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martedì 6 novembre 2012

rituali simbolici e simbolismo

Gesù lava i piedi ai suoi discepoli
L’atto della lavanda dei piedi, simboleggia l’umiltà e il servizio verso gli altri, ma soprattutto il rapporto con il Cristo interiore, la cui conoscenza purifica e accresce la nostra comprensione degli insegnamenti spirituali, i quali a loro volta elevano le nostre anime e ci permettono di controllare il nostro se inferiore, il falso ego che cerca di orientare la nostra vita.


Il numero 5, il Pentagono, il Pentalfa e il Pentalfa Fiammeggiante:
Un simbolo parla a ciascun uomo per allusione, dice una cosa e sembra  intenderne un’altra; in sè racchiude un qualcosa di oscuro, che ne impedisce un’analisi ed una definizione chiara ed universale. Rappresenta la sintesi di pensieri complessi, a cui ciascuno può trovare sempre nuove interpretazioni. Leggere un simbolo è come guardare in un caleidoscopio, che al minimo cambiamento disegna nuove figure.Tra i tanti simboli di cui siamo circondati, uno dei più importanti è la Stella Fiammeggiante. Come tutti i simboli, può avere mille e più interpretazioni. Se ci concentriamo solo su un segno od un numero ci sembrerà di vederlo ovunque proprio come quando si è innamorati  e riusciamo a vedere o sentire il  nome dell'amato ovunque andiamo, così ogni calcolo ci porterà ad ottenere il tal numero, ed ogni costruzione geometrica ci farà vedere quella figura, se noi lo vogliamo.  I simboli hanno veramente tanto potere. Un simbolo può elevare lo spirito di un uomo e tanti sono coloro che hanno dato la vita per un simbolo: una croce o un libro sacro. Disegnare un pentagono regolare non è semplice come disegnare un esagono, un quadrato o un triangolo equilatero, per i quali serve solo un compasso ed una riga. La sua costruzione è più complessa. Occorrono dodici pentagoni regolari per ottenere un dodecaedro che è il suo corrispondente tridimensionale. Secondo l’angolazione da cui lo si guarda, esso sembra piegarsi prima a destra e poi a sinistra, dando l’impressione di essere storto e sgraziato; ma da un passaggio di forma all’altro c’è un momento in cui la sua geometria è perfettamente in equilibrio.

