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domenica 9 dicembre 2012

Voglio


 
Volli, sempre volli, fortissimamente volli



L'importante è far convivere i due stati di coscienza:
 presenza&sogno, gratitudine&desiderio, appagamento&fame.
Spesso crediamo che per fare qualcosa, soprattutto qualcosa di importante per noi, ci debbano essere tutte le condizioni necessarie perchè questo possa succedere. E così aspettiamo il momento giusto, aspettiamo di sentirci pronti, aspettiamo di avere abbastanza tempo, aspettiamo di essere sufficientemente sereni... tra le pieghe dell'attesa e del procrastinare c'è la trappola: "Ma dove credo di andare? Cosa mai credo di poter fare io?" Si può fare. Si può essere profondamente grati per la propria vita e al tempo stesso procedere verso un obiettivo migliore e più vicino ai nostri sogni. Si può essere assolutamente consapevoli e soddisfatti delle proprie condizioni e comunque aspirare a ciò che ci sta davvero a cuore. Questo è ciò che significa diventare interi. Significa gratitudine senza limiti, ma anche senza porsi limiti. Soprattutto senza temere di continuare a sognare. Perchè amare&godere la vita, significa averne fame e sentirsi nutriti al tempo stesso. Significa riconoscere le tue preferenze e i desideri che emergono nel tuo cuore senza sensi di colpa. Abbandona la mente. Sentiti. Tu vuoi! Tu puoi! E' un atto di dignità verso te stessa e tu te lo meriti.
Accogliere ciò che davvero c'è nel tuo cuore è come invitare a braccia aperte il tuo potenziale. E' un richiamo che dice: "Vieni fuori, vieni fuori, ovunque tu sia...".Esprimi con coraggio il tuo vero atto di volontà(un grazie di cuore a Barbara)

"...la sola giusta cosa che il soggetto può fare è di trattare Anima come una persona autonoma, e di rivolgerle domande personali. E intendo questo come una vera e propria tecnica... L’arte consiste semplicemente nel lasciar parlare la nostra invisibile interlocutrice. Bisogna coltivare l’arte di conversare con noi stessi..."- Carl Gustav Jung, "Opere" VII -

"La moderna filologia accademica disapprova lo studio comparato dei motivi e considerano esacrabile confrontare una figura mitica con quella di un'altro periodo... Per la psicologia del profondo temi e personaggi della mitologia non sono semplici oggetti di conoscenza , ma realta' viventi dell'essere umano, che esistono come realta' psichiche . La psicologia del profondo si rivolge alla mitologia... non tanto per impare sugli altri nel passato quanto per conprendere noi stessi nel presente" (Hillman, saggio su Pan)

"Nei miti vediamo rappresentati gli istinti dell'uomo, istinti che agendo plasmano un' immagine dell'azione... Quando trasformiamo quelle immagini incidiamo profondamente anche nei nostri comportamenti ..."

 

 51. Che il fallimento e la pena non devino dagli adoratori. Le fondamenta della piramide furono tagliate nella viva roccia prima del tramonto; pianse il re all'alba, dato che la parte superiore della piramide non era ancora stata estratta nella distante terra?
52. Vi fu anche un canticchiante uccello che parlò alla vipera cornuta, e la pregò che gli desse il veleno. E il grande serpente di Khem, il Santo, il regale serpente Uraeus, gli rispose dicendo:
53. Navigai sul cielo di Nu sul carro chiamato Milioni-di-Anni, e non vidi nessuna creatura su Seb che fosse uguale a me. Il veleno della mia zanna è l'eredità di mio padre, e del padre di mio padre; come potrò io darlo a te'? Vivi tu e i tuoi figli come io e i miei padri abbiamo vissuto, anche per centinaia di milioni di generazioni, e potrà darsi che la grazia dei Potenti possa concedere ai tuoi figli una goccia del veleno dell'antico.
54. Allora il canticchiante uccello si afflisse nel suo spirito, e volò verso i fiori, e fu come se nulla fosse stato detto fra loro. Tuttavia in breve tempo un serpente io colpì e così egli morì.
55. Ma un Ibis, che meditava sulle rive del Nilo, ascoltò e intese il magnifico dio. E abbandonando le sue fattezze d'Ibis, divenne come un serpente, e disse: Forse in un centinaio di milioni di milioni di generazioni di miei figli, essi otterranno una goccia del veleno della zanna dell' Eminentissimo.
56. E guarda! prima che la luna crescesse tre volte egli divenne un Serpente Uraeus, e il veleno della zanna fu fissato in lui e nel suo seme proprio per sempre e per sempre.
Liber LXV, Cap. V
 Scoperto sulle Alpi Svizzere. E adesso veniteci a raccontare che la hanno fatto due allegri boscaioli senza lasciare una sola impronta...
 
"l'amore dura finchè non ci si integra con gli aspetti dell'altro...ci si innamora delle persone che sono speculari perchè ci servono a integrare e bilanciare se hai integrato quelle parti è giusto che l'amore finisca per permettere che si affacci il nuovo vuol dire che dobbiamo lavorare su altri aspetti...e soprattutto ci sono periodi in cui dobbiamo semplicemente stare...è sempre sofferente il cambiamento credo sia così anche per la muta o per il passaggio da bruco a farfalla...la vita ci insegna ogni giorno il cambiamento ed è sempre sofferto...la nascita ci fa piangere per il dolore dell'aria che per la prima volta entra nei polmoni...il lutto...la fine di un amore (che è paragonato al lutto)...e tutto questo per farci abituare al nostro passaggio finale quando arriverà la morte...ma ci insegna anche che tutto è ciclico e che noi non abbiamo fine quindi dopo la sofferenza arriva la gioia" (levonah - genki)

I discepoli dissero a Gesù:
-Dicci quale sarà la nostra fine!
Gesù rispose:
-Voi che avete conosciuto il principio perchè vi proccupate della morte?
Infatti dove è il principio là è la fine.
Felice colui che vive sempre nel principio e sa cos'è la fine e non assaggerà le morti.

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