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lunedì 23 aprile 2012

il testimone

"La Presenza dell’io Essenziale stabile, è ciò che gli Egizi chiamano Ka e Ba, il Fisso ed il Volatile: ovvero il Daimon nei suoi due aspetti: di Anima e di Spirito. Questa Presenza testimonia della propria realtà facendosi sentire, e svelando all’individuo ciò che prima gli era nascosto. Le visitazioni del Daimon hanno lo scopo di risvegliare nel proprio Attore incarnato, l’inquietudine: una sofferenza di non potere, c0n la ragione, comprendere l’inesprimibile stato del proprio Essere Immortale.
Non ci sarebbe alcuna sofferenza, se non vi fosse, già presente in noi, un’altra possibilità esistenziale. La Nostra intelligenza cerebrale ci permette di guardarla, ma non di oltrepassare questa constatazione. É la pre-scienza di uno stato superiore all’attuale, ciò che ci permette di andare oltre. Il presentimento è il richiamo, o la vocazione della nostra anima Immortale, che si collega al razionale per il fatto d’essere uno dei Toni di Vibrazione o “Ampiezze numeriche” emanati dalla Totalità divina. Ogni Anima è un Numero-Nome Entità, con proprie caratteristiche distintive, che la differenziano da tutte le altre Anime- Entità.Essendo un’emanazione del Divino Assoluto, essa ne ha anche l’aspetto Universale. Questi due sembianti si manifestano, al momento di un’incarnazione, come i Due Testimoni di un’unica Entità: Ka e Ba. La loro manifestazione, d’ordine spirituale, è uno stato di Coscienza superiore a quello dell’animale umano. Questa è una zona che rende inquieta per la ragione, fintantoché non viene accettato il ruolo d’intermediario del Daimon: l’Io in Te o il Me nell’Io. Perché il Daimon, cosciente ed immortale, avrebbe mai bisogno di restare attaccato ad una persona mortale? Per il fatto che essa è il soggetto, da lui scelto, per conoscere l’umano. Per l’individuo umano che lo accetta, il Daimon è invece la sua occasione d’Immortalità.

Questo può essere compreso considerando che:
1. L’aspetto caratterizzato di un’Anima–Entità (il suo Testimone Permanente) non è cosciente che di sé stesso.
2. Lo scopo della sua incarnazione è di amplificare questa Coscienza attraverso l’esistenza dell’uomo, la cui coscienza innata riassume tutte le coscienze che gli sono inferiori.
3. Il Daimon è l’espressione del Testimone Permanente, ed è lui che, al momento della nascita, ha impresso in noi le sue segnature: le nostre vere tendenze.
4. L’altro aspetto della tua Anima, il tuo Testimonio Spirituale, è pura luce divina, non specificata, partecipante della Coscienza Universale. Esso ti appartiene individualmente, per quel poco che soggiorna in te, solo se il tuo Desiderio lo attira effettivamente, e se può, assieme al Ka o Daimon stabilirsi definitivamente.
Se intendi il Daimon, l’inquietudine diviene il cammino del tuo desiderio. Osa accettare il fatto, apparentemente assurdo di ascoltare il silenzio. Il Daimon è l’intermediario che può rendere intelligibile la rivelazione del Silenzio: la sua voce è quella del Testimone permanente, che s’inserisce, fra il tuo intelletto e la ragione discorsiva. Lui è la chiave del tuo problema, e conoscerlo significa uscire dal sonno in cui affondano gli Automi umani; anche i più intelligenti, che subiscono il loro destino come una fatalità...

