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martedì 12 marzo 2013

sulla 4 via

"gli shock esterni ti fanno tornare sempre all'essenza..."  (fra Horus)

"Voi non vi rendete conto della vostra situazione. Siete in prigione e tutto ciò che potete desiderare è di evadere. Ma come evadere? Occorre perforare un muro, scavare una galleria. Un uomo solo non può fare niente, ma supponete che siano dieci o venti e che lavorino a turno;
assistendosi l'uno l'altro, possono scavare la galleria ed evadere. Inoltre nessuno può fuggire dalla prigione senza l'aiuto di coloro che sono già fuggiti"



In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Ver-bo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste


1 Esistono sette ordini di mondi, sette cosmi creati con il po-tere del Verbo, con la Musica, con il suono:.-
il primo cosmo si trova sommerso nella Luce Increatadell'Assoluto;-
il secondo ordine è costituito da tutti i mondi dello spazioinfinito;-
il terzo ordine è la somma totale di tutti i soli dello spaziostellato
il quarto ordine è il Sole che ci illumina, con tutte le sueleggi e dimensioni;-
il quinto ordine è composto da tutti i pianeti del sistemasolare;-
il sesto ordine è la Terra in se stessa, con le sue sette di-mensioni e regioni popolate da infiniti esseri;-
il settimo ordine di mondi è formato da quelle sette sfereconcentriche del Regno Minerale sommerso, gli Inferi,sotto la crosta terrestre .La Musica —il Verbo— disposta dal Logos in sette ottavemusicali, sostiene saldo l'universo nella sua marcia:-
Primo ordine di mondi, nota ................ DO.-
Secondo ordine di mondi, nota ............ SI.-
Terzo ordine di mondi, nota................. LA.-
Quarto ordine di mondi, nota ............... SOL.-
Quinto ordine di mondi, nota ............... FA.-
Sesto ordine di mondi, nota ................. MI.-
Settimo ordine di mondi, nota ............. RE

Infine tutto torna nell'Assoluto con la nota DO.Senza la Musica, senza il Verbo, senza la Grande Parola,sarebbe impossibile l'esistenza meravigliosa dei sette cosmi.DO-RE-MI-FA-SOL-LA-SI, SI-LA-SOL-FA-MI-RE-DO:le sette note della grande scala del Verbo creatore risuonano intutto il creato, perché “in principio era il Verbo”.Il primo ordine di mondi è saggiamente governato dall'uni-ca legge, la Grande Legge; il secondo ordine di mondi è gover-nato da tre leggi; il terzo ordine di mondi da sei leggi; il quarto ordine di mondi da dodici leggi; il quinto ordine di mondi daventiquattro leggi; il sesto ordine di mondi da quarantotto leggi;il settimo ordine di mondi infine da novantasei leggi.Quando si parla della Parola si parla anche del suono, dellaMusica, dei ritmi del Fuoco con le sue tre battute del Mahavan edel Chotavan , che sostengono saldamente l'universo nella suamarcia.Gli pseudoesoteristi e gli pseudooccultisti menzionano soloil Microcosmo ed il Macrocosmo; citano solo due ordini dimondi, quando in realtà i cosmi sono sette, sette ordini di mondisostenuti dal Verbo, dalla Musica, dal Fiat luminoso e spermati-co del primo istante.Ognuno dei sette cosmi è senza dubbio un organismo vi-vente che respira, sente e vive.Dal punto di vista esoterico possiamo assicurare che ogniprogresso verso l'alto è il risultato di un avanzamento verso ilbasso. Non si può salire senza scendere; prima bisogna scenderee poi salire.Se vogliamo conoscere un cosmo, dobbiamo prima cono-scere i suoi due cosmi adiacenti, quello di sopra e quello di sot-to, perché entrambi determinano tutte le circostanze ed i feno-meni vitali del cosmo che vogliamo studiare e conoscere.Per esempio in quest'epoca, in cui gli scienziati lottano perla conquista dello spazio, stanno facendo degli enormi progressi—sfortunatamente perversi— nel terreno dell'infinitamente pic-colo, nel mondo atomico.

