Translate

martedì 4 dicembre 2012

gli arcani maggiori secondo Jodorowsky


IL MATTO: Lo sai che in qualunque momento si può verificare un cambiamento di coscienza, non sai che all'improvviso puoi cambiare la percezione che hai di te stesso? A volte si crede che agire significhi avere successo rispetto a qualcun altro. Errore! Se vuoi agire nel mondo, devi far esplodere la percezione dell'io di che ti è stata imposta, appiccicata addosso, e che si rifiuta di cambiare. Devi ampliare i tuoi limiti all'infinito, senza posa. Devi entrare in trance. Lasciati possedere da uno spirito più forte del tuo, da un'energia impersonale. Non si tratta di perdere la coscienza, ma di lasciar parlare la follia originale, sacra, che sta dentro di te. Smetti di essere il testimone di te stesso, smettila di osservarti, sii attore allo stato puro, un'entità in azione. La tua memoria smetterà di registrare i fatti, le parole e i gesti che hai compiuto. Perderai la nozione del tempo. Fino ad ora hai vissuto sull'isola della ragione trascurando le altre forze vive, le altre energie. Il paesaggio si allarga. Unisciti all'oceano dell'inconscio. Allora sperimentai uno stato di super coscienza in cui non esistono fallimenti né incidenti. Non hai una concezione dello spazio, diventi spazio. Non hai una concezione del tempo: sei il fenomeno che arriva. In questo stato di presenza estrema, ogni gesto, ogni azione sono perfetti. Non puoi sbagliarti, non esistono un piano né un'intenzione. Esiste soltanto l'azione pura nell'eterno presente...

I IL BAGATTO - Sono nel presente. Qualunque sia l'azione che intende intraprendere, è venuta l'ora di farla. Fate come me: guardate tutti momenti in cui non siete voi stessi, in cui non vivete nel qui e ora, che è il momento dell'eternità e il luogo dell'infinito. Che cosa aspettate?Sbarazzatevi degli inutili fardelli che sono i residui del passato e il timore del futuro. Incarno l'energia che chiamiamo Coscienza. Sono assolutamente presente qui, in questo corpo, tra altri corpi, in uno spazio e un tempo definiti. Non sono separato da ciò che mi circonda. Sono consapevole della stupefacente varietà di tutto quello che è. Vi invito a vivere con me questo inventario. Siete coscienti di tutti gli spazi, di tutta la materia: alberi, piante, galassie, atomi, cellule. Se sono cosciente, non sono soltanto uno spirito limitato a una determinata forma, ma mi trasformo nella totalità dell'opera divina. Come si fa assere coscienti? È  semplice: in voi non devono esserci né il passato né il futuro, ma soltanto un momento, il momento cosmico. Occorre mettere fine una volta per tutte alle devianze dell'ego, alle antiche fatiche.

II LA PAPESSA - Ho stretto un'alleanza con il mistero che chiamo Dio. Da questo momento, nel mondo materiale vedo soltanto la Sua manifestazione. Quando osservo le mie carni, o il legno o la pietra, scopro in esse la presenza del Creatore. Ogni sfumatura, ogni tessuto, ogni variazione della realtà è una delle sue forme che si manifesta nella sua infinita varietà. Vivo nel mondo dell'energia divina. Palpito con tutta la materia. Sotto ai miei piedi, l'intero pianeta sussulta: anch'esso è una sua manifestazione, soltanto più vasta. Sto vibrando al ritmo dell'universo, insieme al fuoco, agli oceani, alle tempeste, alle stelle....L'energia di tutto il creato viene da me. Eppure sono una creatura vergine. Nulla è entrato in me tranne l'impensabile Dio, non conosco l'impurità. Posso entrare in contatto con voi soltanto in questa dimensione intatta e sacra del vostro essere, la vostra essenza virginale. Se venite a parlarmi di passione, di sessualità, di emozione, non comprenderò le vostre parole. Sono al di là di tutto questo, al di là dell'angoscia e anche della morte. Ma se Dio sta nella materia, questa è immortale, e io non ho più alcun timore e alcun desiderio.