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Il nostro corpo è il minerale grezzo, che permette la gestazione dell’Oro Satanico o Alchemico: la formazione progressiva del nostro embrione sovrumano; dal suo primo seme fino alla purezza integrale degli elementi costitutivi, che lo rendono inalterabile. Il simbolo non è un’immagine, ma l’espressione di funzioni vitali. La Pietra angolare è la Pietra Maestra del fuoco infero, il mattone fondamentale delle potenze sethiane incluse nella materia, e il cui motto è SEMPLICITÀ.
Il Daimon è il Pellegrino dello Spirito nella Natura, quello che deve soppiantare la forma materiale e sottilizzarla, trasformando il Fuoco opponente, distruttivo e separatore di Satana, in Fuoco animatore dell’Eros Cosmico. Egli lo fa in te, unificando la tua Coscienza innata e la Coscienza Spirituale.
Questo Ermete, signore del viaggio, è, per così dire, il bozzolo animato di tutto ciò che diviene; il sottile involucro tramite cui si cristallizza il corpo materiale della cosa, e ciò che gli conserverà la sua Forma Essenziale. Ciò vale per il granello di sabbia e per la Via Lattea. Hermes, che in Egitto, è Thot o Dahud, è il maestro dell’Acqua segreta. Mercurio è considerato l’intermediario degli Dei, il grande viaggiatore, colui che stabilisce la relazione costante fra le Funzioni Principali e le loro Incarnazioni terrestri.
Il conflitto è il dramma dell’attuale mondo materialista, ed è una lotta fra l’affermazione dell’ESSERE e la sua negazione, che è l’incarnazione: una sua definizione e delimitazione momentanea. Questa determinazione è la Via, condizionata da un’armonia particolare dell’incarnazione: cammino che detta i comportamenti dell’Essere che s’incarna, e dunque la Via particolare d’ogni Testimone permanente. Fino a ché un uomo non è diventato consapevole del suo Testimone Permanente, non ha conflitti, perché subisce solo gli impulsi del suo Automa. Il contrasto inizia quando il Testimone Permanente inizia a farsi ascoltare.
L’uomo è inferiore a ciò che lo domina, e le forze istintive che si chiamano Demoni, sono spesso i padroni degli esseri umani, perché essi non li riconoscono per ciò che essi sono. Che gli animali li subiscano é nell’ordine della loro natura, e questo fatto non turba l’Armonia Universale, ma che sia l’uomo a diventarne lo schiavo incosciente, è una mostruosità che i costruttori e decoratori delle Cattedrali gotiche rappresentavano con il mondo astrale dei demoni grotteschi, delle gargolle, e delle chimere sub lunari, che fanno del nostro pianeta un vero e proprio inferno terrestre.
Le forze istintive non sono né buone né malvagie, e sono l’espressione di Funzioni essenziali e cosmiche. Incarnate negli animali, esse sono inerenti alla loro natura, e questi le subiscono secondo le caratteristiche della propria specie. Soltanto l’uomo ha il potere, ed il dovere, di controllare la misura in cui può subirle, se non vuole discendere al livello animale. Le emozioni che ne risultano, possono essere messe a profitto. I timori, al contrario, sono nefasti in tutti i casi. Bisogna imparare a fronteggiarli per poterli annientare completamente.
L’uomo che diviene consapevole e capace di conoscenza, comprende la relatività del Bene, e, conoscendo la legge inesorabile delle conseguenze dei propri atti, non teme più né la minaccia di un inferno né la perdita di un qualche paradiso, ma Crede allo Spirito da cui si attende l'Illuminazione. 
Le nostre condizioni d’esistenza terrestre, dominate dalla paura in tutte le sue forme, costituiscono il nostro reale Purgatorio, perché il timore è un cancro che rode il nostro essere emotivo, rendendoci vulnerabili alle influenze malefiche. 
Chi si abitua ad una vigilanza continua, che fa della sua coscienza uno specchio che riflette tutti gli atti, i gesti, e le intenzioni, si sente il responsabile ed il solo giudice del proprio comportamento, perché la misura di questa responsabilità è quella della sua attuale coscienza. Egli non ha null’altro da temere che il peccato d’ipocrisia, che prende la forma di scusanti, o d’altre chimere che lo accecano. Chi è attento respinge ogni tentazione, non per obbedire ad una qualche legge, ma per ascoltare e seguire la voce del proprio essere spirituale, che gli suggerisce un determinato stile di comportamento e d’azione.
La stessa differenza distingue la Superstizione dalla Fede, o dalla Certezza. Tutte le chimere ed i demoni, vengono creati e formulati dal pensiero e dall’immaginazione umani; essi sussistono nel mondo emotivo (fantomatico o astrale), in cui s’inscrivono tutte le immagini visualizzate e pensate. 
Da lì esse possono influenzare il nostro corpo d’emozione, di cui è costituito il nostro fantasma, e continuare ad ossessionarci dopo la fine della nostra vita terrestre.
Questa impressione sparisce in proporzione all’illuminazione della Coscienza, ma, se queste forme sono inesistenti in rapporto alla realtà dello stato spirituale, le forze cosmiche che esse rivestono esistono, invece, effettivamente; perché esse sono la manifestazione, più o meno alterata, di vere funzioni cosmiche. Sull’uomo cosciente esse non hanno più nessuna influenza, e quanto agli ignoranti, essi devono imparare a fronteggiarle per divenirne consapevoli.
I Costumi, i rituali, e la liturgia cultuale, sono stabiliti da coloro che conoscono il valore magico delle forme, dei gesti, e delle parole: sintonici ed appropriati alle leggi Cosmiche della Creazione, ed alla comunicazione dell’uomo mortale con l’immortale ed il Divino. È la grande scienza ermetica ad essere la base di tutte le Rivelazioni. Ogni mezzo è buono per risvegliare la coscienza, e l’unica cosa da evitare è la mediocrità, che annega la coscienza nelle abitudini e non le permette di svegliarsi.
Non si tratta di paradisi aleatori, ma di uno stato di coscienza che permette, in ogni momento presente, di acquisire la consapevolezza del perché l’uomo sia venuto sulla terra, e di partecipare alla vita superiore dell’Universo. I Grandi Esseri, che ci hanno preceduto da lungo tempo, hanno provato e verificato questa possibilità, per mezzo della loro stessa realizzazione. Il frutto è una Saggezza che permette di esistere in armonia con le proprie possibilità; una Conoscenza su cui fondare delle scienze vitali che ci superano.
Il mezzo, è la fiducia nella possibilità di questo superamento dell’umano, e la prassi intensiva del coltivare la coscienza. Invoca la Danza macabra di tutte le Ego personalità Parassite, gli io obnubilati da tutti i loro piccoli scopi personali, e che si lasciano dirigere da queste forze istintive, che possono avere le forme di diavoli o di angeli bene intenzionati: ambizioni filantropiche o egoiste, impegni in disarmonia con il destino proprio o altrui; liti religiose per dei dogmi cento volte modificati, e crimini in nome dell’amore, sia umano che divino.

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La luce si comunica attraverso gli esseri che cercano e trovano sé stessi." (di M. Likar)
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