E’ un po’ come avviene nella respirazione: tra un atto di inspirazione ed uno di espirazione c’è un momento di pausa, di equilibrio tra le due fasi, come quando il nero del Tao diventa bianco e viceversa. Tutto cambia e si evolve (panta rei) ed il pentagono si può interpretare come simbolo di cambiamento. Per Platone il pentagono era simbolo di salute, armonia e disciplina, mentre il dodecaedro rappresentava la quintessenza o l’etere, che componeva i corpi celesti e l’anima. Secondo Platone infatti il cosmo aveva la forma di dodecaedro. Questa figura solida si può anche costruire appoggiando i pentagoni sugli spigoli di un cubo, che verranno toccati tutti e dodici quanti essi sono. Si può quindi dire che il dodecaedro circoscriva perfettamente un cubo. Sempre secondo Platone, il cubo simboleggiava la Terra, la vita terrena, e quindi il materiale. Riflettendo su questo si può allora pensare allo spirito che pervade la materia, oppure che il dodecaedro simbolizzi il passaggio dalla forma all’idea, dal fisiologico allo spirituale. Se apriamo la struttura del dodecaedro possiamo ottenere diverse figure. In questo caso possiamo ottenere una spirale. Si può anche ragionare sul fatto che la figura solida più elementare che si possa ottenere unendo più pentagoni regolari assieme abbia dodici facce (appunto il dodecaedro) e 12 sono isegni zodiacali,  le fatiche di  Ercole, gli apostoli e gli dei della mitologia greca. Studiando il pentagono in sé come figura geometrica, ci sono molte osservazioni da fare. Innanzitutto è ricco di sezioni auree e di triangoli aurei. Il numero d’oro è riscontrabile nei rapporti tra le aree dei cerchi circoscritti ai vari pentagoni che si possono costruire uno dentro l’altro; tra le aree dei pentagoni stessi; tra i perimetri delle figure ecc. Più interessante è forse notare che il pentagono ha una caratteristica particolare: prolungando i suoi lati all’infinito si ottiene una stella a cinque punte, un pentagramma o pentalfa. Unendo le cinque punte si ottiene un altro pentagono regolare, ma con direzione opposta. Lo stesso si può fare unendo internamente i vertici del pentagono. Si ottiene un pentalfa più piccolo, con direzione opposta a quello che lo ha generato. Il pentagono ha quindi una progressione infinita.L’alternanza dei suoi sensi di orientamento si possono interpretare come un’alternanza tra opposti che danno equilibrio. Il pentagono con la punta rivolta verso l’alto è da sempre simbolo positivo. In esso si può inscrivere la figura di un uomo. L’uomo vitruviano, con la testa in alto e gli arti che occupano gli altri quattro vertici è indice del dominio dello spirito sulla materia. Al contrario, il pentagono con la punta verso il basso è emblema degli istinti e dell’animalità, ed è spesso associato a simboli satanici, inscrivendo al suo interno la testa di un caprone. La progressione infinita che si ottiene disegnando pentagoni uno dentro l’altro può essere allora interpretata come l’eterna lotta tra il bene ed il male, in cui nessuno esce vincitore. Il pentalfa, con le sue cinque punte, può anche rappresentare i cinque sensi dell’uomo, oppure i quattro elementi, sommati al quinto, che è l’etere. Il numero 5 si irradia dall’1 come giustapposizione (somma) di Diade e Triade (2+3) oppure della Tetrade e della Monade (4+1): viene chiamato Unione, Legge, Civiltà e Giustizia. Il mondo organico e vegetale. Vita vegetativa dell’anima. Enumera il quinto elemento, l’Etere, che separa la Terra dal Cielo e quindi viene anche chiamato Unione e Luce. Più precisamente, in quanto Luce, indica il lampo mediatico e misterioso dell’Intuizione. In passato si associava il numero 5 al dio della guerra Marte e alla costellazione del Toro. E’ allora un caso che negli USA il centro che presiede ai conflitti militari abbia la forma di pentagono e che da esso prenda il nome, e che esso sia inoltre allineato con la costellazione del Toro? Senza bisogno di andare oltreoceano, basti pensare alla vecchia pianta della città di Ferrara. Nel XVIII secolo esisteva una piazzaforte, dove ora ci sono i giardini della stazione, e la sua forma era a base pentagonale. Nelle mie ricerche sull’architettura legata alla figura del pentagono mi sono imbattuto in un architetto recentemente scomparso: Mario Ridolfi. Alcune sue opere riprendevano la figura del pentagono. Non è stato l’unico e non sarà l’ultimo a farlo. Ma perché farlo? Forse perché l’uomo non ha inventato niente di nuovo. Il pentagono è presente in natura, che è permeata da leggi e simmetrie, e gli esempi sono svariati. Esistono piante grasse con questa struttura; i ranuncoli, come altri fiori, hanno cinque petali; senza parlare delle stelle marine. Il pentagono è infatti una figura piacevole da vedere, forse a causa delle sue proporzioni e della sua simmetria. Se pensiamo poi alla stella di mare, che si rigenera da un suo solo frammento, possiamo associare al pentagono anche l’idea di ri-nascita. Rimanendo sempre nel campo della natura, se tagliamo trasversalmente una mela, ciò che comparirà sarà la figura del pentagono, che è quindi associabile, per proprietà transitiva, alla conoscenza e alla libertà. La mela è presente nella simbologia cristiana, ed è legata soprattutto al serpente, che la usò per tentare Eva. (Spesso si dimenticano però altre rappresentazioni in cui si vede Maria porgere un pomo a Gesù ancora in fasce…) Se vogliamo poi trovare altri significati al pentagono, proviamo a prendere una striscia di stoffa, o di qualsiasi altro materiale flessibile. Se la annodiamo otteniamo un pentagono perfetto, senza bisogno di fare calcoli astronomici.Si può interpretare il nodo semplice come simbolo di unione, oppure di ritorno sui propri passi, sulle proprie convinzioni, per poi cambiare direzione e scegliere quella che ci sembra più corretta. Se studiamo gli arcani maggiori dei Tarocchi vedremo che il quinto è rappresentato dal Papa. Esso esprime l’autorità spirituale, la saggezza. Siede tra le colonne del tempio di Salomone e rappresenta il ponte tra il mondo terreno e quello spirituale. Il quarto arcano è l’Imperatore, che ha un ruolo diverso rispetto al precedente, ma ugualmente autorevole, anche se terreno. Ritorna allora alla mente Platone, che considera il cubo un elemento legato alla vita terrena. L’Imperatore siede infatti su di un trono cubico, come cubica è la pietra.

La Stella a 5 punte per gli Egizi raffigurava il Sole, Horus, nato da Iside e Osiride.
Di seguito fu usata da Pitagora* per dimostrare il segmento aureo. Il rettangolo, avente i lati che rispettano la proporzione aurea, è detto rettangolo aureo ed esso si può originare tantissime volte nel cosiddetto Pentalfa.

Pentalfa significa “cinque alfa”, ossia cinque principi. Il Pentagramma simbolo dei pitagorici, conteneva una parola che corrisponde a “sta bene” che per i greci significava vita e salute. Con una figura umana inscritta al suo interno i cui arti toccano la circonferenza (detta di Agrippa) rappresenta il microcosmo umano, ed i cinque centri di forza del corpo.

La Stella a 5 punte è anche chiamata Stella dei Magi, in ossequio al segno di potenza e di luce che illumina il cammino spirituale; per questo motivo viene messa sul presepio e sull'albero di Natale.