III L'IMPERATRICE Sono la creatività senza una finalità precisa. Esplodo nell'infinità delle forme. Sono io, dopo l'inverno, a tingere di verde tutta la Terra. Sono io a riempire il cielo di uccelli, gli oceani di pesci. Quando dico "creare", parlo di trasformare: sono io a far sì che il seme si spacchi per far spuntare il germoglio. Se comincio a generare i bambini, posso dare alla luce un'umanità intera. Se si tratta di fruttificare, sono in grado di produrre tutti i frutti della natura. La mia mente non si tira mai indietro: una parola, un grido e partorisco un mondo...Sono la mente creativa. Ascoltatemi e lasciatemi agire dentro di voi, perché vi do la cura: qualunque problema, qualunque sofferenza proviene da un Io tormentato dall'incapacità di creare. Sono l'attività, la seduzione, il piacere. Non v'è niente in me che non sia bello. Non esiste la possibilità di sottovalutarmi: sono quello che sono, sempre piena e viva. Non appena mi incarno in un corpo, questi diventa sublime. Niente e nessuno mi può resistere, sono la seduzione spirituale, carnale, totale. In me non c'è nulla di repellente, nulla che sia ridicolo o brutto.

IV L'IMPERATORE - Sono la sicurezza. Sono la forza in persona. Quando parlo in voi, vi faccio capire che non esiste alcuna debolezza. Finché non mi avete visto, conoscete soltanto l'insicurezza. Non avete il potere di fare, di esprimervi, di opporvi: siete soltanto vittime. Ma con me ogni vostro timore svanisce. Smettetela di esitare e sminuirvi. Nessuno può costringervi a fare quello che non volete fare. Le mie leggi sono le leggi dell'universo in azione. Quando non ci si oppone ad esse, sono infinitamente pacifiche. Ma quando si disobbedisce, sono terribili. Se non obbedite alle mie leggi, posso distruggere. Ma se  siete malati e io abito in voi, vi farò superare il dolore e le difficoltà, vi farò annientare gli ostacoli. Sono la salute occulta in un corpo dolente. Sono invincibile. Non temporeggio durante i conflitti: combatto. Non mi arrendo mai. Sono la certezza. Nessuno può rovesciarmi dal trono.

V IL PAPA -  Innanzitutto sono un mediatore di me stesso. Tra la mia natura spirituale sublime e la mia umanità più istintiva, ho scelto di essere il luogo in cui si produce il rapporto. Sono al servizio di questa comunicazione tra il basso e l'alto, la mia missione è unire gli opposti apparenti. Un ponte non è una patria, è soltanto un luogo di passaggio. Consente la circolazione delle energie creatrici del fenomeno, magnificamente illusorio, che chiamiamo esistenza. Non è isolandomi, ma imboccando tutte le vie che comunico la buona novella. Incarno la benedizione: davanti a me siete in presenza di un mistero. Abitato dalla divinità, ogni minimo gesto che compio acquisisce la dignità del sacro. Per trasformarmi nel luogo dove transita la volontà divina ho imparato a sgomberare ogni ostacolo, anche quello lasciato dalle mie stesse tracce, i sentieri della mia comunicazione. Mi dirigo verso il nulla perché l'Essere supremo mi invada completamente. Mi dirigo verso il mutismo perché sia soltanto Lui a parlare. Allontano dalla mia bocca qualunque parola  che mi appartenga, sommergo il mio cuore nella pace e nell'assenza di desideri per lasciar posto unicamente al Suo amore, ed elimino dalla mia volontà perfino la volontà di eliminare la volontà...

