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domenica 28 agosto 2016

difendiamoci dagli dei*


Nella maggioranza delle religioni questi esseri sono generalmente definiti “spiriti”,sia pure con tanti nomi diversi e tipologie differenti, in quanto sono  sempre tenute in considerazione le grandi differenze esistenti fra di essi.  I Greci e i Romani sono stati coloro che più si sono avvicinati alla realtà nel chiamarli semplicemente “dei”, sebbene riconoscessero che questi spiriti potevano assumere forme corporee e che ci fossero anche tutta una serie di deità minori, soggette agli dei maggiori.
Le mitologie di tutti i popoli non sono altro che i ricordi deformati  di fatti accaduti migliaia di anni fa. 
L’Universo è come una scala infinita che parte da esseri elementari, imperfetti,   fino ad arrivare ad esseri perfetti; alla base troviamo la “materia”,  e alla cima il “regno dello spirito”, sopra il quale ci dovrebbe essere l’Entità che gli uomini chiamano, infantilmente, Dio.
Dio non  può essere definito, spiegato, dissezionato, reificato; è qualcosa di diverso da tutto ciò che la mente umana possa concepire o immaginare.  Se non fosse così, l’essenza stessa di Dio sarebbe  svuotata della sua Unicità.
Possiamo pensare a più scale nell’Universo per la moltitudine degli esseri che vi vivono.  L’uomo è un gradino di una di queste, mentre gli dei sono ad un gradino superiore molto probabilmente di un’altra e, per quanto si evolva o si reincarni su questo o su un altro pianeta, secondo varie credenze,  non  potrà mai passare alla scala di questi dei che, nel corso della storia,  hanno interferito e continuano ad interferire nelle vicende umane.
Sulla stessa scala dell’uomo, ai gradini inferiori, troviamo altri componenti e regni della Natura, il minerale, il vegetale, l’animale, l’organico, l’inorganico, ecc. e possiamo notare  che fra di essi vi è una gradazione, un passaggio modulato.  Infatti, ci sono molte creature che danno l’impressione di appartenere a due regni diversi o di essere una specie di ponte tra i due; è il caso degli aminoacidi, di certi funghi, dei coralli, delle proteine.
La composizione fisica del corpo umano non è che un compendio delle sostanze della Natura; dagli elementi semplici studiati dalla fisica e dalla chimica, fino alle profondità psichiche studiate dalla psicologia o alla grandezza mistica di cui ci parlano le religioni.
L’umanità ha sempre creduto e continua a credere che esistano esseri misteriosi, intelligenti, che si manifestano agli uomini in determinate occasioni con innumerevoli sembianze e modi di agire.  Questi esseri, provenienti  da altre dimensioni o piani di esistenza, appartengono ad altre scale cosmiche, diverse da quella umana; la loro evoluzione e ascensione verso  gradi di maggiore  maturità  e intelligenza si svolge su percorsi diversi, seppure in qualche modo paralleli a quelli umani. Questa, probabilmente, è la ragione per cui, a volte, avviene un certo contatto reciproco fra il nostro e il loro mondo,  le nostre e le loro vite.
Si è detto che gli dei sono esseri che, sia pure nella loro particolare scala evolutiva, sono ad un gradino superiore, o più elevato,  degli uomini; tuttavia ciò non vuole dire che siano superiori a noi in tutto. Certo lo sono in alcune manifestazioni di intelligenza, di forza o di potere; ma, per quanto riguarda l’etica, quella che definiamo “moralità” è tutta da riconsiderare  criticamente.
I valori fondanti delle specie viventi sono molti e molto diversi fra loro; possono addirittura esistere e funzionare in una determinata scala cosmica ed essere totalmente sconosciuti e incomprensibili ai componenti di altre scale.
Il termine “superiori”, quindi parlando degli dei, va inteso in modo relativo.  Superiori in conoscenze, in poteri fisici e psichici, in energia, ecc., ma non in virtù o valori morali vigenti tra gli esseri umani perché, spesso, le loro intromissioni sono molto negative per noi.