La creazione dei sette cosmi fu possibile solo tramite ilVerbo, la Parola, la Musica.I nostri studenti gnostici non devono mai dimenticare ciòche sono le tre forze chiamate Padre, Figlio e Spirito Santo.Queste tre forze costituiscono il Sacro Triamazikamno. Questesono la Sacra Affermazione, la Sacra Negazione, la Sacra Ri-conciliazione; il Santo Dio, il Santo Fermo, il Santo Immortale.Nell'elettricità queste forze sono i tre poli: positivo, negati-vo e neutro. Senza la convergenza di questi tre poli risulta im-possibile qualsiasi creazione. Nella scienza esoterica gnostica, letre forze indipendenti hanno i seguenti nomi:
Surp-Otheos, forza spronatrice, affermativa, positi
Surp-Skiros, forza negativa, di negazione, di resistenza;
Surp-Athanatos, forza riconciliatrice, liberatrice, neutraliz-zante.Nel Raggio della Creazione queste tre forze sembrano trevolontà, tre coscienze, tre unità. Ognuna di queste tre forze con-tiene in se stessa tutte le possibilità delle altre due. Ma nel loropunto di congiunzione, ognuna manifesta solo il suo principio: ilpositivo, il negativo o il neutro.È interessantissimo vedere le tre forze in azione: esse siseparano, si allontanano e poi si rincontrano per formare nuoveTrinità che originano nuovi mondi, nuove creazioni.Nell'Assoluto le tre forze sono il Logos Unico, l'Esercitodella Voce dentro la grande unità della vita libera nel suo movi-mento.

Il processo creatore della sacra Triamazikamno CosmicaComune iniziò con il connubio sessuale della Parola poiché: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mez- zo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esi-ste"


Ogni cosa dalla sommità alla profondità dell'Universo è creata e connessa alle altre dalla doppia azione della Legge del Tre e della Legge del Sette


In accordo con la sacra Legge dell'Heptaparaparshinokh (laLegge del Sette), si costituirono nel Caos sette templi per la co-struzione di questo sistema solare..In accordo con la sacra Legge del Triamazikamno (la Leg-ge del Tre), gli Elohim si divisero in tre gruppi dentro ad ognitempio per cantare in accordo con la Liturgia del Fuoco.Il compito di fecondare la Prakriti, cioè il Caos, la MadreCosmica, il Grande Ventre, è sempre opera del sacratissimo Te-omersmalogos, la terza forza.Dentro ad ogni tempio i tre gruppi si organizzarono in que-sto modo:1. un sacerdote,2.una sacerdotessa,3. un gruppo neutro di Elohim.Se consideriamo il fatto che gli Elohim sono androgini, èchiaro che dovettero polarizzarsi a volontà in forma maschile,femminile e neutra, in accordo con la sacra Triamazikamno Co-smica Comune: il sacerdote e la sacerdotessa davanti all'altare e,nel pianterreno del tempio, il coro androgino degli Elohim.


L'Enneagramma (dal greco "ennea", nove, e "gramma", disegno) si sostiene sia un simbolo antichissimo. Pare che risalga al tempo dei "Sufi", progenitori dell'odierna religione islamica, ma vi sono prove che fu tramandato da culture ancora più antiche dell’Asia. Anche se sono molti coloro che affermano che l’ennegramma sia rimasto sconosciuto per secoli, almeno in occidente, lo stesso uomo vitruviano di Leonardo lo smentisce.Questo simbolo viene usato come speciale strumento per comprendere il meccanismo di ogni sistema relativamente chiuso, come il sistema solare e le leggi che lo governano, il funzionamento dell'organismo umano, degli organismi vegetali, ecc.


 