VI GLI AMANTI -  Sono il sole dell'Arcano, il sole bianco: quasi invisibile, ma che illumina tutti i personaggi. Sono questo astro: la gioia di esistere e la gioia perché l'altro esiste. Vivo nell'estasi. Tutto mi procura la felicità: la Natura, l'universo intero, l'esistenza dell'altro sotto ogni sua forma, quell'altro che non è altri che me. Sono la coscienza che rifulge come una stella di luce viva al centro del vostro cuore. Mi rinnovo ad ogni istante, sto nascendo in ogni momento. Con ciascun battito del vostro cuore vi unisco all'universo intero. Da me partono universi interi che vi uniscono a tutto il creato. Ah, il piacere di amare! Ah, il piacere di unirmi! Ah, il piacere di fare quello che mi piace! Messaggero della permanente impermanenza, rinasco in ogni attimo. Sono come un arciere appena nato che scaglia frecce verso tutto quello che i suoi sensi sono in grado di captare. Sono l'Amore incondizionato. Vi insegnerò a vivere nella meraviglia, nella riconoscenza, nella gioia...


IL CARRO Sono pieno, completamente pieno di forza. Nulla va sprecato: ancorato al pianeta, amante di tutte le sue energie, avanzo con esse. Come un cavaliere di fuoco, non mi muovo dal mio posto. Non scivolo sopra la Terra. Vedo dall'alto. Viaggio insieme al tempo ma senza mai uscire dall'attimo. Senza passato, senza futuro, l'unico tempo possibile: il presente, come un gioiello di valore incommensurabile. Ciò che non sta qui non è in nessun altro luogo. Sono l'origine di tutti i guerrieri, dei campioni, degli eroi, di ogni capacità di sopportazione e di ogni coraggio. Nulla mi spaventa, nessuna impresa. Posso andare in guerra oppure nutrire tutti gli abitanti della Terra. Sono nel pieno centro, nel cuore dell'universo, attraversato da tutte le energie della materia e dello spirito. Se sono una freccia, fendo il mio cuore, e questa ferita profonda, questa coscienza, mi trasforma. Per chi è desto, la sofferenza diventa una benedizione. Dissolvo le sofferenze occulte nelle mie ossa, unisco lo stato di veglia allo stato di sonno.

VIII LA GIUSTIZIA- Là dove lo spirito ha le medesime dimensioni della materia, là dove non si sa se la densità sia all'origine dell'etere, là dove l'etere genera la densità, in un equilibrio eterno e infinito, ci sono. La realizzazione dell'universo è la mia giustizia; il fatto che essa dia a ogni galassia, a ogni sole, a ogni pianeta, a ogni atomo il posto che gli spetta. Grazie a me, il cosmo è una danza. Ogni nascita, ogni spirale, ogni stella che si spegne ha il suo posto nell'universo. Faccio si che ogni essere sia quello che è; ogni granello di polvere, ogni stella cometa, ogni orfano meritano di adempiere la missione che è stata loro affidata dalla legge suprema. Alla minima devianza da tale decreto, pronuncio il castigo supremo: colui che avrà deviato verrà espulso dal presente. Il bene che fai agli altri sono io a dartelo. Quello che non dai, te lo tolgo. Quando distruggi, ti elimino. Non dissolvo soltanto la tua materia, ma cancello anche ogni tua traccia dalla memoria del mondo.

 IX L'EREMITA -  Sono arrivato alla fine della strada, là dove l'impensabile si presenta come un baratro. Davanti a questo nulla non posso più andare avanti. Posso soltanto indietreggiare, contemplando la strada percorsa. E ogni volta che indietreggio, compongo davanti a me è una realtà. Tra la vita e la morte, in una crisi continua, tengo accesa la mia lanterna, la mia coscienza. Mi serve, ovviamente, per guidare i passi di chi mi segue lungo la via che ho aperto ma risplende anche per segnalare me stesso: ho portato a termine tutto il lavoro spirituale che dovevo fare. E adesso, oh mistero infinito, vieni in mio aiuto. Piano piano mi sono liberato da ogni vincolo. Non appartengo più ai miei pensieri. Le mie parole non mi definiscono. Ho sconfitto le passioni: libero dal desiderio, vivo nel mio cuore come un albero cavo. Il mio corpo è un veicolo che vede invecchiare, passare, svanire come un fiume dalla corrente inarrestabile. Non so più chi sono, vivo nella totale ignoranza di me stesso. Per arrivare alla luce, mi addentro nell'oscurità.

