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mercoledì 26 settembre 2012

Ricentrarsi al centro.

Libreria emporio del benessere i luoghi dell'anima pescara

C’è chi ama la periferia e chi il centro. Io amo il centro. E quando dico Centro mi vengono in mente: Piazza Navona a Roma, Piazza Statuto a Torino,  il  Trocadero o la Place du Tertre di Montmartre a Parigi, la Piazza del Re a Barcellona.

Prendiamo ad esempio la Grand Place a Bruxelles. Ti addentri per le stradine colme di gente, di luci e di colori delle boucherie  fino a ché, quasi d’incanto, non ti ritrovi in una piazzetta solitaria con una panchina tutta per te e ti senti il padrone del mondo…

E, a seguire Piazza della Signoria a Firenze… poi -direi tutta- Venezia (che è davvero impareggiabile in ogni angolo per la sua atmosfera sempre nuova e diversa) e piazza Colombo a Genova (con la sua vicina  ‘creusa’ di campagna che da san Vincenzo sale a Corvetto).

Sono luoghi dove, girato l’angolo, ti trovi un po’ fuori dal mondo e scopri che puoi essere in una grande città e, al contempo, sentirti solo in mezzo alla natura o in un tempo ‘altro’ dove tutto si ferma, in un altrove che senti che comunque t’appartiene. E ne percepisci -con tutti sensi risvegliati- il fruscio dell’aria che ti sfiora il viso, i profumi, i colori,  le atmosfere che senti essere parte di te, di quella parte intima che si porta dentro il canto della nostalgia del creato.

Ci sono giorni dove in quel pezzo di centro, così come in un pazzo pezzo di cielo, ci sei tu. Tu solo.  E il cuore della città che pulsa piano come un respiro lieve. All’unisono col tuo.

Non avrei mai immaginato di ritrovare anche a Pescara il mio “centro”. Invece, proprio vicino a dove abito c’è una minuscola stradina - tra le case basse e silenziose- che mi suscita queste sensazioni magiche e, poco più in là, più in centro, un’altra stradina che s’intrufola da una grande e trafficata piazza in una piazzetta e dove puoi trovare “I luoghi dell’anima”.

Casa tua. Quella di quando eri bambina e giocavi  con le tue bambole a prendere il tè delle cinque, come fanno le vere signore. E cercavi l’angolino giusto, un po’ appartato, quello con la luce un po’ più sfumata… perché avevi bisogno di  parlare con loro e, soprattutto, che loro parlassero con te. E avevi l’urgenza di non farti sentire, né farti distrarre dal brusio del mondo…

Cercavi una pace nel gioco. E quella era la tua magia. Una magia in cui ogni incontro diventava importante perché potevi incontrarti con le fate ed i folletti del bosco. Allora cercavi un angolo di paradiso dove trovarti al ‘centro del tuo centro’ ed oggi io l’ho trovato.  Ed é proprio qui!



"Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio.
La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce". (Platone)






"Erriamo non perché la verità sia difficile da vedere.
Essa è visibile al colpo d’occhio.
 Erriamo perché la bugia è più confortevole".
 (Alexander Solzhenitsyn)

Les escaliers 2092

martedì 25 settembre 2012

tra dee e dei s'affacciano gli eroi solitari del condominio dei numeri primi


Tre sono i cuori che essa [Afrodite] non sa piegare né ingannare:
una è la figlia di Zeus egioco, Atena dagli occhi splendenti.
. . .
e neppure Artemide dalle frecce d’oro, la dea cacciatrice,
si lascia domare da Afrodite, amica del sorriso.
. . .
le opere di Afrodite non piacciono neppure a Estia,
la casta fanciulla, che l’accorto Crono generò per prima e poi per ultima.


" Ognuno di noi è fatto da tanti se stesso e non solamente da uno. Diciamo che siamo come un’assemblea condominiale composta da tante persone diverse. C’è quello più tollerante, c’è quello più permaloso, quello che si incazza subito, quello che parla poco e quello che non sta mai zitto."

Dong Ho folk woodcut painting vietnam
E quando l’universo avrà terminato di esplodere, tutte le stelle rallenteranno la loro corsa, alla fine si fermeranno e cominceranno di nuovo a cadere verso il centro dell’universo, come fa una palla gettata in aria. E allora non ci sarà più niente a impedirci di vedere tutte le stelle del mondo perché si avvicineranno, sempre più velocemente, e noi capiremo che il mondo presto sparirà, perché quando guarderemo il cielo di notte non ci sarà più il buio ma soltanto lo splendore di luce di milioni e milioni di stelle, tutte stelle cadenti.”
La sindrome di Asperger, è una forma di autismo savant. Un Asperger è una monade senza finestre, chiuso in un mondo ego centrato, in un cerchio di cui è prigioniero e nel quale non fa entrare nessuno, tenendo a distanza ogni altra creatura umana. Si sente superiore a tutti, non riesce nemmeno a concepire che anche gli altri abbiano una “mente pensante”. Sta solo sul cuore della terra - come direbbe Quasimodo. Non ama la confusione, detesta essere toccato, dice sempre la verità, prende tutto alla lettera, nota ogni particolare al punto che la sua mente, sovraccarica di stimoli e dati da analizzare, va in tilt ed egli soffre tantissimo perché completamente travolto dall’ansia e dalla paura, ma soprattutto da una solitudine cosmica. Generalmente possiede l’intelligenza di un computer, sa fare a mente calcoli complicatissimi, ma è del tutto impreparato, ingenuo e indifeso di fronte alla vita. Possiede quindi pochissimi mezzi a suo favore per avere un'esistenza armonica. A fronte di un intelletto sviluppatissimo, uno spirito razionale e analitico, ha lo squilibrio abissale di una emotività fragilissima. La sua esistenza volge quindi nel tentativo continuo di equilibrare due forze impari e, quando la vita lo costringerà -suo malgrado- ad affrontare da solo la discesa agli inferi, cioè a scavare nei meandri della propria sconosciuta e ancora vulnerabile (in quanto troppo nascosta) essenza, ecco che avverte – come un macigno cosmico- l'immane difficoltà che questa gli comporta per poi risalire dagli inferi, di cui avverte tutta la maestosa/rischiosa vischiosità, alla vivida luce delle stelle.
Avrei voluto dormire così da non dover essere obbligato a pensare, perché l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era tutto quel dolore che provavo perché non c’era spazio per nient’altro dentro la mia testa, ma non potevo andare a letto e non potevo far altro che rimanere seduto dov’ero e non c’era nient’altro da fare se non aspettare e continuare a soffrire.” (da Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon)-

Ormai lo aveva imparato. Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.” (da La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano) - Come due binari sono sempre vicini e paralleli  ma raramente si incontrano per poi ridividersi e rincontrarsi all'infinito. Quì i protagonisti si sentono completi solo nel momento in cui stanno insieme. Nonostante ciò non riescono a superare il muro di solitudine che li separa, e Mattia ripartirà senza che il loro rapporto abbia avuto alcuno sviluppo. I due ragazzi sono infatti paragonati a due numeri primi gemelli  (numeri primi solitari ed isolati, ma vicinissimi fra loro, poiché la loro differenza è 2): accomunati dalle stesse particolarità, attratti l'uno verso l'altra, non riescono mai ad unirsi, perché divisi da un invalicabile ostacolo.

