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martedì 18 giugno 2013

La stanza

...delle poche righe (Manni, 2010)





Si affrettava il passo e sembrava si spostasse,
l'unico spazio che all'uomo è concesso
tutto quel vuoto che manca all'adesso


ho seminato parole che non sanno tornare
dimmi cosa c'è tra questo nulla e me





le parole gettate
rimangono sospese
un attimo nell’aria
poi muoiono
precipitando





anniversario degli oggetti
condannati a esser densi
come noi che sorridiamo
tra le radici e le stelle
attraversando un silenzio


in quei palazzi invernali
dove ancora oggi
si raffreddano le stelle

77 reticenze

e io non posso entrare




Stabilisce prima il tuo nome
questa gente di penombra


In fondo a te c'è un pressappoco,
come un forse nelle vene
o un venerdì di nuovo


e dove si rovista per cercarsi
si accumula la carta





ma qui lo sai non ci si salva
si appare solo all'improvviso
non ci si aiuta, si segue la voce
come inquilini d'inverno


divenire è per un attimo confondersi
succubi d’inchiostro
appoggiarsi all’infrangibile.




Di stanza in stanza
così divento casa
al plurale immaginando
mattone su mattone
costruire lontananza
con la calce dell’addio.


                         


 n.b. tutte le poesie e le composizioni artistiche in questo post sono opera di:

Alessandro Assiri

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