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venerdì 26 ottobre 2012

gioia&dolore



"Attraverso la nostra ignoranza rincorriamo le ombre, dimoriamo nelle delusioni, incapaci di affrontare le tempeste che la vita ci porta. Non siamo capaci di stare come le querce che ci sono lungo il confine di Amaravati, che resistono all’inverno e superano tutte le tempeste che le colpiscono. In Ottobre lasciano cadere con grazia le loro foglie. E in estate sono di nuovo in fiore.
Qualcuno potrebbe pensare che sia contraddittorio il fatto che un messaggero celeste possa presentarsi con le sembianze di un vecchio: "Cosa c’è di celestiale in un vecchio che si trascina lungo il bordo della strada?". Ma è un messaggero divino perché la sofferenza è la nostra maestra, è attraverso la nostra esperienza e la nostra abilità nel contemplare la sofferenza che noi impariamo la Prima Nobile Verità.
Molte persone vogliono scalare l’Everest, la montagna più alta del mondo, ma in realtà c’è un Himalaya qui, in ognuno di noi"


SEMINARIO RESIDENZIALE 27 – 28 ottobre 2012 - Buddhadharma


Immagine
Tan Mahapanyo

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