Geometricamente è composto da un cerchio suddiviso in nove parti uguali (da qui il nome) e la sua costruzione è molto particolare: una volta suddiviso il cerchio, occorre numerare i punti in senso orario da 1 a 9 e inscrivere un triangolo equilatero avente come base i punti 3 e 6. L'unione degli altri punti deriva da un calcolo molto semplice: se si divide il numero 1 per il numero 7 si ottiene il numero 0,142857142857..., numero periodico di periodo 1 4 2 8 5 7 ripetuto all'infinito. I punti restanti da collegare sono proprio questi sei numeri in questa successione. Questo simbolo è anche chiamato "legge del Nove" ed è considerato la fusione della "legge del Sette" (nota col nome di Heptaparaparshinokh) con la "legge del Tre" (Triamazikamno sacro); la sovrapposizione è evidente.
Il tre crea ed il sette organizza, è questa la natura dell’universo che questo splendido simbolo cerca di trasmetterci. La prima legge del Heptaparaparshinokh serve a studiare ogni processo in cui un fenomeno integrale (come il raggio bianco della Luce o del Suono) è composto sempre di sette parti indipendenti (i sette colori in cui si suddivide la luce, le sette note intere in cui si suddivide il suono); la seconda del Triamazikamno sacro, come già più volte detto qui, indica come ogni fenomeno, dal più piccolo (atomo) fino al più macroscopico (stelle, Soli, ecc.), sia sempre generato e tenuto in vita da tre forze o parti dette "Positiva" o di affermazione, "Negativa" o di resistenza, e "Neutralizzante" o di conciliazione. L'enneagramma rappresenta ogni processo che si mantiene da solo per auto-rinnovamento: per esempio la Vita. I.N.R.I. Ignis natura renuvatur integra, la natura si rinnova per mezzo del Fuoco, chi è il fuoco?
Per questo Gurdjieff lo definì "il moto perpetuo ed anche la pietra filosofale degli alchimisti". Egli disse anche: «La conoscenza dell'enneagramma è stata preservata per molto tempo in segreto e se adesso, per così dire, è resa disponibile a tutti, è solo in una forma incompleta e teorica della quale nessuno può fare alcun uso pratico senza istruzioni da parte di chi sa». Successivamente sono stati diversi coloro che hanno tentato di utilizzare questo simbolo come tecnica psicologica creando una corrispondenza tra i nove numeri e nove "tipi" immaginari in cui il soggetto è chiamato ad identificarsi. Nulla a che vedere col suo autentico ed originale scopo esoterico.
Invece che insegnare a liberasi della personalità, della falsa personalità, per trascendere e uscire dalla dipendenza dei sistemi del mondo, l’enneagramma viene oggi diffusamente utilizzato, in modo del tutto arbitrario, per insegnare effettivamente ad adattarsi ad essi ed anzi utilizzare aspetti peculiari del proprio carattere per trarre un vantaggio dalle relazioni col gli altri o per conseguire successo, abilità, profitto e chissà cos’altro. La portata di questo meraviglioso simbolo è invece evidente se si osserva lo schema di lato proposto (the 3 stellations).
Oltre al dato di fatto che non vi sono prove scientifiche che questo metodo fornisca risultati apprezzabili, non vi è nemmeno alcun genere di documentazione riguardo all'uso dell'Enneagramma (da parte dello stesso Gurdjieff ) come classificatore di personalità. Il primo a generare il pasticcio è indubbiamente il discepolo di Gudjieff, il signor Ouspensky. Non è mio interesse sollevare la vexata quaestio del tormentato rapporto tra Gurdjieff e Ouspensky, i cui nomi vengono spesso accostati come se fossero allo stesso livello, anziché essere collocati, in quanto maestro e allievo, su due piani differenti. E’ importante però sapere che dopo l'allontanamento dal maestro, Ouspensky continuò per conto proprio un lavoro di interpretazione riduttiva (dal mio punto di vista) in senso filosofico del cosiddetto 'Sistema', equivocando, come ampiamente esposto nel mio precedente libro “matrix, una parabola moderna” al capitolo “ti apparirà tutto assurdo!!!”, anche molti degli insegnamenti ricevuti, come quando ad esempio confuse ed attribuì i poteri ipnotici e orribili del serpente discendente Kundabuffer alla Divina Madre del Cristo: Madre dei sette centri, che riposa nell’armonia dell’ottava, “Santo Alito, Immacolato Soffio”, che - “purifica le ghiandole interne, dove esiste, il ritmo della mia vita!”.
