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mercoledì 14 novembre 2012

cambi di luna

La Luna oggi è in Scorpione.
Vi resterà fino a domani in tarda mattinata.
Luna di trasformazione sotterranea.
Foto: La Luna oggi è in Scorpione. Vi resterà fino a domani in tarda mattinata. Luna di trasformazione sotterranea.
I nostri antenati seguivano i movimenti di terra e cielo con stupore e grande cura, vivendo la vita in allineamento con le aperture sottili, fioriture e chiusure dei loro cicli, riconoscendo che attraverso il contrasto del cambiamento continuo, avrebbero potuto toccare la loro essenza, senza tempo, immutabile.
In questa serie di lezioni, praticheremo una serie di movimenti cinestetici, chiamati “Forma della Luna rotante”, per calmare la mente e allinearci con i movimenti della luna. Entrando
profondamente in ogni fase, chiederemo ispirazione e guida su un argomento scelto tra i sogni del nostro cuore, in questo modo sentiremo la nostra essenza sentendo la luna e portando la sua saggezza ciclica nella nostra vita quotidiana.
Ci saranno quattro lezioni, ognuna realizzata e dedicata ad una fase della luna, per andare a scoprire e connetterci con le caratteristiche energetiche di ognuna delle fasi del ciclo lunare e vedere come influenza la nostra vita quotidiana.
- Il tempo della luna nuova - quel luogo calmo di apertura e di nuovi inizi, di pulizia del terreno per poter piantare nuovi semi, un momento dove possiamo raggiungere la parte profonda di noi stessi, per trovare ed entrare in contatto con quello che il nostro cuore veramente desidera.
- Il tempo della Mezza Luna o Primo quarto - il momento in cui piantare nuovi semi, in cui agire per mettere in atto il nostro sogno o desiderio.
- Il tempo della luna piena - quando i semi piantati iniziano a germogliare, e a crescere; il momento per celebrare i fiori del nostro lavoro.
- Il tempo dell’ ultimo quarto di Luna, il momento per raccogliere i frutti ormai maturi del nostro lavoro, e per ripulire il giardino dalle erbacce, lasciando riposare per un momento e decidere cosa lasciar andare e cosa portare avanti, come preparazione di un nuovo ciclo.
 Foto
Carlos Castaneda prese in prestito la parola ‘tensegrity’ dall'architetto R. Buckminster Fuller, per riferirsi all'interconnessione di ‘tensione’ e ‘integrità’ in gioco nella pratica delle tecniche di Tensegrity®. Esse si compongono di movimenti e respirazioni apportatori di miglioramento e benessere psicofisico, noti come Magical Passes®; a tali movimenti corporei vengono associate tecniche di meditazione attiva con esercizi di Ricapitolazione - che ci mostrano i modelli comportamentali della nostra vita, da dove vengono, e come possiamo espanderci oltre essi - e tecniche del Sognare, volte all’ampliamento della percezione ordinaria.
Come espressione moderna di sciamanismo, praticare Tensegrity® permette di ampliare la consapevolezza e padronanza della nostra energia personale, entrando in comunione con l'energia del sole e delle stelle, dell'aria, dell'acqua, della terra e dei suoi abitanti, in modo tale da vivere a pieno l'integrità interdipendente della comunità che siamo, come esseri individuali e collettivi.

Le lezioni sono ideate e strutturate dagli studenti di Carlos Castaneda - Cleargreen Corporation - e sono condotte, nei vari gruppi di pratica nel mondo, dai facilitatori di Tensegrity in formazione. Le lezioni dureranno circa 2 ore. L’unico appuntamento in Abruzzo si realizzerà nei giorni 13, 20, 27 novembre e 4 dicembre 2012 presso Gencenter, via Gran Sasso 37 – Pescara, ore 21.00. È gradita la prenotazione.
“La vita del guerriero non ha la possibilità di essere fredda, solitaria e priva di sentimento, perché è fondata sull’affetto, la devozione e la dedizione a chi egli ama.
Questa è la predilezione dei guerrieri: Questa Terra, questo mondo. Per un guerriero non può esserci amore più grande.
Solo se si ama questa terra con inflessibile passione ci si può liberare della tristezza...
Un guerriero è sempre pieno di gioia perché il suo amore è inalterabile e la sua amata, la terra, lo abbraccia e gli concede doni straordinari...”
Don Juan accarezzò la terra con tenerezza.“Questo essere amato, che è vivo fin nei suoi ultimi recessi e capisce ogni sentimento,
mi ha curato dalle mie pene e finalmente, quando ho compreso appieno il mio amore per esso, mi ha insegnato la libertà.” (brano tratto da: “L’isola del tonal” di Carlos Castaneda).
