno. Il “peccato originale”, cioè, in ultima analisi, il giudizio – il fatto che a un certo punto abbiamo cominciato a distinguere fra bene e male, giusto e sbagliato – pur essendo un processo necessario, ha inevitabilmente causato la nostra “cacciata dal Paradiso Terrestre” e quindi l’allontanamento dal Padre. Il giudizio, il nostro puntare il dito verso ciò che riteniamo “male”, è il vero peccato.
Il sentirsi soli e lontani dal Padre è una situazione che provoca rabbia e depressione, i due demoni di cui parlavo nel precedente post. La distanza dal Padre causa ed è causata dal giudizio, il quale provoca alternativamente rabbia e mancanza di voglia di vivere. Il pentimento– quando sentito nel cuore – permette invece di percorrere la risalita verso la“casa del Padre”. La preghiera è lo strumento che ci è stato tramandato.
Dice Serafim di Sarov in Istruzioni spirituali: “Dobbiamo dedicarci con tutte le nostre forze a salvaguardare la pace dell’anima e a non indignarci quando gli altri ci offendono. Non vi è nulla al di sopra della pace in Cristo, grazie alla quale vengono annientati gli assalti degli spiriti del cielo e della terra.”
“La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano le regioni celesti” (Ef 6.12).

La preghiera viene chiamata “della mente” quando è recitata dalla mente con profonda attenzione e con la partecipazione marginale del cuore. È detta “del cuore” quando è recitata dalla mente unita al cuore, ossia quando la mente scende fino al cuore e innalza la preghiera dal profondo. A questo punto il fedele si sente cosciente principalmente al centro del petto, dove risiede il Fuoco, anziché nella testa. La preghiera viene chiamata “dell’anima”quando sgorga da tutta l’anima, con la partecipazione dello stesso corpo; quando viene offerta da tutto l’essere che diventa, per così dire, il portavoce della preghiera. L’identificazione ultima con l’anima permette infatti la partecipazione completa anche del corpo.

“Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Ecco il primo comandamento” (Mc 12.30; Dt 6.5)

mercoledì 3 aprile 2013

danza con me

Si potrebbe dire che il maestro Zen ami i propi discepoli.Il suo amore è realistico e maturo e compie ogni sforzo per aiutare i discepoli a realizzare i loro sentimenti,ma sa tuttavia che nulla di ciò che il maestro può fare riuscirà a risolvere i problemi per il discepolo,a realizzare per lui i suoi intendimenti.Tale amore del maestro zen è un amore non sentimentale,ma realistico,un amore che accetta la realtà del fato dell'uomo,per cui nessuno di noi può salvare l'altro,e per cui tuttavia mai dobbiamo cessare di compiere ogni sforzo capace di aiutare un'altro a salvare se stesso.Qualunque sorta di amore che non conosca tale limitazione e proclami di essere capace di salvare l'altrui anima,non si è affrancato dalla mania di grandezza e dall'ambizione ". ( Fromm-Suzuki-De Martino da "Psicanalisi e Buddismo zen . ed. Astrolabio ). " Nessuno si trasforma da solo. L' asse verticale della trasformazione si incrocia sempre con quella orizzontale dei rapporti interpersonali ". ( Peter Schellenbaum ). E questo incontro è, infine, atto d' amore. Amore non solo come sentimento, ma un amore che implica l'essere aperti ad un' autentica comprensione...e la comprensione profonda richiede spazio. E' necessario che l' artista-terapeuta, abbandoni ogni movimento egoico, aspettative, ansie, ogni condizionamento. Solo allora potrà ascoltare veramente,accogliere l'altro, comunicare direttamente...è necessario " spazio interiore pulito ". Il terapeuta deve gettare via se stesso per divenire solo un tramite. E' l' attenzione, la dedizione alla "pratica" che realizza la vera natura,una natura spontaneamente illuminata,che aspetta solamente,semplicemente,di emergere. "Il cammino verso la guarigione conduce sempre ad attraversare un punto estatico che non si lascia raggiungere con dei semplici giochi di ruolo e delle messe in atto...L'esperienza estatica della svolta si verifica in gesti spontanei e ,al tempo stesso,coscienti a livello sensibile nei quali si manifesta la saggezza del corpo ". ( Peter Schellenbaum da "Alzati dal lettino e cammina"ed Red ). "La danza è la madre delle arti . Vive ugualmente nel tempo e nello spazio. In essa creatore e creazione,opera e artista,fanno un tutt'uno. Movimento ritmico in una successione spazio -temporale,senso plastico dello spazio,viva rappresentazione di una realtà visiva e fantastica.Danzando, l'uomo ricrea queste cose con il suo stesso corpo,ancora prima di affidare alla materia, alla parola,il risultato della sua esperienza. Nella danza i confini tra corpo e anima,tra espressione libera dei sentimenti finalità utilitaria,tra socialità e individualismo,tra gioco,culto,lotta e rappresentazione scenica,tutti i confini che l'umanità ha costruito nel corso della sua evoluzione,si annullano. Tutto è presente nella danza : il corpo,che nell'estasi viene trasceso e dimenticato per diventare ricettacolo della sovrumana potenza dell'anima ; l'anima che trova una felicità e una gioia divina dall'accresciuto movimento del corpo liberato d'ogni peso ; il bisogno di danzare,perchè una prorompente gioia di vivere strappa le membra al loro torpore ; il desiderio di danzare,perchè chi danza acquista un potere magico che elargisce vittoria,salute,vita. ; un legame mistico,che nella danza unisce la tribù tutta,e il lbero manifestarsi della propia individualità,in una completa aderenza al propio io. Nessuna arte ha confini così ampi . Nella danza forze represse erompono alla ricerca di una libera estrinsecazione,e un intimo ritmo le ordina in una viva armonia che al tempo stesso acquieta e annulla la volontà. Liberato dalla volontà,chi danza si abbandona alla beatitudine di un gioco consacrato,all'ebrezza che lo allontana dalla monotonia della vita di ogni giorno,dalla realtà tangibile e dalla prosaica esperienza quotidiana e giunge là dove immaginazione fantasia e sogno si destano e diventano forze creative . Nell'estasi della danza l'uomo è partecipe dell'aldilà,del mondo dei demoni,dello spirito e di Dio. Invasato e rapito nell'estasi ,egli rompe i ceppi terreni e si sente pervadere dal soffio dell'universo... Data la profonda e larga sfera di azione della danza,nulla possiede uguale valore nella vita e nelle civiltà primitive...non è un peccato condannato dai sacerdoti : è un atto sacro ed un ufficio sacerdotale ;non un passatempo : è anzi un'importante e seria attività in cui è impegnata tutta la tribù .Non esiste avvenimento nella vita dei popoli primitivi che non sia consacrato dalla danza .Nascita,circoncisione,iniziazione delle fanciulle,nozze e morte,seminagione e raccolto,onoranze ai capi,caccia,guerra e banchetti,lunazioni e infermità : per ogni cosa è necessaria la danza . E non si tratta di spettacolo e di festa secondo la nostra odierna concezione ...La danza , nella sua essenza,altro non è che la vita innalzata a un grado più elevato e intenso ...ma quando nelle civiltà superiori essa diviene arte nel senso più stretto del termine,allorchè diviene oggetto di spettacolo e la sua influenza è diretta agli uomini e non più ai demoni,il suo universale potere si spezza,si frantuma...ma ciascuna civiltà racchiude ancora in sè ,come germe spirituale,la nozione sublime che " danza " è ogni movimento soprannaturale e sovrumano . ( Curt Sachs da " Storia della danza. ed. il Saggiatore ).