L’allontanamento fu principalmente determinato proprio dalla sua eccessiva predisposizione a teorizzare tutto quello che gli veniva insegnato. Ad ogni modo ed ad onor del vero gli appunti di Ouspensky costituiscono un documento estrema­mente raro e prezioso. L'allievo descrive l'insegnamento e l'attività del maestro meglio del maestro stesso. Il libro (d'ora in avanti abbreviato in Frammenti) è perciò più adatto come introduzione alle dottrine di Gurdjieff rispetto al Belzebù, che è il primo dei tre libri di Gurdjieff. Secondo quanto teorizzato quindi da Ouspensky sull'Enneagramma, ognuno di noi percepisce la realtà attraverso una lente (a seconda della sua personalità o tipo) che spesso ne altera l'oggettività, e fino qui niente di strano.
Attraverso la scoperta e la conoscenza del proprio tipo e quindi della propria compulsione si può progressivamente ignorarla, con impegno e costanza, e migliorare così il proprio comportamento, la visione di sé stessi e le relazioni interpersonali. Solo molto più tardi Oscar Ichazo[1] e Claudio Naranjo[2] confezionarono una tecnica sperimentale simile basata sugli studi di Ouspensky ed alcune dubbie visualizzazioni. A causa di Naranjo, la conoscenza e lo studio dell'enneagramma ha trovato terreno fertile negli Stati Uniti e in certi casi anche poi in Europa. In poche parole ad un certo punto, a seguito di questa teorizzazione di Ouspensky, sono venute in cascate tutta una serie di reinterpretazioni che dal mio punto di vista hanno svilito il valore e l’utilità del lavoro del maestro Gurdjieff.
Psicologi, psicoterapeuti, PNL, Neuroscienze, Jung, scuole di Reiki, ed altri si sono buttati a capo fitto su questo simbolo, inventandosi, sempre secondo me ovviamente, di sana pianta tutta una dottrina che non ha più nulla a che vedere con ciò che insegnava monsieur Gurdjieff. L’elemento di inganno o trappola psicologica veramente dannosa di queste nuove dottrine è l’introduzione dell’idea che è possibile migliorare il carattere, che è la Falsa Personalità, sottintendendo di fatto la possibilità di imparare a gestire le relazioni interpersonali nonostante l’ego vivo in noi ed ottenere una qualche utilità dai sistemi del mondo. Per quanto finora l'enneagramma della personalità non è stato riconosciuto come un concetto scientifico, l’introduzione di questo limitato uso rende più difficile la trasmissione della vera conoscenza ai più.
Se G. insegnava a svegliarsi, studiare la psicologia del carattere non ha nulla a che vedere con questo nobile intento. Su internet è possibile trovare addirittura un test che vi permetterebbe di individuare che tipo di personalità siete e relativi consigli su come sviluppare la tal personalità. Ci sono anche corsi di formazione professionale dove si insegna ad utilizzare l’enneagramma per migliorare la nostra “performance” lavorativa e chissà cos’altro. Non vi dico quale genere di pena mi viene nell'osservare tutto questo. Sonno, sonno, solamente sonno della coscienza….
L’ennegramma non stabilisce nessuna Psicologia del Carattere o tipo, si tratta di un semplificazione che non porta a svegliare e morire, ma anzi a crogiolarsi nell'illusione di poter sviluppare un qualche genere di qualità o facoltà stabilite da uno schema, che mi lascia veramente inorridito sul grado di addormentamento che vuole diffondere.
"La disarmonia del suo funzionamento soggettivo, dovuta alla asimmetria relativa all'insieme del processo del sacro Heptaparaparshinokh, consiste in questo: Se il processo della sacra legge avviene in presenza di numerose "vibrazioni prodotte da cause esterne", il suo funzionamento produce unicamente risultati esterni. Se lo stesso processo avviene in condizioni di calma assoluta, in totale assenza di "vibrazioni prodotte da cause esterne", tutti i risultati della sua azione rimangono all'interno della concentrazione in cui avviene il processo, e questi risultati sono percepibili all'esterno solo per contatto diretto e immediato. E se nel corso del processo non prevale nessuna di queste due condizioni diametralmente opposte, i risultati della sua azione di solito si dividono fra esterni ed interni." da Racconti cap. "Il santo pianeta purgatorio"