 ***
luna crescente (fanciulla) dee vergini ARTEMIDE e KORE
luna piena (matura) dee madri DEMETRA e ISIDE
luna calante (anziana)dee di saggezza mistero e magia ECATE, NUT e STIGE
Le dee lunari: Ecate, Persefone,Kali
vedi anche LILITH
 la luna e la dea
INANNA Fu la dea sumera dell’erotismo, della fertilità e della guerra. L’etimologia del suo nome deriva dal sumero NIN “Signora” e AN “cielo”, quindi NIN-ANNA significa”Regina del Cielo.” A volte viene confusa con Nanna, un nome utilizzato, agli inizi, dai Sumeri, per indicare la divinità della luna. Gli Accadi la chiamavano Ishtar.
Altri nomi Ishtar, Neith.
Anno di Origine 4000 a.C.
Luogo Uruk
Partner(s) Yahweh
Aspetti della Divinità -
Maggiori Luoghi Di Culto Uruk
Periodo di attività del culto - Lungo i fiumi Tigri ed Eufrate, v’erano molti santuari e templi dedicati ad Inanna. Tuttavia, il Tempio di Eanna che significa “casa del cielo” ad Uruk fu considerato il suo tempio principale.
La dea dell’amore e della guerra, veniva vista aggirarsi spesso, spavaldamente, tra le strade della sua città natale, trascinando giovani fuori dalle taverne per soddisfarla sessualmente. Nonostante la sua associazione con l’accoppiamento, la fertilità umana ed animale, a Venere e alla pioggia, Inanna non patrocina il parto.
Già nel periodo di Uruk (ca. 4000-3100 aC) sembrerebbe che Inanna fosse associata alla città di Uruk. Il famoso vaso di Uruk, che si trova in un deposito di oggetti di culto del periodo di Uruk III, raffigura una fila di uomini nudi mentre portano vari oggetti, ciotole, vasi e cesti di prodotti agricoli oltre che a pecore e capre, ad una figura femminile, in piedi di fronte al sovrano , riccamente vestita per un matrimonio divino.
Ha una notevole importanza anche in una delle prime leggende, Enmerkar e il Signore di Aratta, svolgendo il ruolo di ago della bilancia, trasferendo la sua dimora personale e il suo favore e quindi l’egemonia, dalla corte del re Aratta a quello di Uruk.
L’etimologia del nome Inanna non è chiara. Alcuni suggerirono che potrebbe essere stata, in origine, Nin-anna “Regina del cielo” (dal sumero NIN “signora” e AN “cielo”), anche se i simboli cuneiformi usati per il suo nome non confermano l’ipotesi. Il nome è molto simile anche a “Nanna”, il nome della divinità sumerica della Luna, la qual cosa potrebbe indicare una precedente unità tra le due.
Dopo la sua erezione il tempio di Inanna sembra aver ospitato sacerdotesse della dea. L’alta sacerdotessa avrebbe scelto per il suo letto un uomo giovane il quale rappresentava il pastore Dumuzid, consorte di Inanna, in uno hieros gamos o matrimonio sacro, celebrato durante l’annuale Akitu (Capodanno), durante l’equinozio primaverile.
Il simbolo di Inanna è un stella a otto punte o rosetta. Venne associata ai leoni – un simbolo di potere – ed è spesso raffigurata in piedi sul dorso di due leonesse.
ISTHAR...La controparte assiro-babilonese della Inanna sumera è anche affine alla dea semitica Astarte. Anunit, Atarsamain e Esther sono nomi alternativi per Ishtar.
Ishtar è una dea della fertilità, dell’amore e della guerra. Nel pantheon babilonese, “era la personificazione divina del pianeta Venere”.
Altri nomi Inanna, Neith.
Anno di Origine -
Luogo Assiria, Babilonia
Aspetti della Divinità Fertilità, sesso, prostituzione
Maggiori Luoghi Di Culto Erech, Mesopotamia
Period...
o di attività del culto -
Ishtar era soprattutto associata alla sessualità: nel suo culto si praticava la prostituzione sacra, la sua città santa Erech veniva chiamata la “città delle cortigiane sacre”, e lei stessa era la “cortigiana degli dei”.
Ishtar era la figlia del peccato o Anu. Veniva fortemente venerata a Ninive e Arbela (Erbil).
MITOLOGIA
Secondo il mito Inanna, poteva tornare dagli inferi solo se lasciava qualcuno al suo posto. I demoni la seguivano per assicurarsi che rispettasse i patti. Tuttavia, ogni volta che Inanna si imbatteva in qualcuno, diventava suo amico e lo lasciava libero di andare.
Giunta finalmente a casa, scoprì il marito Dumuzi (Tammuz in babilonese) seduto sul suo trono, privo di vita. Inanna si arrabbiò molto perchè i demoni decisero di prendere il suo amato. La sorella di Dumuzi, Geshtinanna, addolorata decise di trascorrere metà anno negli inferi, durante i quali Dumuzi avrebbe potuto vagare libero.
ANAT Anat è la principale divinità femminile semitica, sorella, amante e aiutante del dio Baal.MITOLOGIA
In un passaggio frammentario del Ras Shamra, Anat appare come una guerriera selvaggia e furiosa, che colleziona gli scalpi e le mani dei nemici uccisi. “Le caratteristiche del personaggio, in questo brano, anticipano il successivo ruolo da guerriera contro i nemici di Baal”.