"Francesca è la donna che amo. È un arcipelago. Un insieme di meravigliose isole che io, navigando nelle loro acque, visito in tutte le loro delicate forme. Di lei conosco ogni piccola sfumatura, ogni minuscolo dettaglio. Conosco i suoi silenzi, la sua gioia. I suoi mille profumi, l’ombra dei suoi baci, la carezza del suo sguardo. Amo la rotondità della sua calligrafia. La luminosità delle sue spalle nude e il suo collo a cui ho sussurrato i miei più intimi segreti. Sono incantato dalla capacità che hanno le sue mani di creare attimi di eternità dentro di me. Adoro i territori dove mi conduce quando mi abbraccia. Territori che conosco pure non essendoci mai stato. E nonostante tutta questa conoscenza riesco ancora ad emozionarmi e a regalarmi istanti di stupore." (F.Volo)

 

 Secondo la teoria dei porcospini (o istrici, o ricci) di Schopenauer: "Un gruppo di porcospini in una giornata fredda, si stringono vicini per proteggersi col loro calore. All’inizio stanno bene, ma dopo un po’ cominciano ad avvertire le spine degli altri, allora sono costretti ad allontanarsi per non sentire il dolore. Poi il bisogno di calore li spinge nuovamente a riavvicinarsi e ancora ad allontanarsi, così che i porcospini sono continuamente sballottati avanti e indietro, spinti dai due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.” (Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II, 2, cap. 30, 396) Fabio Volo in un suo libro aggiunge:  “I difetti, le abitudini, i comportamenti o le esigenze degli altri sono le spine, ognuno ha le sue. Alcuni porcospini però sono in grado di produrre molto calore interno. Questi quindi riescono a trovare la giusta distanza dagli altri o addirittura a non stare con loro.”  E nel film di Verdone “L’amore e’ eterno finchè dura” appare quanto oggi viviamo sempre di più in un universo composito: di difficoltà  di comunicazione, di introspezione spinta agli estremi, di egoismo silenzioso ed  autolesionista. In questo nostro mondo dove si collezionano conoscenze più che amicizie vere e scambi più o meno asettici di fluidi (in senso concreto ed astratto - vedi anche L'Amore liquido di Z. Bauman*) per la paura di contaminarci in una vera relazione. L’amore risulta così confinato in un’area non invasiva, in uno spazio ben delimitato, che non si estende a tutte le zone della personalità e che, fisicamente, si esprime nella scelta di vivere in stanze separate o -ancor meglio- in case separate. Salvo consentire ai due (amici, amanti, fidanzati???) di riunirsi per vedere una videocassetta o per trascorrere -una tantum- la notte insieme. Ma sempre alla debita distanza, in esistenze parallele. Questa è la ormai famosateoria dei ricci” elaborata dai personaggi del film di Verdone, tuttavia, è solo erroneamente agli antipodi del matrimonio. Parte, cioè, dal presupposto -discutibile- che questo neghi ogni libera espressione della personalità, ma riveste  in più, il disagio che si dipinge negli occhi del regista e che appare quanto mai vero e personale, dando ancor più da pensare.

*"La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto fa la relazione sentimentale. In una relazione, puoi sentirti insicuro quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia. I protagonisti di questo libro sono gli uomini e le donne nostri contemporanei, che anelano la sicurezza dell'aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno. Eppure sono gli stessi che hanno paura di restare impigliati in relazioni stabili e temono che un legame stretto comporti oneri che non vogliono né pensano di poter sopportare. Anche la vita odierna può definirsi liquida...stress, consumismo ossessivo, paura sociale e individuale, città alienanti, legami fragili e mutevoli: il mondo in cui viviamo sfoggia una fisionomia sempre più effimera e incerta. È liquido. Una società può essere definita liquido-moderna se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure. La vita liquida, come la società liquida, non è in grado di conservare la propria forma o di tenersi in rotta a lungo. Sospinta dall'orrore della scadenza, la società liquida deve modernizzarsi o soccombere. E chi la abita deve correre con tutte le proprie forze per restare nella stessa posizione. La posta in gioco di questa gara contro il tempo è la salvezza (temporanea) dall'esclusione. Credevamo che nella modernità saremmo riusciti a lasciarci alle spalle le paure che avevano pervaso la vita in passato; credevamo che saremmo stati in grado di prendere il controllo della nostra esistenza. "Noi, uomini e donne che abitiamo la parte "sviluppata" del mondo (la più ricca, la più modernizzata), siamo "oggettivamente le persone più al sicuro nella storia dell'umanità". Lo siamo contro le forze della natura, contro la debolezza congenita del nostro corpo, contro le aggressioni esterne. Eppure proprio noi che godiamo di sicurezza e comfort senza precedenti, viviamo in uno stato di costante allarme. Questo è un inventario delle nostre paure. È il tentativo di scoprirne le origini comuni, di esaminare i modi per disinnescarle e aprirci gli occhi sul compito con cui dobbiamo confrontarci se vogliamo che domani i nostri simili riemergano più forti e sicuri di quanto noi siamo mai stati.Sulle spalle degli individui ricade oggi l'onere di identificare le soluzioni più opportune per problemi sociali in realtà irresolubili sul piano individuale legati alle forme del lavoro, oggi sempre più precarie; a relazioni interindividuali strutturate in modo crescente sul breve termine; al rapporto con una sfera pubblica fortemente privatizzata. Spaziando dalla sociologia agli studi culturali alla scienza politica, Bauman mette in luce, insieme alle risorse e ai limiti dell'agire contemporaneo, le dinamiche identitarie nell'epoca della precarizzazione.  Il nostro pragmatismo ha espunto Dio dalla vita quotidiana: neanche a lui sappiamo più rivolgerci per dare senso alle cose che facciamo. La perdita di una concezione unitaria del mondo ha determinato nell'etica e nella pratica contemporanee la spinta ad affrontare i problemi morali seguendo criteri diversi da quelli imposti dalla modernità, dettati dalla scelta di riempire il vuoto lasciato dalla supervisione morale della Chiesa con un codice di regole razionali che gli uomini potessero apprendere e rispettare. Bauman elabora la critica a partire dall'aporia conseguente a questa scelta, definita dall'impossibilità di separare e al tempo stesso conciliare l'autonomia degli individui e l'eteronomia delle persone.