L'enneagramma non solo è la raffigurazione della creazione stessa, ma descrive i processi di risveglio e sonno dell'uomo, i punti di rallentamento ("stopinder") di cui parla il signor Gurdjieff nel capitolo il "santo pianeta purgatorio" sono occupati dal triangolo, a dimostrazione che se il triangolo c'è, ovvero Mente/Pensiero (3), Anima (6) e Spirito (9), e per esserci deve esserci "Coscienza", auto-coscienza, allora tutto fluisce tutto scorre ed i risultati della sua azione rimangono all'interno della concentrazione (racchiusa nel cerchio dell'enneagramma).
Il triangolo è "Dio", l'immanifestato, e l'uomo animico è il suo riflesso, il triangolo è l'uomo nella sua triade principale, le parti autocoscienti del suo "essere"; "Dio" nel microcosmo uomo è l'essenza. L'enneagramma pertanto così come si configura significa che se l'Essenza, la triade, collabora, è cosciente, è cioè presente ci nutriamo delle impressioni più sottili che sono in risonanza con essa e questo genera l'attivazione dello sviluppo, l'attivarsi cioè di tutte quelle trasformazioni che gli permettono di sviluppare una "Coscienza"; quando interrompiamo le nostre "rappresentazioni" e cioè i vari tipi, personalità o altro, allora iniziamo realmente a vedere e nutrirci di quella frequenza delle impressioni superiore alla visione intellettuale rappresentata da G. con l'idrogeno H48 e che nella citazione prendono il posto di "vibrazioni prodotte da cause esterne".
Ecco perchè il lavoro inizia e finisce con la "presenza", cosa non può essere spiegata ma solo trasmessa, proprio come insegna Guenon nel suo libro sull'iniziazione quando parla della "trasmissione". Il resto sono tutte banalizzazioni che alimentano solo un gran bello stato "mentalista" che G. chiama nei suoi libri psichismo. 