In sostanza,  questi “dei” sono molto lontani dalla perfezione; sono anch’essi creature dell’Universo in evoluzione.
Fra il loro mondo e il nostro o, detto in altro modo, fra la loro dimensione e la nostra, o fra il loro piano di esistenza e il nostro vi sono delle barriere fisiche per cui, molto spesso, il loro agire appare strano e incomprensibile per noi ed una di queste è sicuramente il nostro tempo, al quale si adeguano con grande difficoltà.
Non sono immortali, nel senso che noi diamo a questa parola, anche se i Greci e i Romani li ritenevano tali.  Sembra che la  permanenza “in vita” al loro piano cosmico sia molto più lunga della nostra terrestre; tuttavia anche per loro, giunge il momento in cui muoiono o abbandonano lo stato di dei, dovuto, probabilmente, ad una legge generale del Cosmo.
Nel  Cosmo tutto si rinnova costantemente, secondo una tendenza ascendente - non in senso geografico o geometrico - bensì dal “materiale” allo “spirituale”, dal meno “intelligente”, al più “intelligente, dal “ piccolo, imperfetto e debole” vero il “grande, perfetto e forte”.  Quando un essere vivente, nel corso della sua evoluzione, giunge  al gradino della coscienza o della intelligenza deve volere responsabilmente andare avanti nell’ascesa e il non farlo invece, sembra che comporti un arretramento sulla sua scala o addirittura qualche forma di sanzione.
Il movimento di ascesa non è sempre costante e uniforme, ma sembra realizzarsi, almeno in molte occasioni, a scale, a tappe, ad impulsi, tanto che si potrebbe dire che sia  ondulatorio o a spirale e che, a periodi di massimo avanzamento, se ne susseguano altri di stasi o di apparente retrocessione. Ciò potrebbe essere una valida spiegazione della morte che, dall’uomo è considerata come un male, ma che dal punto di vista cosmico è un passaggio al gradino superiore della scala di un essere soggetto alla legge di ascensione ed evoluzione. Considerata nel contesto cosmico, la morte è solo un sintomo della costante pulsazione della Vita  nell’intero Universo.
Quando un essere umano ha una visione reale di qualsiasi tipo, la sua psiche subisce profonde alterazioni, non sempre visibili.  Sarebbe meglio dire che,  quando  è vittima di un’apparizione,  per quanto lui si senta invaso dalla presenza divina, subisce una violazione psichica e forse anche fisica.
L’alterazione più profonda che il suo cervello registra si trasforma spesso in una forma depressiva mascherata che lo spinge sovente ad abbandonare la famiglia, la professione e, nei casi più gravi, al suicidio, anche se all’inizio si era presentata come una esperienza positiva che ampliava la sua intelligenza e le sue qualità mentali e psichiche.
Se possedessimo strumenti sufficientemente sensibili, potremmo percepire nel cervello di questo “prescelto” delle onde elettromagnetiche che non sono presenti nel cervello umano normale.
Le persone definite psichiche dalla parapsicologia, mistiche dalla religione, medium dallo spiritismo, contattati dall’ufologia, o con il termine generico illuminati, emettono tutti, senza eccezione con una potenza superiore al normale, un tipo di onde di frequenza e lunghezza specifiche che hanno il potere di alterare, anche incoscientemente, il meccanismo cerebrale dei discepoli e dei seguaci in genere.
 Il cervello del “maestro” o del “veggente”, quale potente emittente, in modo totalmente automatico e incosciente, invia nell’aria le sue onde che producono l’effetto di un vero e proprio bombardamento cerebrale, condizionando i seguaci.
E' importante però ricordare che gli dei non sono i "creatori dal nulla" del fenomeno della irradiazione straordinaria della mente degli illuminati poichè tutti gli esseri umani, in minore o maggiore misura, hanno la capacità di emettere determinate onde cerebrali captabili dai loro simili ed anche da certi animali, come dimostrato dalla parapsicologia in molte occasioni e in molti esperimenti.
