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lunedì 3 settembre 2012

TON NOM




Ton nom.
J’ai perdu ton nom.
C’était
le nom
sur le bout du papier
Le nom
sur le bout de la langue
C’était
le grain
de ta voix perdue
au baiser d'une bouche aussi tendre
La trace
de mon rêve des anges
et la mise au silence
de ta(ma) vie secrète
Le mot juste
d’un morceau de ton ègard
sinon l’ascétisme de l’écriture
Le fragment
de ton visage vue de face.
Ton nom
-qui dort sur la folie de mes espoirs-
c'est la robe bleu qui me conduit
jusqu'au bout de ma vie.
Ton nom.
C’est
la parole que j'ai perdue.
Ton nom: c’est le mien.


Tutti i diritti riservati
©


( scritta nel 2010)

Nosce te ipsum  (Socrate)
Il cuore ha ragioni
che la ragione non conosce.
 (Blaise Pascal)





     "Non chiederci la parola che squadri da ogni lato / l'animo nostro informe"(E.Montale)

Meta




"sopra di me il cielo stellato,
dentro di me (?) la legge morale...(?)
"sopra di me la protezione del cielo stellato;
fuori di me la ricerca e l'applicazione della legge morale;
dentro di me la fiamma vivente dell'iniziato"

Il metodo carpeoro



L'Acerba
Il pellicano con paterno amore
Tornando al nido e fatigando l’ale
Tenendo li suoi figli sempre al cuore,
Vedeli uccisi dall’empïa serpe,
E tanto per amor di lor glien cale,
Che lo suo lato fino al cor discerpe.
Piovendo il sangue sopra li suoi nati
Dal cor che sente le gravose pene,
Da morte a vita sono ritornati.
Da questo in noi si muove conoscenza
Di Quel che muove il tutto e lo sostene,
E l’universo per lui si dispenza.
Come del pellicano Ei tien figura,
Per li peccati dei primi parenti
Risuscitando l’umana natura.
E noi, bagnati da sanguigna croce,
Risuscitando da morte dispenti,
Di servitude lasciamo la foce,
Sì che per morte riprendiamo vita
Che per peccati fu da noi partita

( Cecco d'Ascoli)
Così dentro una nuvola di fiori
che da le mani angeliche saliva
e ricadeva giù in entro e di fori,
sovra candido vel cinta d’oliva
donna m’apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva.
(Dante)

Vado verso il Nord,
verso la bruma ed il freddo
abbandonando dappertutto
qualche particella di me stesso,
andando oltre me stesso,
diminuendo me stesso a ciascuna stazione,
ma lasciando a voi un po’ di chiarezza,
un po’ di calore, un po’ di forza,
fino a che non venga infine fermato
e fissato definitivamente
al termine del mio corso,
nell’ora in cui la Rosa rifiorirà sulla Croce.

(Cagliostro)
Richiesto delle Virtù Teologali disse:
se mi diranno la prima parola, me ne ricorderò.
Interpellato quali e quante fossero le Virtù Cardinali,
soggiunse che erano la stessa cosa delle Teologali.
Gli si dimandò de’ Consigli di Perfezione;
e se ne ebbe in risposta:
Fede, Speranza e Carità.

(Cagliostro)

:: A L C H E M I A ::

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