[1] Oscar Ichazo*, nato nel 1931 in Bolivia, scopre a 19 anni il libro di P. D. Ouspensky (diretto conoscente di Gurdjieff), "Frammenti di un insegnamento sconosciuto" e "Tertium Organum" e partecipa a Buenos Aires alle attività di un gruppo apparentemente collegato con Gurdjieff. Qualche anno dopo, secondo le sue dichiarazioni, per intercessione di Metatron, l'Arcangelo Gabriele, visualizza l'Enneagono (questo il nome che preferiva dare all'enneagramma, nonostante sia la definizione di una figura geometrica simile ma ben diversa dall'enneagramma) e dal 1955 comincia a condurre gruppi, fondando in seguito l'Istituto di Gnoseologia di Arica in uno sperduto villaggio cileno sul confine desertico con il Perù. La sua attività non fu mai approvata da Gurdjieff, come egli dichiarò e poi smentì.
[2] Claudio Naranjo*, psichiatra cileno, ha proseguito il percorso tracciato Ichazo.


Ottava di trasformazione Frumento → Pane




L'Ottava Frumento → Pane, come tutte le ottave, presenta due semitoni in corrispondenza dei rapporti FA/MI e DO2/SI.
In questi due intervalli diminuisce l'incremento della frequenza e l'energia subisce un indebolimento (nella scala musicale naturale i due semitoni presentano un decremento di circa la metà). Perché l'ottava non degeneri, si rende necessario l'apporto di energia esterna, un impulso che rinforzi l'onda al 1° semitono: si ottiene mediante l'innesto di un'ottava laterale. Nel nostro caso le tre ottave laterali apportano energia rispettivamente dall'Acqua (per l'Impasto), dall'Aria (per la Lievitazione) e dal Fuoco (per la Cottura). Esse altro non sono che i "canali" attraverso i quali avviene lo scambio di materia e di energia tra il sistema in evoluzione e l'ambiente esterno.
I suoni consonanti che formano l'accordo maggiore DO MI SOL SI, con il Pane nel ruolo di settima dominante, corrispondono alle tappe più significative del processo, separate ciascuna da una "morte" che segue ad una trasformazione irreversibile. Il chicco di grano muore per diventare Farina. Questa muore per diventare Pasta in lievitazione, con una scoria gassosa (CO2). La Pasta muore per diventare Pane, con perdita di gas e di vapore.