- A volte i minuti non sono minuti, sono reincarnazioni di vite. Nell’attesa, sono già rinato mille volte. Ho percorso tutta la catena alimentare. Sono stato zanzara, armadillo, elefante…
- Chi non si ama può darsi a chiunque.
- Ci sono bellissime storie d’amore nel fondo delle borse, tra i pacchetti di sigarette e le chiavi; per questo a volte si fa fatica a trovarle, semplicemente perché tentano di nascondersi per poter rimanere lì.
- La felicità non è che sia fare sempre quello che si vuole, semmai è volere sempre quello che si fa
- Dava l’idea di essere una donna che dona tutto, ma non regala niente.
- Era come se andando via in realtà avessi preso la rincorsa per tornare più vicino.
- Erano state le lacrime ad aprirmi la porta della sua vera intimità.
- "Fai conto di essere una maratoneta. Stai correndo con i tuoi amici e le tue amiche. A un certo punto capisci di avere una buona gamba, un bel passo, di poter andare più veloce, e allora decidi di seguire questa tua forza. Di convertirti al tuo talento. Dopo un po’ che corri, ti accorgi di aver staccato il gruppo. Ti giri e ti scopri sola. Loro sono indietro, tutti insieme che ridono, e tu sei sola con te stessa. Siccome non riesci a reggere questa solitudine, rallenti finché il gruppo ti raggiunge e, negando il tuo talento, fingi di essere come loro. Rimani nel gruppo. Ma tu non sei così, non sei come loro. Infatti anche lì in mezzo ti senti comunque sola."
- Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo, senza pretendere che lui faccia tutta la strada da solo per arrivare fino a te, poi le cose accadono. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
- Gli infelici valutano constantemente gli altri, criticano continuamente il loro comportamento e spesso su di loro sfogano il proprio personale malessere o fallimento.
- Ho letto da qualche parte che il vero motivo per cui si sono estinti i dinosauri è perché nessuno li accarezzava. Bisogna sperare che l’uomo non faccia lo stesso stupido errore con le donne.
- Il cammino si fa da soli: in 2 è una scampagnata.
- In qualsiasi momento della vita si può prendere in mano le redini e cambiare il proprio destino.
- L’amore per sé è il ponte necessario per arrivare all’altro.
- La cosa più fastidiosa quando mandi un messaggio a una persona a cui tieni è che dal momento dell’invio parte il conto dei minuti. Rispondi, rispondi, rispondi. Non ha risposto. Magari ha il telefono spento. Che faccio chiamo, faccio uno squillo per vedere se è acceso? E se poi è acceso? Messaggio più chiamata: divento pesante. Chiamo con anonimo. Solo che se faccio uno squillo e poi metto giù capisce che sono io che controllo. Lo capisce? Sì, lo capisce. A volte i minuti non sono solo minuti, sono reincarnazioni di vite.
- La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d’amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io?
- La prima volta che ci siamo frequentati non eravamo in grado di amarci. Eravamo come due persone che hanno tra le mani lo strumento che amano, ma non lo sanno suonare. Poi abbiamo imparato.
- Le cose non si vedono per ciò che sono ma per ciò che sei!
- L’odio appartiene ad attimi di impotenza.
- Mentre la sfioravo, sentivo sulla punta delle dita una forza misteriosa che mi attraeva verso di lei.
- Non avevo nulla, nemmeno i mobili, ma mi sentivo pieno. Arredato dentro!
- Non ci si può far niente, le persone che amano si finisce sempre per amarle. È una legge della natura.  
- Pensare a se stessi non è egoismo. Egoismo semmai è occuparsi solo di se stessi.
- Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me voglio buttarmi per cadere verso l’alto.






da: "amo me stesso ma è un amore non corrisposto"
...sono l'eterno emigrante dell’inconsueto...

"La vita premia i coraggiosi ma punisce gli incoscienti”
“Often a dreamer is a looser!”

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi ma nell’avere nuovi occhi”  Più ci si allontana e più si cade tra le braccia di chi, prima di noi, ha percorso gli evanescenti sentieri della fuga. Come colui che voleva raggiungere il sole rincorrendo la propria ombra, si ritrovò a osservare l’astro nascente da dietro che, nel pieno dell’alba mattutina, raffigurava se stesso in un tramonto senza eguali mentre, bendato di sudice nuvole, con latte di coniglia filtranti da una ferita nel fianco, faceva rotolare via la pietra dalla tomba della notte per emergere, pallido ed incerto ma trionfante, nel cortile di questa nostra parte di mondo....vidi improvvisamente tra la folla questa figura femminile dall’inafferrabile portamento di Geisha, leggendaria e idealizzata in tutto il suo arcano fascino, maschera di un sublimato erotismo esotico, schiava votata a soddisfare i desideri maschili ma anche algida e irraggiungibile nel suo cerimoniale di gesti rituali e stilizzati, avvolta e coinvolta dalla cascata dei suoi vigorosi e luminescenti capelli...La vidi, e impacciato m’avvicinai con passo da cammello, inebriandomi del suo profumo di frutta psichedelica: non so perché, ma mi sentivo goffo e presuntuoso, privo delle qualità minime per insinuarmi nella vita di una ragazza così.Avrei voluto sciogliere a parole la tensione e rendere la comunicazione più facile, ma non riuscivo a trovare il tono né gli argomenti giusti, mi sentivo rigido e innaturale come un baccalà. Mi sembrava di dovermi fare avanti, dimostrarle qualcosa di me, e avevo solo parole a disposizione. Non riuscivo a trovare nessuno strumento suggestivo da suonare per le sue orecchie… “Gli uomini s’innamorano con gli occhi, le donne con le orecchie”… e la tenevo, la tenevo come la cosa più pregiata di questa Terra. Non aveva il tempo di respirare da sola, perché io respiravo con lei; non poteva avere fame, perché io l’avevo già saziata; non poteva desiderare, perché io l’avevo già soddisfatta; non poteva scappare… perché io l’avevo già incatenata… E la sera ci si accucciava insieme, insieme si dormiva e si giocava al dottore del turno notturno, insieme ci si mescolavano gli umidi umori. Poi al mattino, mentre lei ancora dormiva, restavo interi attimi ad osservarla, le sfioravo i capelli, la ascoltavo dormire, vigilavo sulla sua dolcezza. A volte la fissavo così intensamente da svegliarla...