Quando il cervello umano vibra ad un ritmo di 10 cicli al secondo è in grado di influenzare, a livello subatomico, qualunque materia vivente; il fatto è che questa capacità è atrofizzata e del tutto sconosciuta agli umani, mentre per gli dei è molto facile sfruttarla e potenziarla al massimo. E, se non la ritengono sufficiente, forniscono al soggetto prescelto, con mezzi a noi sconosciuti, altri poteri con i quali sarà più facile attrarre alla loro causa gli ignavi esseri umani. I grandi taumaturghi di tutte le religioni e i grandi Avatar sono esempi di questa attenzione.
Un contatto soft, in sordina, è  "l'ispirazione" o "suggestione", cioè quando gli dei usano mezzi più normali, meno invasivi della mente umana, magari subliminali, per "convincere" la persona prescelta, ispirandole in modo  più o meno marcato e costante, qualche idea, sistema o riforma da attuare e, se l'eletto non ha una posizione rilevante nella società in cui vive, sempre discretamente e "naturalmente" gli aprono le strade che lo portano a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il solo fatto di essere "dei", ovvero una specie di superuomini, come noi non siamo altro che super animali, dà loro il diritto di usare gli uomini come meglio ritengono, anche con la privazione della vita, se questo soddisfa le loro esigenze e il loro gusto.
Noi siamo stati illusi e ingannati dagli dei stessi, tramite le religioni, di essere i re del creato, sicuramente i personaggi centrali, i padroni del pianeta, sicché siamo del tutto disarmati e impreparati ad affrontare la verità della loro esistenza e del loro dominio. Il nostro piano materiale di vita non interferisce minimamente con il loro in quanto essi si trovano al di fuori del nostro spazio fisico, in una dimensione altra di questo immenso condominio che è il pianeta Terra.
Nel momento in cui qualcosa di vivo muore, gli elementi fisici materiali che la compongono tornano alla terra, dove continuano i loro interminabili cicli di disintegrazione, fusione, trasformazione.  Altri elementi, anch'essi fisici, ma non materiali, a livello quantico o subatomico, non entrano in questi ciclo, ma si liberano come energie e si aggregano con altre energie che vibrano alla stessa  o simile frequenza e dimensione.  Orbene, creature del Cosmo più evolute di noi, come gli dei, sono capaci di captare, per lo meno in parte,  queste energie, onde o vibrazioni che si liberano quando si disintegra la materia viva.
Pare che questa energia procuri loro un immenso piacere e, per questo, la cercano oggi come l'hanno sempre cercata, avvalendosi di mille stratagemmi.
Quando la materia viva, sia animale che vegetale, muore lentamente dopo un processo naturale di invecchiamento, questa energia vitale si va disperdendo a poco a poco prima del momento finale e, per questo, è molto più difficilmente captabile ed utilizzabile da chi ha l'interesse a farlo; però, quando un essere vivente è nel pieno delle sue forze e, per una causa o per l'altra, muore di morte naturale, come accade ad un animale sgozzato, o si disintegra rapidamente, allora tutta l'energia vitale sgorga come torrente impetuoso e diventa sostanziosa.
Il modo più facile e normale per disintegrare la materia viva è la cremazione e, l'energia che si libera, può essere generata sia dal mondo animale, sia dal mondo vegetale che, essendo meno potente, deve essere di proporzioni enormi per risultare "fruibile" (estesi incendi boschivi che durano giorni e giorni, per esempio).
Dobbiamo ricorrere alla Storia e ricordare che gli dei, in tutte le religioni dell'antichità, invece di esigere atti di pentimento collettivo emozionali, preghiere razionali da parte dei loro popoli, il massimo contributo religioso che esigevano era "l'olocausto", ovvero cerimonie nelle quali dapprima si sacrificava la vittima animale o umana, poi la si bruciava integralmente in modo che nessuno ne potasse trarre profitto.  Doveva ardere fino a consumarsi, come indica il termine "olocausto" che deriva da due parole greche che significano "tutto bruciato".
Nelle grandi solennità greche e romane si facevano grandiosi sacrifici animali, soprattutto di bovini bruciati su enormi pire, che si chiamavano "ecatombe", altre due parole greche che significano "cento buoi".