X LA RUOTA DELLA FORTUNA- Ho conosciuto tutte le esperienze. All'inizio avevo davanti a me un oceano di possibilità. In seguito, guidata dalla volontà, dalla Provvidenza o dal caso ho fatto le mie scelte, ho accumulato conoscenza per poi esplodere senza uno scopo prefissato. Mille volte ho trovato la stabilità. Ho cercato di conservarne i frutti sul mio tavolo, ma li ho visti marcire. Ho capito che dovevo aprirmi agli altri, condividere. Avrei dovuto cercare il grande altro dentro di me, la sorgente divina. Il centro delle mie innumerevoli rivoluzioni intorno a questo asse. Mi sono perduta cercando tutto ciò che mi assomigliava. Ho conosciuto il piacere di riflettermi negli occhi dell'altro come in  infiniti specchi. Fino al giorno in cui, con una forza irresistibile, ho agito sul mondo cercando di cambiarlo per rendermi conto che potevo soltanto cominciare a trasformarlo. La mia ricerca spirituale si è allargata fino a impregnare la materia nella sua totalità, e ho raggiunto la spaventosa perfezione, quello stato in cui nulla mi si poteva aggiungere e nulla mi si poteva togliere.

XI LA FORZA - Vi aspettavo. Sono l'inizio del nuovo ciclo e dopo tutto quello che avete fatto non potreste vivere se non mi aveste conosciuto.  Vi insegnerò a vincere la paura: con me sarete pronti a vedere tutto, a udire tutto, a provare tutto, a toccare tutto. I sensi non hanno limiti ma la morale è fatta di paure. Vi farò vedere l'immensa palude delle vostre pulsioni, quelle sublimi e le più tenebrose. Sono la forza oscura che dentro di voi risale verso la luce. Dal centro delle profondità, dai sotterranei del mio essere sboccia la mia energia creatrice. Affondo le radici nel fango, quello più denso, più terribile, più insensato. Come una fornace ardente, il mio sesso esala desideri che a prima vista paiono di natura bestiale, ma sono soltanto il canto che si cela nella materia fin dall'origine dell'universo. Il mio intelletto, luce proveniente dalle stelle, fredda come l'infinito, agisce sul calore eterno del magma per dare origine al ruggito creatore. Cielo e Terra si uniscono in questo grido risvegliando il mondo.

XII L'APPESO -  Mi trovo in questa posizione perché lo voglio. Sono stato io a recidere i rami. Ho liberato le mie mani dal desiderio di afferrare, di appropriarmi delle cose, di trattenerle. Senza abbandonare il mondo, me ne sono ritratto. Con me potete trovare la volontà di entrare in quella condizione in cui non esiste più la volontà. Lo stato in cui le parole, le emozioni, le relazioni, i desideri, i bisogni non vi tengono più legati. Per slegarmi ho spezzato tutti i legami, tranne quello che mi lega alla Coscienza. Ho la sensazione di cadere eternamente verso me stesso. Mi cerco attraverso il labirinto delle parole, sono colui che pensa e non ciò che viene pensato. Non sono i sentimenti, li osservo da una sfera intangibile dove regna soltanto la pace. A una distanza infinita dal fiume dei desideri, conosco soltanto indifferenza. Non sono un corpo, ma colui che lo abita. Per arrivare a me stesso, sono un cacciatore che sacrifica la preda.  Ritrovo l'azione bruciante nell'infinita non-azione. Attraverso il dolore per trovare la forza del sacrificio.

