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martedì 21 febbraio 2012

Le pietre e gli dei



Vieni: sali con me verso il monte
che sorge dalla nebbia dell’alba,
in quel fresco profumo di erbe,
al di là del torrente, tra i pini.


   Nel bosco, ora, pulsano umori nuovi:
nuovi germogli coprono il sentiero
e giocano col sole.

                                Di sole sei calda,
la luce più alta batte il tuo corpo.
La tua mano scende alle pietre,
le accarezza: perché,
mentre il vento ti socchiude gli occhi,
perché cerchi un contatto con la morte?

Le pietre non ricordano vita:
c’è una parte di te che non conosci
perché si brucia nell’attimo che nasce.

Adriano Spatola

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