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domenica 14 ottobre 2012

io non sono io

Non sono io
sono colui che cammina accanto a me
senza che io lo veda,
che, a volte, sto per vedere,
e che, a volte, dimentico.
Colui che tace, sereno, quando parlo,
colui che perdona, dolce, quando odio,
colui che passeggia là dove non sono,
colui che resterà qui quando morirò.
Yo no soy yo.
Soy este
que va a mi lado sin yo verlo,
que, a veces, voy a ver,
y que, a veces olvido.
El que calla, sereno, cuando hablo,
el que perdona, dulce, cuando odio,
el que pasea por donde no estoy,
el que quedará en pie cuando yo muera.

Juan Ramon Jimenez

VEDO MONDI E SONO CIECA...

Sono abitatrice delle sabbie, di alte spume:.
le navi passano per le mie finestre
come il sangue nelle mie vene.
come i piccoli pesci nei fiumi…
Non hanno vele e hanno vele;.
e il mare ha e non ha sirene;
e io navigo e sto ferma
vedo mondi e sono cieca.
perché questo è un male di famiglia,
essere di sabbia, di acqua, di isola…

E persino senza barca naviga
chi al mare è stata destinata.
.
Dio ti protegga, Cecilia
che tutto è mare e niente più.

Cecilia Meireles
"I movimenti di tensegrità sono molto antichi e sono stati sperimentati forse per migliaia di anni: sono così dolci e così focalizzati che il loro effetto è straordinariamente benefico. Gli stregoni dell’antico Messico che li scoprirono affermavano che portavano la vita tramite l’ossigeno e la circolazione fino alle parti più recondite del corpo, le quali non vengono quasi mai utilizzate in circostanze ordinarie."

