Translate

giovedì 23 agosto 2012

per-cor-si

sono stupefacenti i percorsi di ciascun essere
per esempio il mio è intricatissimo
tanto da essermi concessa un vissuto al limite dell'abisso
un percorso sempre in bilico sulla sottile lama di rasoio
l'oscurità che mi avvolge è così immensa
che può solo avvicinarsi al mio bambino
l'unico in grado di non restarne pietrificato e di giocare con lei
...se di gioco si può parlare...
perchè guardare nell'abisso è scoprire l'unica realtà vera
tutto il resto è maya...è illusione...è teatro...è gioco
ci costruiamo via via le tragi-commedie cucendocele addosso
fino a giungere, finalmente, ad abbracciarci, a coccolarci,
ad accettarci, ad amarci così per come siamo... ad amare anche le nostre debolezze...
ma quanto è difficile!





Quando il dolore della vita con tutte le sue prove ci ha macerati; quando il disgusto d'ogni bassezza umana ci prende e ci fa desiderare qualcosa di più alto e di più vero, allora siamo pronti per la riflessione e la ricerca.Proprio la sofferenza ci ha purificati e siamo idonei quindi a distogliere i nostri occhi e il nostro cuore dal tumulto del mondo per cercare nella solitudine e nel silenzio qualcosa di... imponderabile... ma di assolutamente vitale per noi. L'entrata nel deserto rappresenta l'uomo-animale che decide, dominando la materia, di trovare le risposte al senso della vita.Egli nel silenzio udrà quel dolce Suono sconosciuto che molti altri prima di lui hanno udito e che mormorerà al suo cuore... “Conosci te stesso!” Con questo richiamo irresistibile inizierà l'avventura più entusiasmante per l'Anima: il ritorno agli Infiniti Spazi da cui è giunta e verso i quali sarà attratta ineluttabilmente, ritrovando la sua vera e autentica dimensione.


"se non hai il coraggio di cogliere la mia essenza non potrai abbreviare il percorso della tua conoscenza"(levonah)

Turchia: decapita suo stupratore, fatemi abortire o mi uccido
la musica è presa in prestito da curiosidelmare:
Un uomo in viaggio... Un disperso in mare... Un Ulisse curioso e inquieto.
 Un visionario che tenta il viaggio al cuore delle cose appeso al filo d'aquilone di immagini e parole.



Amadeus Voldben nel suo libro “La Presenza Divina in noi” a pag. 105 dice:
“In verità l’esistenza umana è come un andare nell’oscurità della notte fra i sentieri tortuosi che abbondano nelle vie degli uomini. È arduo trovare la via giusta a causa del nostro scarso discernimento e della nostra ignoranza che è la vera tenebra.
Inoltre, spesso si smarrisce la via quando le passioni imperversano.
Senza una luce che guidi, è impossibile procedere con sicurezza, poiché il cammino non solo è poco agevole, ma più spesso è pieno di ostacoli, di triboli e di spine.
Le piccole luci che guidano sono spesso soltanto delle lucciole che si accendono e si spengono, ma non danno una vera luce.
Per questo si brancola senza scopo, ignorando la mèta.
L’inganno delle false luci può condurre a precipizi. Le fate morgane dell’io della personalità, che fanno balenare immagini di mète ambiziose, fatte solo di egoismi, conducono verso direzioni sbagliate con enormi danni e dolorosi ricominciamenti su cammini impervi.
La sola luce che porta alla mèta giusta è quella che emana dalla parte più elevata di noi stessi, quella dell’Io spirituale che è la Presenza Divina in noi.
Soltanto quella Luce va seguita senza incertezza. L’altra, quella della personalità, va scartata o attentamente vagliata.”
"Lo zelo per la Tua casa mi consuma".
Chi avrà fede, chi in questa fede si macererà, chi nella rinuncia e nell'umiltà si macererà, conquisterà una tale potenzialità sostanziale da consentirgli di vincere ogni necessità, ogni desiderio della materia. Ritirandoci  quotidianamente  nel deserto: creiamo il vuoto attorno a noi, ci stacchiamo dalle umane superficialità, dalla materia rientrando nella Realtà potenziale. Così, postivi a contatto col divino, possiamo analizzate l'ieri , l'oggi , e iniziare un purificatore digiuno perché la via che intraprenderemo nel nostro domani non abbia più la stessa afosità che è stata nell'ieri, che è nell'oggi.

“Vegliate e state pronti, perché non sapete né il giorno, né l’ora!”

4 commenti:

  1. Eugenio Bennato - Leggenda argentina

    Sulla bianca spiaggia che sfiora il mare
    la sua orma lieve non può tornare
    un sentiero solo di pena e silenzio che va
    verso l'acqua profonda
    un sentiero solo di pena muta che va
    va come l'onda
    e chissà che sogno ti accompagnò
    chi della tua voce si innamorò
    per poterti dare in regalo la luce di tutte le stelle di mare
    chi si innamorò per poterti dare la luce di tutte le stelle
    e così bambina per sempre sarai
    e la tua canzone non finirà
    una voce antica la canta e non sà
    se è una storia vera
    o se è una leggenda
    e la vita continua
    nel sogno per sempre bambina vestita di mare
    e cinque sirene di porteranno
    per castelli di alghe e di corallo
    e fosforescenti cavalli marini faranno una ruota al tuo fianco
    tutti gli abitanti dell'acqua vanno a giocare tutti in tuo fianco.
    Spegnimi la luce delle lampare
    lasciami dormire così nel mare
    e se lui mi chiama non dir dove stò
    digli che il suo amore non torna
    e sui li mi chiama non dirgli niente
    digli che il suo amore non torna
    il suo amore non torna
    il suo amore non torna

    RispondiElimina
  2. ah ma vedo che si siamo dati perfino all'aforisma! ;)

    "se non hai il coraggio di cogliere la mia essenza non potrai abbreviare il percorso della tua conoscenza"(levonah)

    Grande verità! Bravissima...

    RispondiElimina
  3. A dire il vero mi piace molto pure l'immagine che hai messo.
    Evanescente e liquida al punto giusto
    per evocare il mistero
    e lo scorrere-(tras)correre-divenire.

    RispondiElimina