“Rinuncia tu al potere di attrarmi e io perderò la volontà di seguirti”
“Ama chi sposi, non sposare chi ami”
“Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà…
 un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà…”



Dal pensiero filosofico greco è derivata, in Occidente, una mentalità logica, matematica, razionale, scientifica, gerarchica.  Il pensiero Orientale invece è analogico, metafisico, simbolico, interconnesso con la catena di causa-effetto.
“Colui che ha saputo vivere, saprà anche morire…”



“Spesso il pessimismo viene esibito come scusa per il rifiuto di responsabilità di cui si sente il peso” La depressione è soltanto una questione di prospettiva. Ogni volta che la visione del mondo si rimpicciolisce, i nostri problemi o i nostri mali ci paiono importantissimi, la nostra morte orribile, impensabile. Se la visione si allarga e si riesce a vedere il mondo nella sua interezza e magnificenza, il nostro stato, pur penoso che sia, diventa parte di quella vastità, di quell’eterno, naturale arrovellarsi dell’uomo. “La depressione è rabbia senza entusiasmo!”  Ciò che fa alzare molti dal letto alla mattina è solo la speranza, il sogno di un’esistenza diversa da realizzare per mezzo della quotidiana pena. “… capì che avrebbe potuto guardare il mondo come una povera vittima delle avversità, oppure come un avventuriero in cerca del mistero della vita…” “Non si è soli quando qualcuno ci ha lasciato, si è soli quando nessuno è mai venuto” ... il mio sangue canta canzoni d’amore non corrisposto, e sento che le canterà per tutta la notte, mentre io scivolo dentro e fuori dal sogno e dal delirio, incapace di distinguere l’uno dall’altro...Accompagno lei che non c’è più, mano nella mano in questo silenzio assordante, ed il suo profumo si allunga sopra e dentro me: arma letale che mi imprigiona al desiderio..L’amore è abbondante ma anche scarso, come l’acqua dell’estate, e scalda come il fuoco, e toglie il fiato come le mani di un assassino, tiene svegli come il vento del deserto, apre il petto come una spada di miele, e fa ridere come un lungo assaggio di vino buono... I respiri, carichi di ardente libidine, tradiscono la gloria di questo nostro Cielo. Alle anime riponiamo l’ebbrezza di questa sconfinata passione. Il buio ci veglia, e noi ci affidiamo alla sua volontà. Amen! “La malinconia non la si può scacciare, non resta che sopportarla con dignità”… Qui è notte ormai, non più sera ma notte fonda, da buio pesto. La sera di solito ha il pomeriggio appeso alle falde della giacca, ha vere e proprie pagliuzze di luce che le aderiscono ai baveri come lanugine, ma la notte è intransigente, è estrema. I margini scuri del giorno sono stati cancellati dalla densa resina del buio, oscurati dal suo getto di nero di seppia...Io amo me stesso, ma è amore non corrisposto: bella è la vita, belli siamo noi!


  Tutto si può cambiare, migliorare o modificare…
 ma se non hai mai sbagliato o fatto, rimane solo una cosa:
la voglia di tornare indietro e provarci!

lunedì 24 settembre 2012

... la Verità non e' per tutti...



              ...non fermiamoci alle apparenze...

"...quando il tuo invisibile Te stesso apparirà in te come entità, tu potrai riconoscerlo dal fatto che getterà un'ombra...."

Il "mondo invisibile" interpenetra -in tutti i tempi e in vari luoghi- la realtà ordinaria. Quanto consideriamo inspiegabile, in realtà è dovuto a questo intervento. Inoltre, la gente non riconosce la partecipazione di quel 'mondo' al nostro perché crede di conoscere la vera causa degli eventi. Di fatto, non la conosce. È solo quando riesce a tener presente la possibilità che un'altra dimensione influenzi talvolta le esperienze ordinarie, che questa dimensione può diventarle accessibile.
Occorre non ataccarsi alle cose del mondo. Solo alcuni elementi dell'esistenza ordinaria hanno qualche affinità con "l'altra dimensione". L'importante è riconoscerli.  Il cercatore acquisirà capacità trascendenti nella misura in cui sarà in grado di utilizzarle correttamente.

"il existe encore actuallement, même in Occident, des hommes qui, par leur "constituition interieure" ne sont pas des "hommes modernes", qui sont capables de comprendre ce qui est essentiellement la tradition, et qui n'accepteront pas de considérer l'erreur profane comme un "fait accompli" et c'est à ceux-là que nous avons toujours entendu nous adresser exclusivement". (René Guénon)


"L'Amore è il legame che unisce i cuori, la base su cui costruire. Se l'amore è il fondamento, il tuo edificio sopporterà tutti i terremoti e tutte le tempeste. Potrai costruirlo alto e ampio quanto vorrai, senza essere in pericolo. Quindi, la nostra Via è la Via dell'Amore. Abbandona ciò che ti impedisce di seguire il Sentiero e volgiti per seguirlo con perseveranza; segui la Via fino in fondo, fino alla tua destinazione..."


Il mio cuore è divenuto capace di accogliere ogni forma
è un pascolo per le gazzelle,
un convento per i monaci cristiani
è un tempio per gli idoli,
è la Ka'ba del pellegrino
è le tavole della Torah,
è il libro del Sacro Corano.
Io seguo la Religione dell'amore,
quale mai sia la strada
che prende la sua carovana:
questo è mio credo e mia fede.
(versi di Ibn l-'Arabi contenuti nel "Tarjumân Al-Ashwâq")

Chi segue il Sufismo ignorando la Legge diviene un perverso,
Chi segue la Legge ignorando il Sufismo diviene un empio.
Chi armonizza Legge e Sufismo si dimostra veridico.