Queste cerimonie, che culminavano con grandi falò, erano il modo perfetto che gli dei avevano per "spremere" tutta l'energia vitale di quelle creature viventi: in primis mediante lo sgozzamento delle vittime, con conseguente spargimento di sangue, ottenevano l'energia sottile che apprezzavano maggiormente, quella emanata dai corpi agonizzanti, in particolare dai cervelli tormentati e terrorizzati; in seguito, già morta cerebralmente la vittima, il fuoco si faceva carico di liberare in modo rapido  l'energia vitale ancora racchiusa nelle cellule di tutto l'organismo.
Queste onde di energia che si sprigionavano dai corpi fumanti delle vittime costituivano, come già si è detto, una specie di droga, un aroma per i sensi degli dei.  Nel Pentateuco si parla ripetutamente di questi "sacrifici di arrosti" che erano "cibo tranquillizzante per Yahvè", o che salivano a lui come "aroma calmante".
Riassumiamo ora le diverse cose che gli dei cercano fra di noi.
- In primo luogo, le onde che sono prodotte da un cervello eccitato;
- le "onde della vita", ovvero le onde che sono sprigionate da un corpo vivente stroncato da morte violenta;
- le onde sprigionate da tutte od ognuna delle cellule che vivono per un certo tempo anche dopo la morte dell'animale o uomo che sia;
- il sangue versato perchè, quando è fuori dal corpo, libera un'energia molto ambita da loro
Oltre a ciò, ci sono altre cose che  cercano e trovano nella nostra dimensione che noi con notiamo o non percepiamo e che, probabilmente, anche se ci fossero spiegate, non saremmo in grado di capire.
Se gli dei cercano il dolore, l'eccitazione e il terrore perché il cervello umano produca in abbondanza le onde che interessano loro, e ancor meglio, le vite umane stroncate violentemente con spargimento di sangue, allora dobbiamo convenire che la guerra è lo strumento perfetto.
La diversificazione delle lingue, il "non capirsi", ossia l'assenza di comunicazione, facilita enormemente la separazione non solo fisica, ma anche animica, il ché può degenerare in odi, malintesi e guerre, come infatti è sempre avvenuto in quest'epoca storica giudaico-cristiana.  Come le religioni, anche le lingue da un lato sono strumenti per unire i popoli, dall'altro occasioni di divisione, incomprensioni e ostilità verso gli "altri da sé".
L'esperienza dell' Esperanto è venuta a cadere perchè non c'è mai stato interesse da parte dei potenti a sostenerla; anzi vi è sempre stata indifferenza e disattenzione.  Questi personaggi si guardano bene dal fare qualcosa di veramente utile all'umanità tutta; preferiscono continuare con il loro "politicare", nella bella vita a spese del popolo, nei  giochi di potere nei quali danno briglia sciolta alle loro paranoie.
Dal canto nostro, noi esseri umani abbiamo selezionato e manipolato le specie animali e ottenuto cani con zampe corte o  lunghe da sfruttare nei vari tipi di caccia, cani da guardia o di compagnia.  I cani non sono coscienti di queste manipolazioni e, disgraziatamente, nemmeno noi umani  siamo coscienti di essere stati manipolati a nostra volta.
L'Africa è il continente dei Neri; l'America è il continente dell'uomo dalla pelle ramata; nella maggior parte dell'Asia il tratto comune sono gli occhi a mandorla; in India abbiamo un diverso colore di pelle e tratti caratteristici; nel Mediterraneo esistono almeno un paio di razze diverse e, per ultimi e senza preistoria, i Biondi del Nord Europa che sembrano essere l'ultima creazione degli dei e molto simili a loro, almeno come ce li hanno descritti i Greci e i Romani e come si presentano alcune volte quando scendono dalle loro navi UFO e che, come razza, sono gli attuali dominatori del mondo.