 XIII LA MORTE -  Se ti sbrighi, mi raggiungi. Se rallenti, ti raggiungo io. Se cammini tranquillamente, ti accompagno. Se ti metti a girare in tondo, danzo insieme a te. Visto che il nostro incontro è inevitabile, affrontami adesso! Sono la tua ombra interiore, quella che ride dell'illusione che chiami realtà.  Paziente come un ragno, incastonato come un gioiello in ciascuno dei tuoi attimi, condividi la tua vita con me; se ti rifiuti di farlo, non vivrai mai veramente. Potrai andare a nasconderti in capo al mondo, io sarò sempre al tuo fianco. Da quando sei nato, sono la madre che continua a darti alla luce. Rallegrati dunque! Soltanto quando mi concepisci la vita ha un senso. Insensato è chi non mi riconosce e si aggrappa alle cose senza accorgersi che appartengono tutte a me. Non ve n'è una che non abbia il mio sigillo. Permanente impermanenza, sono il segreto dei saggi: essi sanno che possono progredire soltanto percorrendo la mia strada. Coloro che mi assimilano diventano potenti. Coloro che mi negano, nel vano tentativo di fuggire da me, si perdono le delizie dell'effimero: sono senza sapere di essere. Agonizzano senza saper vivere.

XIV LA TEMPERANZA -  Non passa un secondo senza che io sia con voi, perché essenzialmente sono una guardiana. Non potete immaginare da quanti pericoli e malattie vi salvi. Quando sognate, veglio sui vostri sogni, allontano gli incubi. Vi amo infinitamente. Fidatevi di me perché quando non credete più nella mia benevolenza, divento sempre più minuscola e invisibile, perdendo una parte del mio potere. Ma non appena tornate a vedermi, agisco sempre meglio, dentro di voi come nel mondo esterno. Come una madre affiderebbe il figlio alle cure di una persona di fiducia, potete affidarvi a me come bambini: vi proteggerò. Quanti di voi sono diventati di colpo consapevoli della mia esistenza nell'attimo in cui un auto stava per investirvi ed io vi ho spinto indietro? O quando vi ho dissuasi dal salire su un aereo che sarebbe esploso in volo? O quando vi ho fermati a pochi centimetri da un baratro?

 XV IL DIAVOLO - Sono Lucifero, colui che porta la torcia. Il regalo eccelso che faccio all'umanità è l'assoluta mancanza di morale. Nulla mi può limitare. Ho trasgredito tutte le leggi: brucio le costituzioni e i libri sacri. Nessuna religione può contenermi. Distruggo qualsiasi teoria, faccio esplodere tutti i dogmi. Nel fondo del fondo del fondo, nessuno abita più in fondo di me. Sono l'origine di tutti gli abissi. Sono colui che dà vita alle oscure grotte. Colui che conosce il centro intorno al quale ruotano tutte le densità. Sono la viscosità di tutto ciò che tenta invano di essere formale. La suprema forza del magma. Il fetore che denuncia l'ipocrisia dei profumi. La carogna madre di ogni fiore. Il corruttore degli spiriti vanitosi che si rivoltano nella perfezione. Sono la coscienza assassina dell'effimero perenne io, rinchiuso nei sotterranei del mondo...Con me non c'è pace. Nessun focolare sicuro. Né Vangeli stucchevoli...Sono il cantore estasiato dall'incesto, sono il campione di tutte le depravazioni e squarcio con diletto, con l'unghia del mignolo, le viscere di un innocente per tingervi il mio pane.

  XVI LA TORRE o la casa di dio -  Sono il Tempio: il mondo intero è un altare che rendo sacro. La mia esistenza, come la vostra, dimostra con ogni battito del cuore che il mondo è divino, la carne è una celebrazione viva e la vita un incessante costruire. Con me conoscete l'allegria, che è la chiave del sacro. Sono la vita stessa, la trasformazione e la ricostruzione, la fiamma e l'energia di ciò che è vivo, di tutta la materia e di tutto lo spirito. Se volete entrare dentro di me, dovrete rallegrarvi, buttare nel fuoco i capricci infantili della tristezza e la paura e domandarvi a ogni risveglio: "che festa è oggi?" Sono l'allegria catastrofica della vita, il permanente imprevisto, la meravigliosa catastrofe. Una corona difensiva mi allontanava dal mondo. Un tappo di parole antiche mi ostruiva la mente e nuvole di sentimenti cristallizzati, mummificati, pietrificati, impedivano alla luce di sorgere dalle mie pulsazioni. Un denso manto di desideri che trasformavano la mia formidabile voglia di vivere in un carceriere...