"Suf" vuol dire lana. I Sufi dei primi secoli erano asceti che vivevano nei deserti vestiti di una lunga tunica di lana, loro unica proprietà, insieme al secchiello per l'acqua. Questa tunica era ovviamente logora e rattoppata. Queste toppe, cento come i nomi di Allah menzionati nel Corano, in epoca più tarda divennero colorate, fino a diventare il "costume" tipico del "Dervish" (poverello) del medioevo. Se vi é capitato di vedere nelle nostre strade i Muridi Baifal senegalesi
potete capire come questa tradizione sia ancora viva."Safa" vuol dire purezza: i Sufi sono i Puri. Per questo se chiedete a uno se é un Sufi, non sentirete mai dire di sì, perché chi lo é, per modestia non lo dice. I Sufi quindi sono parte integrante della Storia delle religioni, nati al tempo del Profeta Muhammad  (s.A.'a.s.) che era il continuatore del messaggio di Gesù, Salomone, Davide, Mosé, Abramo, Noè, Idris (Ermete trismegisto), Adamo, ecc. (Su di loro tutti siano le benedizioni e la pace). In arabo la parola "tasawwuf", è composta da quattro consonantiT, S, W, F, che significano: La prima lettera T stà per Tawba, ovvero "pentimento", che è il primo passo sulla Via.  E' come se si trattasse di un doppio passo, uno esteriore ed uno interiore: l'esteriore consiste nel pentimento relativo alle parole , agli atti ed ai sentimenti, mantenendo la propria vita scevra di peccati e di atti illeciti, perseguendo l'obbedienza, rifuggendo rivolta ed opposizione per cercare accordo ed armonia. Il passo interiore del pentimento è un atto del cuore consistente nel purificarlo dai desideri per le cose di questo mondo e nella sua completa dedizione al Divino. Il secondo grado è lo stato di gioia e purezza, safà ed è simboleggiato dalla lettera S.  Anche in questo grado vi sono due passi da fare: il primo verso la purezza del cuore, il secondo verso il suo centro nascosto. La purezza del cuore (safà al-qalb) proviene da un cuore che si è liberato dall'ansia provocata dal peso delle preoccupazioni mondane per il cibo, per il bere, per il dormire, per i vani discorsi. Il modo per liberare il cuore e purificarlo è quello del ricordo (dhikr) di Allàh. La terza lettera W, stà per la parola walàya, che è lo stato di santità degli amanti di Allàh e dipende dalla purezza interiore. Allàh menziona i Suoi amici (awliyà) nel Sacro Corano: "Invero sugli amici di Allàh non vi è timore nè essi sono rattristati." , "Per costoro vi sono delle buone novelle in questo mondo e nell'altro." (Cor. 10 - 62,64).  L'effetto visibile di tale stato è l'essere abbellito con i più bei tratti del carattere , con le virtù ed i buoni costumi; si tratta dell'elargizione di un dono divino. Il Profeta (s.a.s.) ha detto: "Caratterizzatevi con i tratti divini".
La quarta lettera F, stà per fanà, l'estinzione dell'io, lo stato di annientamento in Allàh , ovvero a tutto ciò che non è Allàh. Quando gli attributi della natura umana si estinguono ed il falso io svanisce assieme alla molteplicità degli attributi e delle forme di questo mondo, allora non sussistono più che gli Attributi dell'Unità (sifàt al-ahadiyya). Questa è la stazione dei Profeti e dei Santi, gli amici di Allàh, situata nel dominio della Natura divina (làhùt). Quando l'esistenza contingente è unita all'esistenza eterna, non può essere più concepita come un'esistenza separata; quando tutti i legami terreni sono abbandonati e si è in unione con Allàh, con la Realtà divina, si riceve una eterna purezza , non si può più essere biasimati e si diventa uno dei "compagni del giardino, dove dimorano per sempre" (Cor.VII, 42), "coloro che credono ed operano rettamente" .Tuttavia "Noi (Allàh) non poniamo alcun peso sull'anima che essa non possa sopportare " .L'uomo deve soltanto possedere una instancabile pazienza . "Ed Allàh è con coloro che con pazienza perseverano" (Cor. VIII,66).    http://www.sufi.it/Media/dhikr.htm

"nulla che valga veramente la pena di essere fatto può essere fatto senza impiegare una minima quantità di sforzo. Ogni cosa richiede la propria quantità di sforzo"

"II bisogno crea nuovi organi di percezione. Uomo, accresci dunque il tuo bisogno, per poter accrescere la tua percezione".

"Parlate al muro, affinché la porta possa sentire"

"Se perdi qualcosa, anche se ci tieni quanto la tua vita, non rimpiangerlo"."Non credere mai a cose contrarie al buonsenso senza chiedere prove"
L'uomo può ricevere cose di grande valore per la sua vita futura, senza trarne necessariamente beneficio.

esiste anche una via indiretta della spiritualizzazione

"Quella persona che vale meno di tutti è preziosa!"

"La gente trova impossibile credere nella realtà delle capacità e dei doni dei Sufi. È proprio questa gente che non sa che cos'è la vera fede. Crede a tante cose che non sono vere, per abitudine o perché sostenute da eminenti personaggi.
La vera fede è un'altra cosa. Coloro che sono capaci di credere realmente sono coloro che ne hanno avuto l'esperienza. Una volta fatta l'esperienza la comsapevolezza è tale che il parlare delle capacità e dei doni non è di alcuna utilità".
Si diceva che apparisse in sogno e desse importanti informazioni; o che fosse stato visto contemporaneamente in molti luoghi; o che qualsiasi cosa dicesse si rivelava benefica per i suoi interlocutori. Ma di fronte a lui non si scorgeva nulla di soprannaturale o di strano.

"Lasciate che gli altri facciano ciò che deve essere fatto per voi.  Fate per voi stessi ciò che dovete fare per voi stessi".

Circa l'inaffidabilità delle impressioni soggettive e dei giudizi condizionati: Esiste un malinteso nelle emozioni soggettive, che spinge gli uomini a confondere certe esperienze con dei favori speciali, mentre possono essere precisamente il contrario.  E ci sono alcuni uomini che vengo considerati pazzi  mentre invece, sono 'trasformati', cioè sono coloro che hanno sviluppato la percezione della relazione esistente tra i vari elementi che l'uomo ordinario considera separati.

Esiste la possibilità di un "diverso stato di coscienza nell'uomo"la Verità "tenta di manifestarsi" nell'umanità; appare e riappare a ogni uomo sotto spoglie difficili da penetrare e che, a prima vista, possono non avere alcun rapporto l'una con l'altra. Solo lo sviluppo di una "percezione speciale" permette all'uomo di seguire il cammino di questo processo invisibile.

La creatura non sa nulla della divinità. Le vie dell'intelletto ordinario non sono la Via della scienza divina.

 L'arco ha bisogno sia della curvatura del legno sia della rettitudine della corda.

"Nello specchio deformante della vostra mente un angelo può sembrare avere il viso di un demone"

"Vedete questo specchio? Guardatelo a lungo e finirete per raggiungere la Conoscenza Profonda"

L'uomo non sa generalmente discernere una trama nascosta ne gli eventi, che sarebbe l'unica a permettergli di fare un uso completo della vita. Coloro che sanno vedere questa trama vengono chiamati saggi, mentre dell'uomo ordinario si dice che è 'addormentato'.