Nella storia cananea di Aqhat, al protagonista, figlio del giudice Danel (Dn’il) viene consegnato u...
n meraviglioso arco, che venne creato per Anat dal dio artigiano Kothar-wa-Khasis. Esso fu consegnato a Dan [ i] el perchè venisse offerto poi, in dono, al figlio. Quando Aqhat crebbe fino a diventare un giovane uomo, la dea Anat cercò di acquistare l’arco da Aqhat, offrendogli anche l’immortalità, ma Aqhat rifiutò tutte le offerte, definendola una bugiarda dal momento che vecchiaia e morte sono la sorte di ogni uomo.
Come Inanna nell’Epopea di Gilgamesh, ( PER ALTRO SPESSO ASSOCIATA)....Anat si lamentò con El e lo minacciò fin quando le permise di consumare la sua vendetta su Aqhat. Anat allora sguinzagliò Yatpan, il suo assistente, in forma di falco per punire Aqhat e rubargli l’arco. Il suo piano ha successo, ma Aqhat muore.
Anat si infuria allora con Yatpan, il quale fugge lasciando cadere in mare arco e frecce. Tutto è perduto. La dea, in lutto per Aqhat, è cosciente della maledizione che questo atto avrebbe portato sulla Terra. Il focus della storia si sposta poi su Paghat, la saggia sorella minore di Aqhat. Partì per vendicare la morte del fratello e ripristinare le terre devastate dalla siccità come conseguenza diretta del delitto.
La storia è incompleta purtroppo. Si interrompe in un momento estremamente drammatico, quando Paghat scopre che il mercenario assoldato per aiutarla nella sua vendetta è Yatpan, l’assassino di suo fratello.
ANAT IN EGITTO
Anat appare in Egitto, per la prima volta, durante la 16° dinastia (il periodo Hyksos) insieme ad altre divinità semitiche nord-occidentali. Era particolarmente venerata nel suo aspetto di dea guerriera, veniva spesso associata alla dea Astarte. Nella contesa tra Horus e Set, queste due dee appaiono come figlie di Ra e sono le due spose di Set, identificato con il dio semitico Hadad.
Durante il periodo Hyksos, Anat, ebbe templi a lei dedicati nella capitale Hyksos di Avaris e a Beth-Shan (Palestina), oltre ad essere adorata a Memphis. Sulle iscrizioni che ci provengono da Memphis, 15°-12° secolo aC, Anat viene chiamata “Bin-Ptah”, figlia di Ptah. E’ associata a Reshpu (Resheph per i cananei) in alcuni testi ed è spesso identificata con la dea madre NEITH ;)))) . A volte viene chiamata “Regina del Cielo”. La sua iconografia varia, ma di solito viene ritratta con armi.
Nel Nuovo Regno Ramesse II fece di Anat la sua protettrice personale in battaglia e ne allargò il tempio a Pi-Ramses. Ramesses chiamò sua figlia (che avrebbe successivamente sposato) Bin-Anat’.
ANAT IN MESOPOTAMIA
Tra gli accadici, la forma che ci si aspetterebbe assumesse Anat sarebbe quella di Antu. Quest’ultima è la forma femminile di Anu, il dio sumero del cielo. Antu appare nei testi accadici per lo più come una consorte piuttosto incolore di Anu, la madre di Ishtar nella storia di Gilgamesh.
ANAT NELLA STORIA EBRAICA
Fin dal V secolo a.C. troviamo testimonianze del culto di Anat nella storia ebraica.
Nell’Elefantina (la moderna Assuan) in Egitto, presso il più antico tempio ebraico, gli alti sacerdoti ebrei, menzionavano una dea chiamata Anat-Yahu (Anat-Yahweh). Alcune città portano il suo nome quali Beth Anath e Anathoth. Anathoth sembra essere una forma plurale del nome o forse un accorciamento di bêt ‘anātôt “Casa degli Anats”. L’eroe Shamgar figlio di Anat viene menzionato in Giudici 3.31 5:6 , cosa che solleva il dubbio su una sua possibile origine semidivina.
Le Scritture ebraiche, del 2° – 3° secolo, vennero tuttavia pesantemente riviste e modificate, non si trova infatti altra menzione della dea.
ANAT NELLA STORIA GRECA
In una iscrizione trovata a Cipro (KAI. 42) la dea greca Atena Sôteira Nike è identificata con Anat (a rappresentare la forza vitale: l’Uzza Hayim). Anat è presumibilmente anche la dea che Sanchuniathon chiama Atena, figlia di El, la quale, assieme ad Hermes (Anubi), convinse El a realizzare un falcetto ed una lancia di ferro, da usare contro il padre Urano.
ANAT E LA PAROLA IMMACOLATA
La parola (Indo-) iraniana Anahita significa ‘immacolata.

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