XVII LA STELLA - Sono nel mondo, sono del mondo, agisco nel mondo. Sono in me, sono di me, agisco in me. Separata e unita nello stesso tempo, minuscolo ingranaggio di una macchina cosmica, collaboro, ricevo e do, assorbo e distribuisco.  La mia nudità è totale: nessun principio mi guida, nessuna legge che non sia quella naturale. Se dico "sono" è perché nell'infinita molteplicità degli esseri e delle cose ho trovato il mio posto, nel mondo e in me stessa, non ha importanza dove. Non ho bisogno di cercare, non ho nessuna immagine di me stessa, sono al mio posto. Qui e ovunque, volontariamente legata. Sono in ciascuna particella di polvere, in ciascun territorio, in ciascun corso d'acqua, in ciascuna stella, in ciascuna parte del mio corpo. E come faccio a non rispettare il mondo, le mie ossa e la mia carne? Tutta questa materia non mi appartiene, mi è stata data in prestito soltanto per un frammento di tempo. E la rispetto perché è il mio tempio, il tempio dove risiede il Dio impensabile. Lo spirito è materia, e la materia è spirito, l'universo nasce ed esplode costantemente, e al suo centro, là dove mi sono inginocchiata, io sono.

XVIII LA LUNA -Mi chiedete di spiegarmi, ma sono talmente lontana dalle parole, dalla logica, dal pensiero discorsivo, dall'intelletto... Mi trovo in uno stato segreto e indicibile, sono un mistero dove ha inizio ogni conoscenza profonda, quando v'immergete nelle acque silenziose senza chiedere nulla, senza cercare di definire nulla, al di fuori di qualsiasi luce. Più entrate dentro di me, più attraggo. Non vi è nulla di chiaro in me. Sono senza fondo, sono tutta sfumature, mi estendo nel regno dell'ombra. Sono un pantano dall'incommensurabile ricchezza, contengo tutti i totem, gli dei preistorici, i tesori dei tempi passati e futuri. Sono la matrice. Al di là dell'Inconscio sono la creazione stessa. Sfuggo a qualsiasi definizione. So che mi hanno adorata. Da quando gli esseri umani hanno sviluppato una scintilla di Coscienza, mi hanno identificato con essa. Come un cuore d'argento perfetto, illuminavano le tenebre della notte. Era la luce che secondo il loro vago sospetto regnava nel profondo delle anime cieche. Mi ero tuffata in tutte le oscurità dell'universo.

XIX IL SOLE - Mi rinnovo continuamente. Mentre mi consumo, do calore a ciascun filo d'erba, a ciascun animale, a ciascun essere vivente senza esclusioni: accetto che ciò venga chiamato Amore. Sparisco e ritorno ciclicamente. Inoltre, per entrare nel mio splendore, mi aspetto dagli esseri umani che possano seppellire il loro passato e ricominciare una nuova vita. Li aiuterò a farlo. Là dove io splendo, dissolvo il dubbio, entro negli angoli più oscuri dell'anima e li inondo di luce. Spinti dal mio alito, attraverserete il fiume delle pulsioni dementi e purificati, giungerete al luogo dove tutto cresce senza fatica. Risplendo nel cuore della materia, sono il suo fulgore segreto, non è niente senza di me. Ma quando mi resiste, quando non mi percepisce come la sua forza vitale, è un cadavere. Continuo a impregnarla di gocce d'immortalità. Per voi, figli miei, genero senza fine la gioia e l'euforia vitale. Non siate impermeabili alla mia luce eterna. Guardate quanto è basso il muro che vi separa da me...