"l' opposizione dell'uomo di conoscenza è preferibile all' approvazione dell'imbecille".

"Un barbaro è colui che ha una percezione talmente priva di sensibilità da credere di poter capire, attraverso il pensiero o l'emozione, ciò che può essere percepito solo attraverso lo sviluppo e la costante applicazione dello sforzo di raggiungere Dio. Gli uomini deridono Mosè e Gesù perché sono completamente insensibili, oppure perché si sono preclusi da sé la possibilità di afferrare il senso reale delle parole e delle azioni di entrambi".

Per i Sufi, "figlio del falegname" (Gesù) come pure altri nomi di mestieri attribuiti ai personaggi dei Vangeli, sono termini iniziatici e non indicano necessariamente il mestiere di colui al quale vengono dati.

Ogni brano del Corano ha sette significati, ognuno dei quali corrisponde allo stato del lettore o dell'ascoltatore.
"Parlate a ognuno in base al suo livello ài comprensione"
Così come ci sono eventi che noi giudichiamo insignificanti e per altri hanno significato...

 "l'ignorante non può concepire le conoscenze del filosofo, così come questi non può farsi un'idea giusta della conoscenza dell'Illuminato"

Ecco ciò che pensano i dervisci delle scuole filosofiche, metafisiche e religiose tradizionaliste: esse continuano a "macinare farina" e non possono progredire ulteriormente perché manca loro la presenza di uomini di percezione, che compaiono solo raramente.
Un individuo può sviluppare solo certe capacità nonostante si sforzi di svilupparne altre...
la gente vuole per se stessa ciò che dovrebbe volere per gli altri.

"Voi avete molti doni che sono solo in affidamento; quando lo capirete, potrete restituirli ai loro legittimi proprietari".

Harun chiese al saggio: "Hai mai conosciuto qualcuno più distaccato di tè?".
"Sì", rispose Fudail, "tu! Il tuo distacco è superiore al mio. Io posso distaccarmi dall'ambiente del mondo ordinario, ma tu ti sei distaccato da qualcosa di molto più grande; ti sei distaccato da ciò che è eterno!".
Fudail disse al califfo che il potere su se stessi era meglio di mille anni di potere sugli altri. Harun chiese al saggio: "Hai mai conosciuto qualcuno più distaccato di tè?".
"Sì", rispose Fudail, "tu! Il tuo distacco è superiore al mio. Io posso distaccarmi dall'ambiente del mondo ordinario, ma tu ti sei distaccato da qualcosa di molto più grande; ti sei distaccato da ciò che è eterno!".
Fudail disse al califfo che il potere su se stessi era meglio di mille anni di potere sugli altri.

Nel loro insegnamento psicologico, i Sufi affermano che la trasmissione ordinaria della conoscenza è soggetta a così tante deformazioni, dovute alle interpretazioni e alle deficienze della memoria, che non può sostituirsi alla percezione diretta dei fatti.

I maestri dervisci hanno modellato le loro 'scuole' intorno a diversi simboli, scelti come illustrazioni delle loro dottrine. In arabo, 'pavone' significa anche 'ornamento', mentre 'serpente' è formato dalla stessa radice di 'organismo' e 'vita. Donde il rito enigmatico dell'Angelo Pavone, praticato dagli Yevdi, in cui il serpente e il pavone simboleggiano 'l'Interiorità e l'Esteriorità', formula sufi tradizionale.

Cerchiamo le chiavi nascoste all'interno delle tre religioni monoteiste.

giovedì 20 settembre 2012






“Il vento ero io, e i giorni e le notti del passato. Le fronde delle palme erano graffi sulla pelle.”  Jayanta Mahapatra



Yama, the Lord of Death, immagine presa da qui

Yama, il signore della morte, stringe la Ruota della Vita fra i suoi denti e l'afferra con le sue fauci, simboleggiando così l'ineluttabilità della morte, del samsara e dell'impermanenza di tutte le cose.

Sûra LXXXVI. At-Târiq
(L’Astro Notturno)

Otto Pilny, Dance
Non c’è anima alcuna che non abbia su di sé un (angelo) guardiano, che la protegge da tutte le calamità, così come è detto nel versetto:
لَهُ مُعَقِّبَاتٌ مِنْ بَيْنِ يَدَيْهِ وَمِنْ خَلْفِهِ يَحْفَظُونَهُ مِنْ أَمْرِ اللَّهِ

Ci sono (angeli) davanti e dietro (ogni uomo) e vegliano su di lui per ordine di Allah… (Corano XIII. Ar-Ra’d, 11)

martedì 18 settembre 2012

L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore. ♥ (Albert Camus)


"Rubi minuti alla sera. Li chiami: “Vita”. Respiri".(Alessandro Baricco, da “City”)

Smetti di occuparti delle cose di cui non ti vuoi occupare. Smetti di parlarne, smetti di leggere in merito, e smetti di ripetere quanto siano brutte. Concentrati solo su ciò che vuoi attrarre a te. Ricorda, dove va la tua attenzione, li scorre la tua energia. (Jack Canfield)