G li Architetti medievali ravvisavano nel pentalfa il valore numerico del Numero d'Oro (1,618) con cui nelle costruzioni stabilivano il rapporto di 3 a 5.
Le proporzioni del Numero d'Oro si ritrovano in tutto ciò che nell'uomo crea una sensazione di armonia e di bellezza e la loro utilizzazione è di grande fecondità. Questo segno dinamico della Natura e dell'Uomo, però non tocca i “piani superiori”. Solo i cerchi che se ne dipartono, tracciati dal “Compasso dello Spirito” permettono di giungervi.
La «Stella» è l'emblema per antonomasia della Massoneria ed è mostrata ovunque. Orna i frontespizi degli edifici e decora il petto degli uomini migliori, persino dei principi della Chiesa. Assieme al Delta Luminoso fregia monumenti e chiese (J. Boucher op. cit.). Gli Operai speculativi ne hanno sviluppato i significati filosofici ed esoterici, facendone la massima rappresentazione della condizione iniziatica: di Uomo che ha ricevuto la Luce.

« la Stella Fiammeggiante, il Pentalfa che nel centro porta l'ideogramma che traduciamo con la lettera G. La stella Fiammeggiante che appare al vincitore delle attrattive terrene è la stella del Genio Umano; ha cinque punte che corrispondono alla testa e alle quattro estremità dell'Uomo; è la Stella del Microcosmo che in Magia impersonifica il segno della Volontà Sovrana cioè dell'irresistibile mezzo di azione dell'Iniziato . » - (Porciatti) « … la Stella Fiammeggiante è il centro da cui s'irradia la vera luce.» - (Guillemai de Saint Victor); « … la Stella Fiammeggiante rappresenta la luce, quella che illumina il discepolo dei Maestri, l'operaio capace di servirli umilmente; è dunque il simbolo dell'Intelligenza e della Scienza.» - (Gedalage) ;« …la Stella Fiammeggiante è l'emblema del libero pensiero, del sacro fuoco del genio che innalza l'uomo alle grandi cose... l'adepto non può realizzare il Rebis che dopo aver dominato le attrazioni elementari. Tutto quello che vi è in lui di inferiore, di bruto, di bassamente istintivo deve essere domato, prima che gli sia consentito di attirare il Fuoco del Cielo per incorporarselo. Si tratta, in altre parole, di sormontare l'animalità, per conferire all'Uomo propriamente detto il pieno possesso di sé» - (Oswald Wirth)
 Dunque “la Stella Fiammeggiante è il centro da cui si irradia la vera luce; è l’emblema del Genio, che innalza l’anima a grandi cose; è illuminata perché un illustre iniziato (Pitagora) ha raccomandato di non parlare delle cose divine senza fiaccola” (Ragon).
Il Pentalfa con una punta protesa verso l'alto che inscrive una figura di «uomo» ha una valenza luminosa e benefica. Al contrario, rovesciato diventa il Pentacolo con inscritta una «testa di Capro» di valenza malefica, in opposizione alla Luce, emblema degli istinti e dell'animalità.
Il capovolgimento non da valore negativo solo a questo simbolo, ma ad ogni altra simbologia. Il Numero 9 9 9 **, ad esempio, rappresenta la spiritualità e la perfetta iniziazione. Capovolto diventa il Numero 666 dal significato demoniaco e contro-iniziatico. Lo stesso vale per la croce latina, che capovolta da simbolo cristico diventa una rappresentazione satanica.

* Il pitagorismo è sinonimo di scienza dei numeri. Numeri che sono le idee archetipe ed i modelli geometrici d'ogni forma in manifestazione. Nei suoi studi Pitagora (572- 497 a .C.) fece rivivere la scienza della «Parola» ovvero, il potere del suono. Rese una scienza esatta lo studio del suono che dall'Ente supremo si muove attraverso caratteristiche metafisiche. Con lo studio sugli intervalli sonori (ottave) penetrò le forme armoniche (toni) fino al suono silenzioso. Ridusse a valori matematici i rapporti sonori tra masse planetarie e sistema solare concependo i rapporti con la struttura dell'uomo (v. Leggi dell'Armonica).
** In senso matematico, la perfezione del 999 sta nell'essere la somma di tre numeri primi, 149 + 263 + 587, in cui compaiono una volta e una volta sola tutte le cifre da 1 a 9.

Immagine"Siate il vostro rifugio"
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1 commento:

  1. Salve.
    Molto interessante questa pagina.
    Devo chiederti però una cortesia:
    potresti eliminare l'immagine dell'uomo vitruviano inscritto nell'enneagramma della quale detengo i diritti in quanto elaborata dal sottoscritto e pubblicata in un mio libro?
    Scusa per la richiesta, ma mi trovo costretto a rivolgertela anche per questioni contrattuali con la casa editrice.
    Grazie mille per la collaborazione e ancora complimenti per il tuo blog.

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