E lo sport? Abbiamo più volte detto che, per ottenere ciò che cercano, tendono ad adunare gli uomini e  ad eccitarli, in modo che i cervelli producano quell'energia da loro tanto ambita.  Immaginiamo gli stadi nel pomeriggio della domenica, gremiti di gente urlante arrabbiata o esaltata;  diffusi a tappeto in tutte le regioni, gli stati e in tutti i continenti; immaginiamo questi esseri invisibili che, come api che volano di fiore in fiore succhiando il nettare,  suggono le sottili vibrazioni emanate dagli eccitati cervelli di tutte queste masse umane domenica dopo domenica, anno dopo anno con o senza crisi economica, sociale o politica; superando tutte le difficoltà climatologiche perchè lo spettacolo deve continuare in ogni caso.
Dalla lettura dei testi biblici appare come gli dei esigessero anche la cremazione di determinati vegetali "squisiti", tipo cedro e issopo,  in quantità e metodi specifici in quanto potevano costituire un condimento adatto alla cremazione dell'animale che era il pezzo forte del sacrificio.   Yahvè pretendeva anche  quotidianamente "l'offerta di cereali", secondo minuti particolari di quantità, tipo e modi di cottura,  in rapporto alla carne bruciata.  Questi cereali dovevano essere sempre "senza lavaggi", arricchiti con incenso e olio d'oliva, salati, ma mai si doveva aggiungere del miele.
Curiosamente, queste particolarità le ritroviamo anche nelle offerte che gli dei mesopotamici esigevano dai loro popoli, il che ci fa supporre che Yahvè sia uguale a tutti gli altri "falsi dei" e spiega anche le sue tremende gelosie nei loro confronti.
Come ci dicono le scritture, la sua impazienza di sentire il "soave odore tranquillizzante" era tale per cui, a volte,  scendeva lui stesso ad arrostire le offerte per captare da vicino ciò che bramava, in forma di nube, ossia nella "sua gloria"...Questa è la legge dell'olocausto; l'olocausto arderà sul focolare dell'altare dalla sera alla mattina e dalla mattina alla sera; il fuoco dell'altare dovrà sempre restare acceso...."
Il 2° Libro delle Cronache della Bibbia ci descrive la consacrazione del tempio di Salomone, circa 300 anni dopo la morte di Mosé:
"... Quando i sacerdoti uscirono dal santuario, la casa si riempì della nube, la stessa casa di Yahvè... e i sacerdoti non poterono continuare nel servizio a causa della nube, perchè la gloria di Yahvè riempiva la casa di Dio... Quando Salomone finì di pregare, scese fuoco dal cielo che divorò l'olocausto e i sacrifici e la gloria di Yahvè riempiva la casa....  Il re Salomone offrì in sacrificio 22000 buoi e 120000 pecore così inaugurarono la casa di Dio il re e il suo popolo... "
La presenza di Yahvè era fisica, non simbolica; il popolo vedeva la nube, esattamente come ai giorni nostri molta gente ha visto piccole nubi fare cose strane e inspiegabili. 

Dobbiamo difenderci dagli dei perchè, a lungo andare, il contatto con loro è nocivo per noi.
I credenti nello spiritismo, come i fanatici religiosi e i devoti degli UFO credono che le loro "guide", i loro "santi", i loro "protettori extraterrestri" non ingannino mai, ma  che solo gli spiriti meno evoluti lo facciano.
La realtà, però è che con i tre fenomeni: religione, spiritismo e Ufo bisogna andare con i piedi di piombo perchè l'inganno è all'ordine del giorno; nè i "santi" sono sempre stati santi quanto lo abbiano creduto i religiosi; nè i "buoni fratelli dello spazio" siano sempre stati buoni come credono i loro sostenitori; nè le "guide spirituali" guidino sempre come credono gli spiritisti.
Tutta la storia umana è stata sottilmente guidata dagli dei in modo che noi facessimo esattamente ciò che conveniva loro.  La razza umana ha visto ripetutamente frustrata la sua ascensione verso livelli di coscienza più alti, più evoluti, a causa degli interventi degli dei, interessati a che l'uomo non maturasse e continuasse a servirli senza averne alcuna consapevolezza. Per questo hanno usato tutti i trucchi e i falsi valori di patria, lingua, guerre e, soprattutto religioni e dogmi che hanno tenuto incatenato lo spirito umano per millenni.