 
notte indimenticabile di stelle sulla Majella con: zoi, viola,
maria sole, giovanni, riccardo, laura, luciana, lorella, alessandro...
e di passi... e di suoni... e di respiri con la natura...
"I veggenti,  piuttosto che cercare di classificare i loro simili, preferiscono sognarli...
Sanno che hanno pochissimo tempo in questa forma organica, e vogliono passarlo
colmandosi di consapevolezza, piuttosto che di dati inutili."
"I sensi dell'uomo possono svolgere due funzioni: una è vedere l'energia in grande come fluisce nell'universo e l'altro è "interpretare le cose in questo mondo"
Le vere domande che dovremmo fare a noi stessi sono: ‘Cosa stai facendo della tua vita? Stai seguendo un sentiero con un cuore?’ Se non è un sentiero con un cuore, allora dobbiamo avere il coraggio di lasciarlo e trovare qualcosa che lo sia, prima che termini il nostro breve tempo sulla terra. I guerrieri non devono preoccuparsi delle "faccende quotidiane" perché "l’unica cosa che importa è l’incontro con l’infinito". Come don Juan, e i veggenti del suo lignaggio, Carlos Castaneda parlava in termini di fatti energetici: conclusioni a cui erano giunti quei veggenti basandosi sulla loro abilità di vedere l’energia direttamente così come fluisce nell’universo. Lo sforzo di Carlos Castaneda di descrivere questi fatti energetici serviva a costruire un ponte – per i suoi apprendisti e per tutti i praticanti dei passi magici – tra il mondo cognitivo di tutti i giorni e il mondo cognitivo dei veggenti dell’antico Messico. Ci disse che ci aveva condotto fino a quel ponte, ma che attraversarlo doveva essere una decisione volontaria per ciascuno di noi individualmente. La "battaglia" è dovunque (e in ogni momento). È proprio qui, proprio adesso.
C'è da dire che tutto ciò che facciamo "importa". Come viviamo la nostra vita importa.
Il mondo in cui viviamo, e le circostanze quotidiane, sono straordinari, e servono come arena per la nostra consapevolezza che si risveglia. Gli animali, le piante, gli alberi le rocce, gli elementi, i pianeti e le stelle sono senzienti e insieme agli esseri umani, creano un tessuto interattivo di coscienza. Possiamo connetterci a quel tessuto qualunque sia il nostro ambiente - una piccola città, una città grande, la campagna, ecc. Possiamo rivolgere lo sguardo al cielo, notare il movimento delle nuvole, i cicli e le stagioni della terra e delle stelle. Gli ingredienti che possono aiutare ad aumentare la nostra consapevolezza si trovano nella nostra vita quotidiana - il nostro lavoro, la famiglia, le relazioni, i suoni, i le fragranze, tessuti ed esperienze che si trovano di fronte a noi ora. Possiamo utilizzare gli strumenti della nostra tecnologia per comunicare in una certa maniera, e poi metterli da parte per essere presenti all'esperienza immediata, così non ci riempiamo di informazioni decontestualizzate piuttosto che di saggezza.
Un mondo invisibile di esseri senzienti o consapevolezze chiamate seconda attenzione pervade o esiste accanto al nostro. Possiamo integrare la visione espansa della seconda attenzione per una consapevolezza e uno scopo più grandi nella nostra vita di ogni giorno attraverso lo sforzo continuo di essere consapevoli di sé stessi, degli altri e del mondo, e; l'integrazione del sé - che include il corpo fisico e la sfera luminosa di energia che fluisce attraverso e intorno ad esso - e ciò che don Juan chiamava il corpo di sogno, o il corpo energetico: la nostra sfera gemella, composta interamente di energia. La nostra esperienza del mondo è un'interpretazione, che può cambiare.
Tensegrità potrebbe essere considerata una pratica di ermeneutica applicata. Ermeneutica si riferisce allo studio dell'interpretazione - prima era volta all'interpretazione dei grandi testi del mondo, poi si è ampliata ad intendere l'interpretazione della realtà stessa.  Ermeneutica applicata significa riconoscere su un piano pratico il modo in cui siamo influenzati dalla nostra cultura, dalla lingua, dalla famiglia, come interpretiamo il mondo - prendendo quindi quegli aspetti che maggiormente apportano un miglioramento e liberandoci dal resto. Libertà significa abilità di vedere oltre le nostre interpretazioni abituali della realtà, al fine di seguire la guida del nostro veggente interiore - la parte di noi che è direttamente collegata al cuore intelligente dell'universo chiamato intento. Qualche volta sentiamo l'idea che libertà significa “non avere responsabilità.” I nostri insegnanti mettevano l'enfasi sulla libertà come esattamente l'opposto; si tratta di esaminare le nostre convinzioni e azioni, assumendosi la responsabilità per la nostra propria esperienza di vita e del mondo; significa riconoscere, senza giudicare, che attraiamo esperienze che vibrano in accordo con il nostro proprio stato dell'essere - e che connettendoci con l'intento, possiamo, poco a poco, cambiarlo.
La libertà comincia decidendo che vogliamo essere consapevoli, quindi riallineando la nostra attenzione ed energia a tale scopo. Le arti che ci possono aiutare in questa ricerca includono: i passi magici (praticati in silenzio, o con la musica o con suoni della natura), la ricapitolazione o rivisitazione della vita; il sognare e il silenzio interiore. Tutte queste pratiche considerano che il nostro stato fisico e la respirazione sono strettamente legate al nostro stato mentale ed emotivo e alla nostra consapevolezza, e che l'essere nella sua completezza, corpo e corpo energetico, è il veicolo della percezione. Tutte queste imprese sono guidate da una premessa: l'Amore è la forma più alta di intelligenza: amore verso sé stessi, per gli altri, per la straordinaria essenza di questo mondo. Amore per questo istante.

“Non c'è alcun bisogno di trascendere il mondo. Tutto ciò che abbiamo bisogno di sapere è proprio davanti ai nostri occhi, se facciamo attenzione... Per me il modo di vivere—il sentiero con un cuore...è una presenza nel mondo.”
Carlos Castaneda
Because change,
is the only constant,
the signal for rebirth,
the egg of the phoenix… 
 Christina Baldwin
I went to the woods because I wished to live deliberately,
to front only the essential facts of life,
and see if I could not learn what it had to teach, and not,
when I came to die, discover that I had not lived.
Henry David Thoreau
Life is what happens
while you are busy
making other plans.  
John Lennon