Il Calendario Maya è frattale, cioè segue un movimento a spirale dai livelli più piccoli a quelli più grandi: ad esempio, la durata dell’attivazione (5 gennaio 1999-28 ottobre 2011) del Galactic Underworld (12,8 anni, 4680 giorni) è data da 13 X 18 X 20 giorni, ovvero da 13 giri del Tun (18 X 20, 360 giorni) oppure da 18 giri dello Tzolkin (13 X 20, 260 giorni). Tzolkin e Tun si interrelano e compenetrano. Anche all’interno dello stesso Tzolkin abbiamo 20 glifi e 13 toni che si combinano, ma anche 13 serie di 20 glifi. Così nel piccolo, come nel grande. In questo senso, parlando della 9 Onda, essa, nella sua fase di attivazione (9 marzo-28 ottobre 2011) ha avuto 13 (7 Giorni e 6 Notti) intervalli di 18 giorni ciascuno. Alcune persone hanno colto l’Onda, a livello molto intimo, sino arrivare ad assorbire la Coscienza d’Unità completamente il 28 ottobre 2011. Questo primo periodo di 234 giorni (18 X 13) possiamo in modo frattale vederlo come il tono 1 (il 1 Giorno, l’inizio). Il periodo successivo di 234 giorni, dal 29 ottobre 2011 al 18 giugno 2012, è stato il tono 2 (la 1 Notte, reazione). Dal 19 giugno 2012 al 31 marzo 2013 siamo nel tono 3 (il 2 Giorno, l’attivazione). E così via. È come se l’Universo desse altre possibilità all’uomo di sincronizzarsi alla 9 Onda, ovvero al comprendere profondamente che noi siamo “Coscienza incarnata”. Le altre Onde continuano, seppur lentamente rispetto alla 9, perché ci fanno evolvere a tutti i livelli (cellulare, mammifero, familiare, tribale, regionale, nazionale, planetario, galattico, universale). Anche per l’8 Onda, la Coscienza galattica (usare il potere in modo etico, per far parte della comunità galattica, senza essere un pianeta pericoloso per gli altri) avviene la stessa cosa per periodi non di 234 giorni ciascuno, ma di 4680 giorni (234 X 20). E così per le altre Onde (moltiplicatore X 20). Il tempo è come una matrice, uno schema, un piano, che ci deve portare – paradossalmente – alla presenza assoluta, all’attimo, ove non esiste il tempo, che è una percezione della nostra mente. Lo stato di Illuminazione, come è stato prospettato dalle filosofie orientali, è una condizione di consapevolezza – senza tempo. Il Calendario Maya ci indica il cammino, nel tempo, per giungere a quello stato senza tempo, l’Unità.
Il Calendario Maya è un processo. La data 13 Ahau (completamento), ad esempio, è costruita giorno per giorno dalle energie dello Tzolkin, 13 toni o intenzioni di creazione (dal seme al frutto maturo) per 20 glifi o aspetti della creazione. Un periodo di 13 giorni viene chiamato trecena, ed anche in questo caso si passa dal seme al frutto maturo; una serie di 20 giorni viene chiamata uinal e completa tutti gli aspetti della creazione. Questo schema, combinato con il Tun (ciclo di 360 giorni) si ripete all’interno di cicli più lunghi, con un moltiplicatore X 20, sino all’inizio del tempo – 16,4 miliardi di anni fa. Solo nell’ultimo livello della piramide, la 9 Onda o Universal Underworld, il moltiplicatore X 20 decade (20 elevato alla zero), lasciando emergere alla Coscienza il numero 9 (13 periodi di 18 giorni ciascuno, ovvero di 9+9 giorni), il numero della creazione, per i Maya. Oggi, seguendo la 9 Onda, abbiamo per la prima volta la possibilità di sincronizzarci al processo creativo divino, in modo che la nostra interiorità non sia più solo separativa o materialistica o alla ricerca di un equilibrio (rispettivamente 6, 7, 8 livello), bensì Coscienza Creativa.

lunedì 17 settembre 2012

le scelte della preparazione

Le crisi e le pressioni della vita possono metterci in pericolo, o farci crollare in impotente inerzia.
Queste pressioni ci rubano energia e voglia di cambiamento, e così una potente via per opporci a questa “catastrofica inerzia” è di rafforzare la nostra luce interiore e scegliere la positività nella vita ad ogni occasione. E' interessante scoprire il concetto Maya del “tappetino del tempo”, perchè questo significa che tutti noi abbiamo delle scelte: gli anziani Maya dicono che tutti noi sediamo su un tappetino del tempo che è già stato tessuto; questo ci da le coordinate della realtà, il nostro “punto di assemblaggio”. Questo tappetino è parte della “trama” della creazione: i fili del tempo arrivano dentro di noi dal passato e compongono i nostri antenati e tutto ciò che è successo; si allungano davanti a noi fasce di fili che compongono il nostro futuro ma dobbiamo fare delle scelte perchè normalmente possiamo lavorare su un solo filo alla volta. Gli sciamani di oggi sanno comunque come avere accesso a questi fili del tempo futuro ed è dalle loro esperienze che sono nate le profezie.
Nel 2001 i capi Hopi hanno detto al mondo: “È stato detto alle persone che questo è il punto di non ritorno. Ora ritorniano per dire loro che questa è l’ora di agire, e ci sono alcuni fattori da considerare. Dove vivete? Cosa fate? Quali sono le vostre relazioni? Dov’è la vostra acqua? È ora di dire la verità! Crea la tua comunità, sii buono col prossimo e non cercare una guida all’infuori di te. Questo potrebbe essere un bel periodo! C’è un fiume che scorre molto velocemente, ed è così fantastico e veloce che ci saranno coloro che ne saranno sopraffatti. Questi ultimi cercheranno di aggrapparsi alle sponde ma si sentiranno strappati, e soffriranno molto. Sappiate che il fiume ha la sua destinazione. I saggi dicono che dobbiamo lasciarli allontanare dalla spiaggia, trascinati verso il centro del fiume.
“Tenete gli occhi aperti e la testa fuori dall’acqua. Guardate chi è lì con voi, e gioite”.
Un nuovo conto alla rovescia Maya inizierà il 22 dicembre 2012: le transizioni a cavallo delle ere sono così importanti che preferiscono chiamarle “creazioni”. Alla fine del nostro calendario possiamo dire che il mondo intero entrerà nel periodo della “quinta creazione” che per noi sarà l’anno 2012­- ma per i Maya sarà l’anno zero.
C’è stata comunque una profezia agghiacciante,  chiamata “la tredicesima e ultima rivelazione”.
Il 23 giugno del 2002, il giorno del solstizio d’estate, o il 5 keme nel calendario Maya, all’anziano supremo, capo del consiglio, Don Alejandro Cirilo Perez Oxlaj insieme ad altri sei anziani, si è presentata una serie di eventi di natura seria, così seria che facevano fatica a descriverli.
Le circostanze in cui le hanno ricevute erano davvero insolite: immaginate la pioggia che cade fitta sul tetto della casa di don Alejandro in Guatemala, sei anziani seduti che finiscono di meditare, poi delle immagini appaiono di fronte a loro, come se fossero proiettate sulla parete come un film, e queste immagini sono identiche e istantanee. Le immagini erano portali nel tempo: come abbiamo vissuto, dove ci troviamo ora e cosa ci riserverà il futuro, e il loro contenuto era tremendo. Per questo molte persone sono state riluttanti a svelarne il contenuto.
“ tutto ha un suo tempo, tutto ha una sua fine e c’è un tempo per ogni cosa”
Siamo ancora nel ‘quarto ciclo’ e la sua fine sarà diversa da quella di altri soli , dovuta alla contaminazione e riscaldamento del pianeta. Le montagne hanno poca vegetazione e sarà tutto più difficoltoso. Allora vedremo come il Creatore si prenderà cura dei suoi figli:
Benedetti siano i miei figli che ascoltano i miei messaggi, che vengono dal nostro creatore. Benedetto sia tu che stai ascoltando questi messaggi, così come stai cercando le leggi divine e quello che possiamo fare mentre il giorno della fine si avvicina. Questi messaggi non sono miei, ma dei miei antenati.” Nelle profezie del Qoyllur Rit’i, è anche detto che qualcosa accadrà al tempo, o alla nostra percezione di esso: il presente in qualche modo si congiungerà o in qualche modo diventerà l’età dell’oro. Secondo gli sciamani Inca e ai messaggeri chasqui, il mondo è di fronte ad un periodo di estremo sconvolgimento e rinnovamento e poi , dopo il 2012, il tempo come lo conosciamo finirà ed una nuova specie di esseri umani emergerà. I tre “illuminati” che emergeranno dal festival della Stella di Neve si uniranno infine con altri in luoghi predestinati, finchè ci saranno sei preti donna e cinque preti maschi di “quinto livello”. Secondo gli Inca il quinto è un livello di consapevolezza che rende capaci di miracolosi poteri curativi ma il sesto livello è attualmente oltre la nostra comprensione. Alla fine questi dodici “illuminati” ritorneranno al tempio di Wiraqocha per iniziare il capo supremo degli Inca e la sua sorella-moglie, che saranno i primi esseri viventi a guadagnare il sesto livello di consapevolezza. Avranno aure illuminate visibili a tutti coloro che li scorgeranno e a quel punto, viene detto nelle profezie, una città nascosta chiamata Paytiti si materializzerà – similmente alla leggendaria valle nascosta tibetana del Shambhala - segnalando l’inizio dell’era dell’oro. Durante quest’era sarà possibile per i sette maggiori livelli di coscienza di svelarsi all’umanità. Questa potenziale grande rivoluzione spirituale è quello a cui mi riferisco come prossimo balzo evolutivo dell’umanità, da homo sapiens ad homo spiritus. Questo è il  periodo di transizione che ci condurrà alla fine dell’era attuale: il momento della preparazione è adesso.