I grandi avatar o fandatori di religioni, malgrado normalmente ci vengano presentati come esseri "divini", "figli di Dio" o "inviati dal Cielo", ecc:, in realtà sono esseri umani che gli dei hanno preparato per una straordinaria missione fra i loro fratelli, gli esseri umani.   Li hanno dotati di facoltà psichiche e poteri sulla materia tali da apparire, agli occhi degli altri mortali, "dei autentici"
Le religioni per i popoli e i "poteri" per gli individui, in un primo tempo sono utili, ma poi a lungo andare, generano disastri.
Questa paralisi della mente, in persone poco dotate intellettualmente, degenera spesso nel nefasto fanatismo che tanto male ha arrecato all'umanità nel corso dei secoli.  Il fanatico è un individuo che, convinto di possedere l'unica assoluta verità, rifiuta ogni   ragionamento e usa qualsiasi mezzo, anche la violenza, per affermare la supremazia del suo dio.
Ci dobbiamo difendere dagli dei perchè non ci lasciano essere uomini liberi e razionali e la prova sta nell'orrenda storia umana, vogliono che continuiamo ad essere loro schiavi incoscienti e sottomessi perchè ci temono come rivali nel dominio del pianeta.
Perciò:
Non invocare nessuno. Non evocare nessuno per adorarlo.  Non prostrarti davanti a nessun dio-persona o dio-cosa per rendergli culto o celebrare riti
Il vero Dio dell'Universo, la Suprema Intelligenza, totalmente inconoscibile nella sua interezza dalla mente umana, non esige che le sue creature gli rendano costantemente adorazione; continua nella sua interminabile impresa di creare, compiacendosi nel veder evolvere le sue creature secondo la loro natura, senza l'obbligo che si rivolgano continuamente a Lui per ringraziarlo o per supplicarlo di non essere condannate ad un castigo eterno.
Eliminare il trauma: Liberare l'anima da tutte le paure, le angustie e le deformazioni che le erronee credenze religiose (in ultima analisi, gli dei) ci hanno inculcato nel corso dei secoli e nel corso della nostra vita
Einstein parla ripetutamente dell'argomento che definisce "religiosità cosmica", difficile da comprendere perchè da essa non scaturisce un concetto antropomorfico di Dio.  "... E' uno stadio dell'esperienza religiosa che riescono a superare solo certe società e certi individui particolarmente dotati"  da: "La mia visione del futuro".
Dio pulsa nell'Universo che ci circonda ed è troppo grande per essere recepito dalla nostra mente; tuttavia dobbiamo concepirlo in noi stessi come Onnipotenza, Ordine, Grandiosità, Luce, Bellezza e Amore: noi siamo suoi figli e partecipiamo alla Sua Divinità.
"Sarete come dei" Questa famosa frase biblica, che ci fu sempre presentata come una menzogna con la quale Satana, nell'Eden, tentò di ingannare l'uomo, alla luce di questo nuovo modo di vedere le cose, risulta essere una grande verità e una indicazione da seguire se l'umanità vorrà superare il pericoloso stato in cui si trova attualmente.
Evolviamo razionalmente senza paura. Dobbiamo evolvere intellettualmente, ampliando ogni giorno le nostre conoscenze per poter comprendere meglio il nostro mondo e l'universo che lo circonda; moralmente, migliorandoci ogni giorno, essendo più rispettosi dei diritti di tutti e del retto ordine della Natura;  cooperatori  della giustizia e del bene per tutta l'umanità; esteticamente, cambiando i nostri gusti primitivi e materialisti con altri degni di menti più evolute.  Non solo si deve amare la Bellezza, ma si deve anche cercare di crearla, ognuno secondo le proprie forze e la si deve godere.  Infatti, questo mondo è un gradino dell'infinito ascendere di tutto l'Universo, dal meno perfetto al più perfetto; abbelliamo pertanto il nostro mondo e la nostra vita, godiamone come rendimento di grazie alla grande Intelligenza dell'Universo.
* estrapolato dal libro di Salvador Freixedo - Rissveglio Ed.

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