I nagual del lignaggio di Don Juan, in tempi antichi, stabilirono la validità di percepire l'energia direttamente, cosa che chiamarono vedere, cominciarono a perfezionarlo applicandolo a loro stessi. Essi cioè, ogni qualvolta lo desideravano, percepivano l'un l'altro come un conglomerato di campi energetici. Gli esseri umani percepiti in tal modo appaiono al veggente come delle gigantesche sfere luminose. La dimensione di queste sfere luminose corrisponde alla larghezza delle braccia estese verso l'esterno. Quando gli esseri umani vengono percepiti come conglomerati di campi di energia, si può percepire una zona di intensa luminosità all'altezza delle scapole, ad un braccio di distanza da quest'ultime, dietro la schiena. Gli stregoni dei tempi antichi che scoprirono questo punto di luminosità, lo chiamarono punto d'assemblaggio, perché conclusero che è lì che la percezione viene assemblata. Essi notarono, aiutati dal loro vedere, che in quel punto di luminosità, la cui ubicazione è omogenea per tutta l'umanità e che, generalmente, si può spostare orizzontalmente un po' più a destra o a sinistra, mantenendosi però sulla stessa linea e alla distanza di un braccio nella parte dietro del corpo, lì convergono miliardi di campi di energia sotto forma di filamenti luminosi che costituiscono l'universo in generale. I filamenti che convergono in quel punto, diventano dati sensoriali utilizzabili dagli esseri umani in qualità di organismi. L'utilizzazione dell'energia trasformata in dati sensoriali fu vista dagli stregoni come un atto di pura magia: energia in generale trasformata dal punto d'assemblaggio in un autentico mondo omnicomprensivo in cui gli esseri umani come organismi possono vivere e morire. L'atto di trasformare l'afflusso di pura energia nel mondo che percepiamo, fu attribuito da quegli stregoni ad un sistema di interpretazione. La loro strepitosa scoperta, strepitosa per loro, naturalmente, e forse per alcuni di noi che posseggano l'energia per essere attenti, fu che il punto d'assemblaggio non solo era il luogo dove la percezione veniva assemblata trasformando l'afflusso di pura energia in dati sensoriali, ma era anche il punto in cui aveva luogo l'interpretazione dei dati sensoriali. La loro successiva straordinaria osservazione fu che, durante il sonno, il punto d'assemblaggio si sposta al di fuori della sua posizione abituale in maniera molto naturale e discreta. Essi scoprirono che quanto più grande è lo spostamento, tanto più bizzarri sono i sogni che lo accompagnano. Gli stregoni, da queste osservazioni compiute attraverso il vedere, passarono di colpo all'azione pragmatica dello spostamento volitivo del punto d'assemblaggio, e chiamarono i loro risultati finali l'arte del sognare. Quest'arte fu definita da quegli stregoni come l'utilizzazione pragmatica dei sogni ordinari allo scopo di creare un accesso ad altri mondi mediante l'atto di spostare il punto d'assemblaggio volontariamente e di mantenere anche la nuova posizione in maniera volontaria. Le osservazioni degli stregoni, nel praticare l'arte del sognare, erano un commisto di ragione e di vedere l'energia direttamente così come fluisce nell'universo. Essi realizzarono che il punto d'assemblaggio, nella sua posizione abituale, è il luogo dove converge una determinata minuscola porzione di filamenti energetici che compongono l'universo; ma quando il punto d'assemblaggio cambia posizione, specialmente (con notevole sforzo energetico da parte dello sciamano) quando entra all'interno dell'uovo luminoso, e si avvicina nei pressi dei punti vitali, una differente minuscola porzione di filamenti energetici converge su di esso, dando come risultato un nuovo flusso di dati sensoriali: campi di energia differenti da quelli abituali vengono trasformati in dati sensoriali, e questi differenti campi di energia vengono interpretati come un mondo differente. La pratica dell'arte del sognare (e soprattutto del sogno lucido, da svegli) assorbì gli stregoni completamente. Nel corso di questa pratica, essi sperimentarono stati di agilità e benessere fisico ineguagliati, e nello sforzo di riprodurre quegli stati nelle ore di veglia, scoprirono che erano in grado di ripeterli eseguendo certi movimenti del corpo. I loro sforzi culminarono con la scoperta e lo sviluppo di un gran numero di tali movimenti che chiamarono passi magici. Per gli stregoni messicani dell'antichità, i passi magici divennero il loro bene più caro (generalmente ad ognuno di loro venivano dati in sogno dei passi specifici che erano quelli più adatti a proteggerli). Li circondarono di mistero e di rituali e li insegnarono solamente ai loro iniziati, e in estrema segretezza. Questo fu anche il modo in cui don Juan li insegnò ai suoi apprendisti. I suoi apprendisti, essendo l'ultimo anello del suo lignaggio, giunsero alla conclusione unanime che continuare a mantenere segreti i movimenti magici andava contro la loro intenzione di rendere accessibile il mondo di don Juan ai loro compagni uomini. Decisero quindi di riscattare i passi magici dalla loro condizione di oscura segretezza. Crearono così la Tensegrità, un termine questo proprio dell'architettura, che significa "la proprietà dell'ossatura muraria che impiega componenti di continua tensione e componenti di discontinua compressione in modo tale che ogni componente operi con la massima efficienza ed economia". Questo nome risulta estremamente appropriato perché è formato dalla combinazione di due termini: tensione, ed integrità; termini che connotano le due forze trainanti dei passi magici.

 

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