XX IL GIUDIZIO -Sei defluito fin qui insieme al fiume nero dell'Arcano XIII. Hai affondato le radici nell'oscurità de Il Diavolo. Sei stato il demonio che sollevava tristemente la sua torcia come una nostalgia della luce.  Quando vagavi in fondo all'abisso, io non mi dimenticavo di te. Ora posso entrare in contatto con te, ma piano piano, con una pazienza e una dolcezza infinite, perché sono troppo forte. Puoi unirti a me se sei stato preparato, se hai compiuto il viaggio nelle profondità del tuo essere, se hai conosciuto tutte le sfaccettature della tua mascolinità e femminilità e le hai riconciliate, riequilibrandole. Ti apporto la luce di tutti gli universi. La mia potenza richiede che tu abbia fatto la pace con te stesso, che dal profondo del tuo inconscio abbia iniziato a crescere l'Albero nuovo. Che tutto il tuo essere si trovi immerso in una preghiera infinita, che ciascuna delle tue cellule sia in pace. E che tu sia, come i personaggi, nudo nella piena fiducia e nella piena accettazione di quanto v'è di più elevato. Senza la divinità non posso esistere. Quando l'essere diventa davvero un bambino fiducioso, tranquillo, soltanto allora posso apparire, come la certezza totale, come il richiamo che risuona dal principio dei tempi...

XXI IL MONDO - Sono qui davanti a voi, intorno a voi e dentro di voi, con immenso piacere. Sono un essere completo. In me non v'è nulla che mi opponga resistenza. Tutto è unità.  Ogni cosa sta al suo posto, sono una coscienza invulnerabile, sono la danza perpetua della totalità. Chi non mi conosce dice "no" quando l'universo dice "si", e questo rifiuto della mia immensa accettazione lo conduce all'impotenza. Ma chi diventa completamente puro e concavo, chi mi lascia entrare dentro di sé, comincia a danzare insieme a me, a dire quello che io dico. E costui conosce l'amore universale, il pensiero totale, il desiderio cosmico, la forza di vita impensabile. Costui conosce la quintessenza, l'unità di tutte le energie. Se riesci ad arrivare fino a me, se mi sviluppi dentro di te, potrai assaporare la gioia suprema che è la gioia di vivere. Ma per farlo devi dissolverti nel gioiello ardente della mia presenza...Come quattro fiumi che ritornano all'unica sorgente, lascia che i tuoi concetti, sciame di api cieche, si fondano nella mia felicità. Come una vergine santa, porto nel mio grembo la divinità. Sono la concretizzazione qui e ora dell'energia sacra de il Matto. Sono il Mondo che Dio ha creato per essere amato da lui.  La Runa Dagr/Dagaz e il suo collegamento con il 6° chakra e il 3° occhio: Il sesto chakra è il punto in cui i serpenti Ida e Pingala si incontrano. Quando la Kundalini attraversa questo chakra, apre l’ultimo dei tre nodi. Viene spesso visto un lampo di luce nel momento in cui questo avviene. Aprire il terzo occhio è uno dei passi principali del prendere coscienza. La runa Dagr/Dagaz corrisponde alla carta del mondo nei Trionfi nei Tarocchi. Il Mondo significa completezza. Dagaz, è anche la runa della Luna e la Luna rappresenta il sesto chakra ed il terzo occhio. E’ la runa della completezza. “Questa runa può essere comparata alla pietra filosofale. Nell’alchimia sessuale, Dagaz è il momento dell’orgasmo in cui il fine del lavoro si realizza. E’ utile in tutti i lavori ‘alchimistici’, siano essi pratici, o solo collegati alla coscienza” ( teutonic Magicdi Kvedulf Gundarsson).


La Runa DagazLa Runa Dagaz



Nessun commento:

Posta un commento