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giovedì 11 agosto 2016

Mi manchi



Mi manchi
pescatore triste

con tutti i tuoi ami affilati e lucenti
con le tue mille esche raffinate
preparate con cura maniacale nelle notti insonni
incastonate alle mie veglie sature di attese senza fine.

Mi manchi
pescatore bambino

tu che cerchi proprio là
dove si specchia il cielo
il tuo immenso tesoro
così profondamente nascosto
dentro le pozze dimenticate qua e là
 dall’ultima acqua piovana e poi
sfinito e... a tratti, soddisfatto, te ne vai
perché domani tornerai
anche se in fondo al cuore tu già lo sai
che mai lo troverai.

Mi manchi
pescatore solitario

quando ti tuffi negli abissi
e ti apposti in agguato
mentre trattieni il fiato intento a colpire
ma poi riponi trionfante di malinconia quella fiocina già pronta
e lasci fuggire via con gesto generoso,
vinto dalla pietosa sfida,
la preda tua più ambita.

Mi manchi
pescatore folle

al di là di te e del tuo silenzio
e al di là di questo mio
stupido...lasciarmi vivere... così...
senza poter più fendere l’increspatura dell’onda
con la luce più brillante di quel sole
che vedeva brillare
gli occhi miei dentro ai tuoi occhi.

Mi manchi
pescatore muto

al di là del mio non capirti...
e del tuo non voler capire
al di là di un ‘‘noi’’ che non è mai esistito
 e del sogno infranto di una vita in cui
un tempo ormai lontano...
per un solo attimo
 si è affacciata, con repentino incanto,
la sinfonia di quell’unica
ultima domanda
a tutti i miei perché
senza risposta.

Ed ora, mio
pescatore schivo

come vorrei tornare a bussare alla tua porta
sempre chiusa
per vedere, per una volta ancora,
le tue belle labbra carnose
ed ascoltare ancora
la tua timida voce...
perché tu non lo sai
tu non sai quanto fa male...
perché

mi manchi
 
da togliere il respiro
 
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