www.mayasunserpent.com
 

 



domenica 16 settembre 2012

Prometheus

Tuttavia chi mai se non io,
fece dono ai nuovi numi della loro dignità?
Ma taccio quello che vi è noto.
Piuttosto le miserie mortali ascoltate:
Come prima fossero stolti e
savi io li rendessi,
del loro senno signori.
Lo dirò senza biasimo alcuno per i mortali,
ma solo per mostrarvi di che cuore feci i miei doni.
Or essi primamente
guardando non vedevano,
ascoltando non udivano e come ombre di sogno
trascorrevano la lunga e sciocca vita,
Né conoscean le case solatie...

ma simili a formiche brulicanti
vivean nelle caverne, negli antri fondi dalle eterne tenebre.

Tutto
senza intendimento facevano,
sinch’io loro insegnai la nascita
ed il tramonto delle stelle difficili
da scorgere. Per essi il numero trovai,
somma saggezza, e l’arte di unir
lettere a memoria di tutte le cose,
madre infaticata delle Muse

Tutto questo pei mortali scopersi...

Io solo, io solo mi
opposi,
ed i mortali tolsi al fato
di finir nell’ade senza scampo...
Coro Un benefizio grande hai dato all’uomo!Prometeo Feci di più: donai loro anche il fuoco
Coro Si che il fuoco fiammante hanno gli effimeri?Prometeo E molte arti da quello apprenderanno.

PROMETEO o LA NASCITA DELL'UOMO PENSANTE

About me... - Ottavio Adriano Spinelli
Piegato il ginocchio alla Fonte d’ogni Grazia…Invoco Te, Signora delle Virtù
Tenebra Feconda e Umida Stella, Dahùt Levanah… Pallida Luna
Luce Sovrana… Devoto ai tuoi Nomi… Io Vivo in Te
Nox…Lupa Fedele, Uranòs…Cardine Cosmico
Isis…Incantatrice dell’Antico Serpente
Dea, Madre, Amante, Sorella
Ghea…Belva Vittoriosa
Aquila Regina
Rea
Os

 

Anima Silente ! Impugna la fiaccola dei Misteri
Penetra la Tenebra di Terra e balza oltre l’Abisso
Scopri l’altro te stesso di Luce, la tua Anima Stellare
Ascolta la Voce di questa Guida e sia Essa il tuo Genio
Guardiano delle Chiavi della Memoria Passata e Futura”
(Libro dei Morti)


DAIMON


Io…Prometeo, Primo Fuoco, Volontà Arcana e Ribelle che erompe dal “Ventre Divino”.
Io…Uroboro, Atavico Drago, Fede eternamente risorgente dall’informe magma elementale.
Io…Adam Quadmon, Antico Viandante, Fantasia sognante nel Deserto di Daath.
Io…Madre Nera, Lucente Ossidiana, Segreta chiave della Torre del folle Dio Silente.
Io…Urlo Muto, Arcaico Abisso, Spirito occulto, indomito Titano eretto a scrutare i cieli.
Il Segno vibrante della forma primordiale è infuso nel canto di quest’Incantesimo. Cresce l’energia essenziale prima fonte della vita.
Emozioni che si mutano in verbo…parole da cui scaturiscono nuove percezioni coniugate nel logo vibrante del Fuoco.
Fede affinché esse trasmettano la coscienza della propria originaria e limpida potenza… la brama d’essere forte, agile, passionale…
Afferma il Tuo diritto ad essere quanto la Volontà anela Tu sia.
Comunica, ora, al Tuo “Io Segreto il messaggio pregno di viscerale Volitività.
Ti giunga, mentre scorri queste righe, la Forza… il vivido afflato della Madre Stellare, l’energia feconda d’Iside-Urania…Verbo generante che penetra i profondi recessi dell’Anima…
Consapevolezza che strappa i veli del dubbio annichilendo la stolida indifferenza dell’ “io non posso”.
Il Potere cosciente sviluppi in Te il Genio Elementare, una virtuosa radice percettiva scientemente infissa nelle tenebrose sfere, paradisiaco viatico alle luminose realtà pulsanti oltre le dimensioni dello Spazio e del Tempo.

Realizza la “leggenda” dell’Io che, Angelica Fenice, riconosce la resurrezione del Daimon atavico.
Danza la vita invasato di Dionisiaco fecondo furore ed il Tempio Cosmico riverbererà il Tuo urlo
di Libertà: “Voglio”.


Segui l’Antico Sentiero, abbatti, tracciando nuove strade, banalità, ignoranza e negazione, quindi… Vola…vola alto superando ogni laccio ed impedimento.

Incantesimo che Fantasia creativa dona a Te affinché si realizzi il Sogno Fatato.

Canzone di Strega, stilla rugiadosa, evocativo nettare del Demone di Luce.