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"In verità, soltanto l'uomo che possieda i quattro corpi completamente sviluppati può essere chiamato Uomo nel pieno senso della parola. Così, l'uomo compiuto possiede numerose proprietà che l'uomo ordinario non possiede. Una di queste proprietà è l'immortalità. Tutte le religioni e tutti gli insegnamenti antichi contengono l'idea che con l'acquisizione del quarto corpo l'uomo acquista l'immortalità; e tutte indicano delle vie per acquisire il quarto corpo, ossia l'immortalità."
Gurdjieff


Il termine "Quarta Via" è stato introdotto dalla straordinaria personalità di George Ivanovich Gurdjieff ed indica una nuova modalità di crescita e realizzazione spirituale al di là della Legge del tre - triamazikamno o delle tre vie tradizionali (la via del Fachiro, la via del Monaco, la via dello Yogi); è una via che - contrariamente alle prime - non richiede la rinuncia alle normali condizioni di vita e l'abbandono di famiglia e società. non può esserci sviluppo globale dell'essere senza percorrere una delle seguenti vie di realizzazione:
1) Via del Fachiro. E' la via di chi lotta contro i limiti del corpo fisico, attraverso prove dure, estenuanti e di terribile sofferenza (stare in piedi immobili nella medesima posizione per mesi o anni; oppure sedersi con le braccia tese, su un sasso nudo in qualsiasi condizione climatica; o ancora tenere le gambe nude in un formicaio, ecc...) ed arriva così a sviluppare uno straordinario potere di volontà sul fisico, il primo corpo.
2) Via del Monaco. E' la via della fede, del sentimento religioso e del sacrificio. E' una Via molto lunga di lavoro su di sé incentrato però per lo più sul secondo corpo, quello legato ad emozioni e sentimenti, sottomettendo tutto ad un'unica emozione devozionale (la Fede).
3) Via dello Yogi. E' la via della conoscenza e dello sviluppo dell'intelletto, il terzo corpo, e che deve però essere completata dal lavoro sul fisico e sulle emozioni (sebbene si abbia l'indubbio vantaggio di aver molto chiara la propria posizione e di sapere ciò che manca per la completezza e dunque quale direzione seguire).
La Quarta Via (4) non possiede una forma definita e dottrinale e molti negano addirittura la sua esistenza; il fulcro di tutto il lavoro sta nella richiesta di comprensione che si chiede all'adepto, in quanto tutto deve essere compreso e verificato, senza alcuna accettazione fideistica.
Sebbene non richieda di abbandonare le usuali situazioni di vita ordinaria necessita comunque di una precisa preparazione e di eliminare dal quotidiano tutte quelle condizioni che renderebbero il lavoro impossibile Il metodo del lavoro sta nella simultanea attenzione a tutti gli aspetti dell'essere (mentre si lavora sul corpo fisico, bisogna lavorare simultaneamente sul pensiero e sulle emozioni; lavorando sul pensiero, bisogna lavorare sul corpo fisico e sulle emozioni; mentre si lavora sulle emozioni, occorre lavorare sul pensiero e sul corpo fisico); ogni aderente a questa via deve fare solo ciò che gli è necessario e nulla che sia per lui inutile (si viene così ad eliminare tutto il superfluo che nelle altre vie si è mantenuto per tradizione). Gurdjieff definisce la quarta via come la via dell'uomo astuto, di colui cioè che conosce un segreto che gli altri non conoscono ("In che modo 'l'uomo astuto' abbia appreso questo segreto, non si sa. Forse l'ha trovato in qualche vecchio libro, forse l'ha ereditato, forse l'ha comperato, forse l'ha rubato a qualcuno. Fa lo stesso. L'uomo astuto conosce il segreto, e con il suo aiuto supera il fachiro, il monaco, lo yogi").
Nella personalità anticonformista e rivoluzionaria di Gurdjieff è possibile ravvisare delle similitudini attitudinali con IJP Appel Guéry, non a caso entrambi hanno operato per trasmettere delle conoscenze fuori dall'ordinario e con metodiche anch'esse del tutto extra-ordinarie, non di rado provocatorie nei confronti di chi si ostina a mantenere degli schemi di pensiero orizzontali e limitanti, sconnessi da un piano di verità superiore.
Le linee del lavoro secondo Gurdjieff sono tre: 1) Lavoro per e su se stessi; 2) Lavoro con e per gli altri; 3) Lavoro per l'idea del lavoro stesso.
La prima linea di lavoro utilizza come strumenti i movimenti ritmici e le Danze Sacre, dove si richiede lo sforzo di separare l'attenzione e di ricordarsi di sé, operando spesso in contemporanea movimenti contrastanti tra loro. All'inizio è importante non fare alcun tentativo di cambiamento, ma solo osservarsi ed accettarsi, si potranno così cogliere i meccanicismi del proprio modo di essere sul piano fisico, emotivo e mentale fino a che sarà possibile conoscere istanti di pieno "ricordo di sé". Associati alla musica i movimenti permettono il lavoro, in contemporanea, del centro emotivo (stimolato dalla musica stessa), del centro intellettuale (che deve tenere il conto dei movimenti) e del centro motorio-istintuale (che deve lottare contro tutte le inclinazioni fisiche personali).
La seconda linea di lavoro aiuta a diventare consapevoli del proprio modo di rapportarsi agli altri; si basa sull'osservazione degli schemi delle proprie reazioni emotive e sulla necessità della non espressione esterna delle emozioni negative (mantenendone però l'osservazione interna) che innesca una dura lotta tra essenza e personalità, fino al graduale crollo degli schemi emotivi meccanici della personalità. In questa seconda linea vige la regola della collaborazione tra i membri del gruppo nei vari tipi di lavoro fisico, artigianale, artistico che il gruppo stesso intraprende.
Con la terza linea di lavoro si sviluppa la crescita o l'acquisizione personale mediante il servizio disinteressato; qui l'iniziativa personale è consentita e incoraggiata.
Un altro cardine importante degli insegnamenti gurdjieffiani è la Legge delle Ottave (o Legge del Sette - heptaparaparshinokh), che descrive il modo in cui gli eventi naturali si sviluppano ed evolvono (dal meccanicismo alla consapevolezza) oppure il modo in cui involvono e decadono. Questa legge è rappresentata nella scala musicale (e nell'enneagramma) ed ogni nota corrisponde ad un evento nella sequenza naturale; esistono due soluzioni di continuità tra Mi-Fa e tra Si-Do - poiché mancano i semitoni - e ciò può determinare un'interruzione o una deviazione, a meno che non arrivi uno shock dall'esterno dell'ottava stessa: si definisce infatti "shock gurdjieffiano" un evento imprevisto, improvviso ed acuto che ci lascia da una parte esterrefatti ed in difficoltà, ma al contempo ci dona la possibilità di un salto di consapevolezza.
INTERVALLO MI-FA: è il primo intervallo in un'ottava ascendente; può ad es. essere rappresentativo del lasso di tempo che intercorre tra la preparazione di un progetto e la sua effettiva messa in pratica; normalmente questo intervallo si supera con più facilità di quello Si/ Do.
INTERVALLO SI-DO: è l'intervallo alla fine di un'ottava ascendente e può ad esempio essere rappresentativo della lotta necessaria per portare a termine un progetto e per completare tutte le questioni lasciate in sospeso quando si vuole chiudere un ciclo di attività.
Gurdjieff ricorre spesso a simbologie numerologiche per descrivere la realtà, ad es. l'universo viene descritto come composto da piani successivi ciascuno includente i livelli soggiacenti: dall'Assoluto esiste quindi un raggio di Creazione che finisce nel piano della Terra e della Luna e che è suddivisibile nei livelli 3, 6, 12, 24, 48, 96, i quali riflettono l'aumentare della complessità e della meccanicità dell'esistenza (il Mondo 96 è il livello della falsa personalitá; il Mondo 48 della vera personalitá; il Mondo 24 dell'essenza; il Mondo 12 del centro emozionale superiore; il Mondo 6 del centro mentale superiore).www.riflessioni.it/enciclopedia/gurdjieff.htm - www.quartavia.org

2 commenti:

  1. Questo testo che hai collezionato ha un fascino profondo... specchio della tua sensibilità e bellezza d'anima... però significa che con i miei 3 corpi non ci faccio nulla e non sono nulla!!!!! ;-)
    baci

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  2. mi trovo a combattere in un'ottava laterale ma non mi dò per vinta...la ricerca è il mio pane quotidiano...so che il nulla non mi spaventa credo nel 'nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma' e lotto in ogni istante per l'immortalità e la conquista dell'anima...quasi tutto il resto è solo vanità...

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